sabato 25 luglio 2015

Le bugie hanno le gambe corte

Nel post con il quale Bagnai ha strapazzato Gallino e fissato le sue pseudo-regole comportamentali per i pentiti di euro c'è un passaggio interessante che può sfuggire all'attenzione del lettore.

Il passaggio è questo: 


Bagnai si vanta di avere 700.000 lettori al mese. E' vero ?

In linea generale potrebbe essere vero se considerassimo tutti quei lettori che in un modo o nell'altro incappano negli articoli, nelle interviste e nei cinguettii aciduli dell'ormai onnipresente clavicembeconomista ma Bagnai si riferisce implicitamente e ovviamente al suo blog e quindi ... no, non può essere vero e ora vi spiego perché.

Anzitutto va detto che sulla piattaforma che ospita il blog di Bagnai non è possibile stabilire il numero dei lettori/visitatori, il sistema calcola solo il numero delle visualizzazioni: ogni pagina visitata vale una visualizzazione e anche ogni aggiornamento di pagina vale come una visualizzazione.

Se un singolo lettore/visitatore decidesse di dare un'occhiata a tutti i post di Bagnai e lo facesse nell'arco di un mese, la sua attività verrebbe registrata dal sistema sulla base delle visualizzazioni fatte ed il risultato sarebbe più o meno questo : 1300 visualizzazioni.

Questo semplice esempio serve a far capire che

1) è estremamente problematico correlare il numero delle visualizzazioni al numero dei lettori/visitatori  perché un numero relativamente alto di visualizzazioni potrebbe essere generato da un numero relativamente basso di lettori/visitatori

2) è logicamente impossibile che il numero delle visualizzazioni sia inferiore al numero dei lettori/visitatori attivi

Eppure ciò che nel mondo normale è impossibile nell'universo parallelo pippesco diventa possibile : Bagnai sostiene di avere 700.000 lettori al mese anche se il sito registra circa 560.000 visualizzazioni al mese.

Questo dato proviene dallo stesso Bagnai:




Come si vede dallo screenshot, nel mese di giugno le visualizzazioni del sito di Bagnai sono state 557.334

Peraltro questo dato coincide con la media delle visualizzazioni mensili dell'ultimo anno:  11 mesi fa Bagnai festeggiava con un post i dieci milioni di pagine viste e da allora il sito ha registrato altre 6.200.000 visualizzazioni, il che significa che negli ultimi 11 mesi il sito ha registrato in media circa 563.000 visualizzazioni al mese.

A questo punto è abbastanza facile realizzare che 700.000 lettori al mese non possono generare una media di 563.000 mila visualizzazioni al mese per il motivo di cui si è detto prima (è logicamente impossibile che il numero delle visualizzazioni sia inferiore al numero dei lettori/visitatori attivi) ed è quindi chiaro che Bagnai ha fatto una sparata delle sue.

Va anche detto che un anno fa Bagnai ammetteva onestamente che le pagine viste non sono utenti unici, e non sono lettori, adesso invece vorrebbe far credere di averne 700.000 ma come si è visto non è assolutamente vero perché non è possibile.

Ma allora quanti potrebbero essere in realtà i lettori/visitatori abituali del sito di Bagnai?

Proviamo a fare un ragionamento partendo da una breve analisi di tre fattori che incidono sul numero delle visualizzazioni : gli aggiornamenti di pagina, i link interni e la moderazione.

Gli aggiornamenti di pagina

Abbiamo già detto che sulla piattaforma che ospita il blog di Bagnai ogni pagina visitata e ogni aggiornamento di pagina valgono come una visualizzazione. In pratica anche un singolo utente iperattivo può generare un alto numero di visualizzazioni.

I link interni

E' evidente che anche l'abbondanza di link interni può incidere significativamente sul numero delle visualizzazioni e chi frequenta il sito sa bene che Bagnai fa un largo uso di link interni ( una volta ne ho contati ben 17 in un unico post ).
Che succede in questo caso ? Succede che il lettore, per essere sicuro di seguire con la dovuta attenzione le argomentazioni dell'autore, è naturalmente portato a seguire i link indicati e quindi la lettura di un singolo post, invece di generare una singola visualizzazione, ne può generare altre 2 o 3 o anche di più se i link sono interni al sito.  Il fatto che il lettore venga indirizzato su pagine già viste e lette non ha rilevanza statistica, il sistema registra il numero delle visualizzazioni senza fare distinzioni in tal senso.

Qui però è possibile fare una distinzione e concludere che il numero delle visualizzazioni genuine (cioè non indotte da link interni) è per forza di cose più basso delle visualizzazioni totali.

La moderazione

Anche la moderazione è un fattore che amplifica ( e non di poco) il numero delle visualizzazioni, soprattutto in un sito come quello di Bagnai nel quale la moderazione è spesso sinonimo di censura, perché chi commenta su un blog moderato desidera controllare se il suo commento è stato pubblicato e quindi tende ad aggiornare abbastanza spesso la pagina pertinente.

Spesso, anzi quasi sempre, dopo la pubblicazione, il commentatore continua ad aggiornare la pagina per vedere se il suo commento ha suscitato una qualche reazione. In un sito moderato gli aggiornamenti di pagina possono diventare molto frequenti nei casi in cui la discussione prende una piega vivace.

Ma anche i lettori/visitatori che non commentano abitualmente ma che comunque nutrono un interesse accentuato nei riguardi dei temi toccati dall'autore di un sito moderato sono portati ad aggiornare abbastanza spesso le pagine visualizzate per seguire i commenti e le reazioni degli altri lettori e nel nostro caso quelle dello stesso Bagnai e quindi il numero totale delle visualizzazioni tende a salire proprio grazie alla moderazione.

Sulla base delle considerazioni appena fatte riguardo a questi tre fattori ( gli aggiornamenti di pagina, i link interni e la moderazione ) che hanno senza alcun dubbio un'incidenza sul numero delle visualizzazioni, proviamo adesso a fare qualche proiezione :  abbiamo visto che il sito di Bagnai registra una media di 563.000 visualizzazioni al mese il che equivale ad una media di circa 18.700 visualizzazioni al giorno. Se i lettori/visitatori si limitassero ad entrare sulla home page, a leggere l'ultimo post di Bagnai e poi uscissero dal sito senza alcun tipo di interazione supplementare si potrebbe dire che il sito di Bagnai ha una media di 18.700 lettori/visitatori al giorno che generano una media di 18.700 visualizzazioni al giorno per un totale di circa 563.000.visualizzazioni al mese.

Inoltre, se questi 18.700 lettori/visitatori cambiassero tutti i giorni sulla base di un turn-over forsennato, si potrebbe persino arrivare a dire che il sito di Bagnai ha 563.000 lettori unici, cioè sempre diversi, ognuno dei quali entra una volta nel sito, legge un post e poi non torna più.

Ma queste deduzioni non sono sostenibili perché si basano sul presupposto irrealistico che i lettori/visitatori del sito di Bagnai visualizzino solo una pagina al giorno, senza alcun altro tipo di interazione aggiuntiva con il sito e nella seconda ipotesi sul presupposto inverosimile che ogni singolo lettore/visitatore generi un unico contatto senza tornare mai più nel sito.  

Se invece prendiamo in considerazione un presupposto più realistico cioè che i lettori/visitatori  entrano nel sito per visualizzare la home page o per leggere un post specifico e che nell'occasione aggiornano almeno una volta la pagina che stanno visualizzando (magari per controllare se sono stati pubblicati nuovi commenti) o visualizzano almeno una volta una pagina diversa ( passando ad esempio dalla home page alla pagina di un post che non avevano ancora letto)  , allora si potrebbe concludere che le 18.700 visualizzazioni giornaliere sono generate da circa 9.000/10.000 lettori/visitatori al giorno.

Naturalmente bisogna tener conto che queste 18.700 visualizzazioni giornaliere e questi ipotetici 9.000/10.000 lettori/visitatori rappresentano una media perché nella realtà il flusso delle visualizzazioni e dei lettori/visitatori è tendenzialmente discontinuo, come si vede anche dai dati pubblicati da Bagnai: a volte i lettori/visitatori possono essere meno di 9.000/10.000 al giorno altre volte possono essere molti più.

Resta il fatto che Bagnai si è vantato di avere un numero di lettori che non ha.

Al limite, se avesse detto di avere 700 mila letture (cioè visualizzazioni) al mese, si poteva dire che Bagnai è un esagerato ma si sa che Bagnai è Bagnai, vuole sempre essere il primo della classe anche nelle esagerazioni, quando esagera vuole esagerare più di tutti ed è per questo che ha detto di avere 700.000 lettori al mese quando invece ne ha in media circa 9.000/10.000 che generano più o meno 563.000 visualizzazioni al mese.

Il fatto è che il Nostro è ambizioso e non gli basta più essere il Grande Capo dei Pippi, forse vuole diventare anche il Grande Capo dei Pinocchi.

54 commenti:

  1. A proposito di clavicembeconomisti...

    Dalla pagina FB Er Ducetto de Pescara:

    Se l'economia non basta
    viene buono anche il concerto
    il clavicembalo violenta
    per sua fama il prode Alberto

    http://i60.tinypic.com/2vmztlf.jpg

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  2. Il mercenario in fiera.
    "Truppe, truppe fresche! Principi, baroni e fassini, prendete me, non vi deluderò: le mie sono truppe scelte, followerame disciplinatissimo!"
    Peccato però che quando la truppa si deve materializzare, non è così numerosa.
    Abbiamo pochi indicatori, ma uno piuttosto preciso è il compleanno pescarese di Goofynomics.
    L'ultimo, a novembre 2014, ha avuto un crollo di presenze, eppure in teoria la fama di Bagnai avrebbe dovuto essere in crescita esponenziale, a sentire lui.
    La prova del crollo vengono dalle testimonianze dei presenti, che ovviamente è difficile riportare qui. Ma abbiamo un riscontro indiretto molto chiaro dalle parole del vate in quei giorni sul blog.
    L'anno precedente, nel 2013, venne usata la sala più grande disponibile, fatto citato con vanto da Bagnai stesso, nell'abituale centro congressi pescarese.
    A novembre 2014, avvicinandosi la data, a prenotazione online ufficialmente scaduta, Bagnai esortava gli incerti a confermarsi ancora, per valutare quindi il passaggio alla "sala più grande". Alcuni presenti raccontarono di clima mogio anche per le circa 150 persone in meno dall'anno precedente: da oltre 400 a meno di 300.
    Anche il post bagnaiano, il lunedì del dopo evento, era tragico-depresso, un vero down: Bagnai ammette che non è riuscito a coprire i costi dell'evento, come preventivato, grazie alle quote dei partecipanti.
    Numeri di tutto rispetto, sia chiaro: in quanti oggi per un politico non di prima fila, sarebbero disposti a pagarsi un week-end a Pescara, sede periferica e scomoda per qualsiasi provenienza?
    Numeri però ben lontani dalle mitomanie di Bagnai, che oggi, ancora in ansia da numeri, chiede la condivisione del suo ultimo post come una prova di fedeltà, o con me o contro di me. L'intenzione di testarsi come capopopolo è calcolata, non c'è niente di epico, idealista od emotivo. Vedremo in quanti non se ne accorgeranno, saranno sempre troppi.

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  3. Piano piano sarà solo come un cane, esclusi i pretoriani latenti masochisti che lo idolatrano. Non c'è nulla da fare, chi si avvicina con un rapporto personale, anche solo vago, a lui, e ha una struttura psicologica autonoma e solida, finisce per schivarlo come la peste. I prossimi Goofycompleanni prevedo che non saranno dei gran successi. Intanto annoveriamo anche i lettori di questo sito tra i componenti della Valle dei Castori, come ci spiega una ardente bagnaiana.

    Paola Marangone La Valle dei Castori è un ricettacolo di sconcertanti soggetti uniti dalla comune propensione a rosicare e disprezzare qualsiasi processo logico. A volte si deve uscire dall'eurozona, altre volte no. A volte la crisi nasce dal debito privato, altre volte da quello pubblico.
    Dentro gira di tutto: nutelliformi, wuminkiaformi, passeriformi, piddini, renziani, antistaceppa... uniti da cosa? Il 90% degli sproloqui è volto a tirare merda a Bagnai - palese sia l'ammissione di senso di inferiorità che l'operazione di spin - e rigorosamente senza argomenti concreti, ma rimasticando stereotipi di ogni provenienza, da “leghista”, “fassista”, “arrivista” agli evergreen del “brutto carattere” (che diventa “stronzo”) e del “volgare” (capirai, i fiorellini cosacchi...).
    Fioriscono gli account di puro dileggio che fanno ridere solo il nido dei suddetti sfigati, orfanelli che si sentono meno soli nel branco, qualunque esso sia, qualunque NON senso abbia. Ignoranti come pochi, s'incartano in pipponi assurdi solo perché non capiscono le altrui dichiarazioni o non riconoscono le citazioni.
    E - ovviamente - pensano de esse fuuuuuuuuurbi...

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    1. Ma chi cazz' è sta Paola Marangoni?

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    2. E' quella di "sputerò sulle vostre tombe".

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    3. Non so, Ippolito.
      Il Flauto dice si tratti di un account fasullo direttamente riconducibile a er ducetto. A giudicare dall'identità delle parole utilizzate sulla sua pagina FB con quelle di illo e dalla funzione di quella pagina di mero ripetitore dei post pipperi, ci sono buon probabilità che sia proprio così.

      Se invece si tratta di persona reale, credo sia uno tra gli emblemi più vistosi delle conseguenze prodotte dal rigurgito autocratico di er ducetto e dalla sua opera instancabile di fanatizzazione dei seguaci.

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  4. Ah, ovviamente anche l'amico Leo viene citato come colpevole di lesa maestà. Dispiace davvero che ci sia tanta gente che non sa ragionare con la propria testa e senza partito preso. Siccome Bagnai ha insegnato loro tante belle cose (e non sono ironico, le ha insegnate anche a me), ne devono fare un mito assoluto, una specie di Caro Leader. Quando è evidente come il sole che all'abilità divulgativa non corrispondono nè doti politiche nè doti umane. No, non riescono a distinguere: gregari nati, devono mitizzarlo anche sulle cose nelle quali, francamente, fa abbastanza schifo. Un peccato che ci siano questi servetti di corte: non ci fossero, il Nostro da tempo avrebbe mollato il colpo e sarebbe tornato a fare quel che sa fare, lezione e divulgazione di macroeconomia.

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    1. Grazie !

      Mi è piaciuto il passaggio che credo e spero sia dedicato al nostro clavicembeconomista :

      "Chi invece pensa di poter determinare l'evoluzione del sistema imponendo la sua propria frequenza di oscillazione, per quanto precisa e monocromatica questa sia, lavora magari senza volerlo affinché non si instauri una nuova frequenza di risonanza."

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  6. @ Pierre
    Il commento che riporti non è di "una ardente bagnaiana".
    Proviene da uno dei numerosi account fasulli, gestiti da persone che rispondono (pagate) a Bagnai stesso.
    Se le critiche ricevute qui e altrove fossero semplicemente irrilevanti o sconclusionate, Bagnai tirerebbe dritto. Invece il fatto che scateni mastini, fake o diffamatori assortiti, mostra il suo timore che i suoi punti deboli vengano allo scoperto.
    Inoltre Bagnai è l'unico, forse, tra i tanti soggetti che si espongono al dibattito pubblico, che vada acribiosamente alla ricerca dei contestatori - anche se girano alla larga dalle sue pagine - per aggredirli direttamente o attraverso profili che rispondono a lui. Oltretutto dando loro visibilità che non avrebbero, e quindi segnando un autogol nella rete di Bagnai.
    Bagnai con le Marangoni di turno e con gli account assatanati, grassi e magri che gli fanno la guardia su twitter, accresce solo il livello della sua impresentabilità.

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    1. Autocrazia, manganellaggio mediatico, costituzione di reti di incaricati a monitorare la rete e a dare l'allarme in caso di post, commenti o altro di critica al proprio committente, sui quali si riversano seguaci pronti a difenderlo a oltranza.
      Usano tutti gli stessi identici argomenti, presi pari pari dalla mutevole dottrina ducettiana e quindi di fronte al contraddittorio basato sul minimo sindacale dell'argomentazione si trovano in difficoltà. Passando così al tentativo di delegittimazione dell'interlocutore e spesso all'insulto, come del resto qui è stato documentato ampiamente.
      Siccome stanno dappertutto, non so quanto sia possibile si tratti sempre della stessa persona, anche se la ripetitività delle loro argomentazioni parrebbe deporre in tal senso.

      Qualcuno ha avanzato l'ipotesi si tratti di studenti dei corsi di economia dell'ateneo pescarese. Se così fosse anche le tanto celebrate doti di divulgatore der ducetto troverebbero una secca smentita. Visto che gli allievi di così erudito docente non riescono neppure a imporsi su interlocutori che sulla carta dovrebbero avere una preparazione di gran lunga inferiore, e al limite potrebbe essere dei terzamediati che hanno passato l'esame per il rotto della cuffia.

      Allora mi chiedo: ma 'sto docente che grida ai quattro venti il proprio enorme retroterra scientifico, il suo essere ai vertici assoluti delle classifiche mondiali di settore, capacità didattiche di prim'ordine e tutto il resto delle vanterie con la mena quotidianamente, a parte il fatto che se si ritiene costretto a fare continuo riferimento alle proprie doti deve sapere in cuor suo di non essere tutta questa cima, com'è possibile che i migliori tra i suoi allievi, quelli cui presumibilmente affida determinate mansioni, siano tanto vistosamente impreparati?

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    2. @ Leo
      non si pone la questione di competenza, non servono allievi ma soggetti cinici e aggressivi, la tattica è l'attacco di squadra, squadrista, per delegittimare critiche e attuare la character assassination di alcuni che vengono dati in pasto alla marmaglia, bisognosa di nemici.

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    3. Scusa Flauto a Sei Puffi ma mi risulta proprio che costei esista, anche se i suoi interventi sono solo attacchi a critiche a Bagnai o rilanci dei post di Bagnai. Sembra incredibile ma non è un troll, è solo una fanatica monotematica.

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    4. @ Flauto
      confermo l'opinione di Pierre dopo scambio con Paola Marangone. Divorata da un fanatismo abissale. Per la prima volta ho rimpianto di avere a che fare con una persona vera invece di un troll.
      L'autocrazia del profeta spinge le sue vittime a livelli inverosimili.

      Riguardo alla questione degli allievi, sono d'accordo con te sull'analisi caratteriale dei soggetti, ma dove si reclutano elementi cinici e aggressivi a comando se non proprio tra di loro, dato che sono un serbatoio consistente e desiderosi di affermazione almeno quanto di compiacere il docente.
      Fino a che si resta sul terreno del blog pippero, vanno bene i meri frequentatori, ma per le incursioni al di fuori di esso c'è bisogno di gente che risponda al comando.

      Vedo comunque che confermi implicitamente la mia tesi riguardo al rigurgito autocratico del profeta, che non esita a mettere in atto il suo atteggiamento bieco, causa di danni ad altri, solo per sua sete di affermazione personale.

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    5. Non vorrei insistere, ma un troll... è una persona vera! :-)

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    6. Ri-preciso: non si tratta di troll, ma di persone a servizio di Bagnai, sua milizia stretta.

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  7. Ma scusate, io fino a qualche tempo fa pensavo che ci fosse un disegno dietro le azioni del Prof, sicuramente sbagliato e "criminale"ma che insomma ci fosse una logica. Ora mi sono ricreduta, è caduto davvero in uno stato di delirio i onnipotenza, non si rende più conto di quanto sia ridicolo agli occhi di che ha tre neuroni per poter ragionare. Citazione dal Post di ieri:" quando sarò primo ministro ....ecc ecc ". Ce lo siamo completamente giocato. E devo dire peccato perché tutto sommato ho imparato molto da lui.

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    1. Questi poveri lobotomizzati ci definiscono "ossessionati". Mi pare invece che molti, come te Valentina, qui critichino Bagnai ma nello stesso tempo non neghino di aver imparato delle cose importanti da lui. I suoi fan, invece, non hanno la minima elasticità di ragionamento. O con lui o contro di lui. In tutto e per tutto. Manco fosse Gesù Cristo. Poveracci, povere persone con grossi problemi, bisognosi di un guru...

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  8. Avrebbe potuto davvero, con un'altra personalità, fare la differenza. Ma così vanifica il suo preteso lavoro scientifico.
    Non ho parole per i suoi lettori (non adepti o seguaci,noooo), mi esce l'eritema a leggere i vari:scusi prof, non sono degno di lei prof, faccio schifo e fa bene a asfaltarmi prof. Io mi vergognerei moltissimo al posto loro. Altro che fermarsi con nome e cognome!

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    1. Il punto, che Peter ci aiuta a capire mettendo in risalto contraddizioni e omissioni, è che Bagnai non crede a quel che dice, quel che dice lo dice a metà perché non è in grado di andare fino in fondo (che succede uscendo dall'euro?) o preferisce non dirlo. Strumentalizza l'argomento, sperando infine di incassare.

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    2. Bravo, è la stessa cosa che dico anch'io. Dissertazioni infinite per anni e anni sulle cause e le conseguenze dell'euro, mentre i suoi seguaci proclamano di non tollerare pipponi, ma solo quelli che spiegano le contraddizioni del loro profeta.
      Viceversa, su quello che davvero ci aspetta dopo il crollo della moneta unica, che è giocoforza avvenga, prima o poi, e quindi la battaglia inerente è di retroguardia, nisba.
      Non credo che non lo sappia, ma che invece sappia di non poterlo dire. Perché altrimenti la maggior parte dei seguaci si volatilizzerebbe all'istante, dopo un ultimo grazie prof.

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    3. P.S.
      Personalmente l'aspetto caratteriale non lo sottovaluterei, dato che è proprio quello cui risponde il personaggio nelle sue espressioni e ambizioni.
      Poi ci sono il retroterra culturale e la preparazione nell'ambito di competenza, certo, ma per me è in base al carattere che una persona stabilisce i propri scopi.

      Detto questo, Ippolito ritiene lo si sottovaluti. Invece farei attenzione a non sopravvalutarlo troppo.
      Si, è stato capace di diffondere a livello degli inesperti in materia, e quindi tanto più suggestionabili e soprattutto intortabili, cose di una certa complessità e di cui non si parla di frequente, ma sulla base di teorie altrui e sfruttando un momento storico e politico particolarmente favorevole al riguardo.

      Di per sé non mi sembra abbia inventato nulla. Anzi, persone di competenza sulla carta minore rispetto alla sua hanno fatto prima di lui analisi ben più approfondite ed estese a elementi collaterali di primaria importanza che lui non ha minimamente toccato.

      Ma per conto mio si deve tornare alla domanda fatidica: dov'era, lui, e cosa faceva mentre le cause della situazione attuale andavano materializzandosi e assommandosi.

      Per quale motivo la sua critica infuocata ha avuto luogo soltanto nel momento in cui le conseguenze della moneta unica, per quanto meno visibili rispetto alla fase attuale erano già sostanzialmente irreversibili.

      Da dove viene, il profeta, quali sono le sue esperienze professionali passate, perché hanno avuto termine, come è pervenuto ai suoi incarichi attuali, quali sono la sua realtà e il suo passato a livello sociale.

      Credo che rispondere a queste domande farebbe chiarezza riguardo alla maggior parte dele questioni sollevate qui.

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    4. Il vero passaggio non trasparente è quello dal Bagnai che di euro non si occupa a al Bagnai no-euro. Peter ha riportato come Bagnai addirittura nel 2010 toccasse temi connessi senza far cenno al ruolo negativo dell'euro.
      Come sia andata davvero, non mi pare sia complesso: è stato imbeccato e stimolato ad occuparsene, anche in virtù della sua brillantezza, dal prof. Antonio Rinaldi (con Savona alle spalle, mica poco per un Bagnai confinato a Pescara, senza reali entrature). Benché ipotetici, a Bagnai sono stati configurati scenari allettanti sull'exit, interessamento di parte dell'establishment americano.
      Bagnai dopo essersi fatto scaletta dei vari Fraioli e Pasquinelli, ora tenta un salto più consistente tramite Rinaldi, che effettivamente gli fa aprire un po' di porte dell'establishment e forse anche qualche portafogli.
      Bagnai tende a ricambiare l'aiuto di Rinaldi con il suo solito metro: un bel calcio nel sedere, convinto ormai di volare da solo. Ma nel frattempo "l'aiuto americano" non si vede, e anche la narrazione di Bagnai verso gli Usa, inizialmente rispettosa, passa ad accusatoria e complottista.

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    5. P.S.
      In tale quadro, si spiega lo zelo, anche se non è indice di perspicacia, con cui Bagnai ha cercato di retrodatare la sua critica all'euro. Ma come spesso gli capita, la sua presunzione di poter far credere qualsiasi cosa ne ha messo ancora più in luce le contraddizioni e i comportamenti sospetti.

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    6. Flauto, lei sa dirci come sono oggi i rapporti tra Bagnai e Rinaldi? Li vedo sempre meno assieme ma non ho voci di rotture, però qualcosa deve essere successo...

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    7. Pierre, diamoci del tu!
      Al convegno romano di Fassina e D'Attorre con vari esponenti no-euro, Rinaldi è arrivato ma quando ha visto Bagnai ha preferito non partecipare.
      Però non credo che sia Rinaldi l'indisponibile, i suoi sono falli di reazione ai continui calci sotto il tavolo.

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    8. @ Flauto, 27 luglio 2015 13:30

      in alcuni siti si sostiene che lui facesse parte dell'equipe prodiana che ci ha portato nell'euro e fosse un convinto assertore della massima flessibilità della forza-lavoro, spinta addirittura al nomadismo per seguire lo spostamento dei siti produttivi verso luoghi in grado di assicurare costi minori.
      Il che è confermato da lui stesso, infatti sostiene che all'epoca non aveva capito. Cosa che mi sembra inverosimile, ma se fosse vera dovrebbe almeno indurlo a tenere un atteggiamento meno aggressivo.

      Quindi la domanda è: se faceva parte dell'equipe di Prodi, come mai ne è uscito per finire addirittura a Pescara?
      Laggiù lo si direbbe confinato, come tu dici, ma forse così non è. Nel senso che vi si potrebbe trovare non in forma di castigo o scarsa considerazione nei suoi confronti, come vorrebbe far intendere tra le righe al fine di alimentare tra i seguaci un'immagine di eroe maledetto (dagli euroentusiasti), ma per motivazioni diverse, se non opposte.

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    9. Vabbè Leo, qui si sta sconfinando nel complottismo. Da Roma a Pescara tutte le settimane non è proprio una passeggiata. Secondo me non c'è bisogno di immaginare chissà quali retroscena, più semplicemente penso che quando ha annusato la possibilità di diventare l'economista di riferimento nell'ambito di un "ripensamento razionale" della moneta unica ha prontamente scaricato gli "straccioni dell'Illinois", chiaramente indigesti in ambienti sistemici. Della serie "un pezzo di pane e non ha resistito"... :-)

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    10. Leo, l'articolo del 1997 sulla flessibilità è la prova delle sue posizioni di allora, come dici tu. Quanto all'équipe di Prodi, è la prima che sento. Bagnai mette piede all'università per la prima voltacome assistente nel 1996, quando Prodi diventa Presidente del Consiglio e l'euro era bello e avviato.
      Sugli "straccioni" ha ragione Fiorenzo, e io rincaro: chiunque gli diventa straccione non appena lui è convinto di aver salito il gradino successivo, vale in particolare per Rinaldi.

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    11. @ Fiorenzo
      non è questione di complottismo, che tra l'altro è parola ormai abusata per delegittimare qualsiasi cosa non ricalchi a perfezione le versioni ufficiali, anche se credo non sia questo il caso. Non so poi quanto sia appropriata al contesto di cui si discute.
      Più semplicemente, stavo cercando di valutare tutte le possibilità riguardo all'argomento in discussione. Proprio perché, come ho detto, ritengo che da li possano venire molte delle risposte che cerchiamo.
      La riviera abruzzese e i suoi capoluoghi non mi sembrano zone così inaccessibili, essendo servite da una comoda autostrada. Peraltro nulla impedisce di trasferirsi in loco, se non, forse, il rischio della nostalgia per i quartieri nobili della Capitale.
      Le modalità di cooptazione più diffuse nel paese sono ben note. Se dovessimo valutare la questione sulla base della legge delle probabilità, se ne ricaverebbe un responso dal significato piuttosto chiaro, per non dire altro.

      @ Flauto
      da qualche parte devo averlo letto, anche se non ricordo dove, ma di sicuro online.
      A quanto mi risulta non di articolo si tratta ma di relazione presentata in un convegno tenutosi a Riva del Garda nel 1997. Cioè quando fervevano i preparativi per l'ingresso e l'argomento era all'ordine del giorno, fase più opportuna per chi riteneva fosse il caso di mettersi in luce in determinati ambiti.

      Nel 1996 l'euro era bello e avviato ma la nostra adesione era ancora in alto mare. Quindi tutti i contributi a favore di essa, soprattutto se provenienti da determinate fonti, hanno avuto il loro ruolo e soprattutto motivazioni ben precise.

      Quanto agli "straccioni" sono d'accordo con entrambi e credo che ormai conosciamo tutti determinate tendenze.

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  9. Secondo me sei troppo dura Valentina, in effetti noi non sappiamo cosa gli abbia causato tutta questa rabbia, non credo che sia solo l' ostracismo subito dall' inizio della sua attività divulgativa, ci deve essere qualcosa d' altro.

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    1. Dici che ci deve essere qualcosa d' altro? Potrebbe essere questo ?

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    2. No, non quello, mi riferisco a qualcosa nella sua vita che noi non conosciamo, mi sembra strano che diventi così un uomo di 50 anni, un professore universitario, una persona colta.

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    3. @ Valentina
      il disegno c'è, ma non gli riesce tanto bene :-)
      Bagnai vuole sistemarsi come politico.
      @ Ippolito
      occhio a non cadere nel suo frame, non ha subito nessun ostracismo e se trova difficoltà, dipendono dai suoi errori, come vediamo. L'ambiente politico e giornalistico lo considera ormai al limite dell'impresentabilità, mentre lui è convinto di strappare consensi come apre bocca. Evidentemente non è capace, nel ramo.
      @ Peter
      Sì, la bottiglia è una presenza ingombrante, ma non riduciamo tutto a quello, come per il carattere :-)

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    4. Lo sottovaluti Flauto, di persone desiderose di fare i gregari è pieno il mondo, e le sue presenze pubbliche sui media tradizionali stanno aumentando a dismisura.

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    5. @ Ippolito
      no, non sottovaluto la sua ambizione immensa e rabbiosa, che in quanto tale lo porta a prendere analoghe facciate. La sua presenza non è in aumento, ha solo avuto due o tre passaggi su La7 grazie al suo amico Pancani, ricompensato come moderatore ai suoi convegni. Insieme a qualche insignificante uscita sui giornali, è una visibilità dovuta alla prolungata crisi greca: con tante ore di tv e tante pagine, qualche no-euro dovevano pur farlo parlare. Bagnai non ha avuto certo esposizione privilegiata, benché con la sua solita impazienza, in autunno avesse annunciato sfracelli mediatici, dicendo tronfio: "mi toccherà discutere con la solita manica di incompetenti, ma saranno palcoscenici di tutto rispetto". Sì, Pancani alle 9 del mattino.

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    6. Anche su radio 1 al mattino o in qualche GR

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    7. @Il flauto a sei puffi
      Probabilmente hai ragione, il disegno era quello. Una carriera politica. Una chaiamata dall'alto in qualita di salvatore della patria/unico solo maxi economista ad aver detto la verità. Ma come sia possibile che un uomo colto e, sembrerebbe intelligente, non si renda conto che così facendo si fa terra bruciata intorno. È ovvio che non sia più presentabile. E continuo a dire che ha perso il senso della misura. In sostanza si sta segando le gambe da solo!

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    8. @ Valentina
      "un uomo colto e, sembrerebbe intelligente" intelligente non lo è più quando è accecato dall'ambizione e come un nerd qualsiasi è convinto di avere successo in politica solo perché qualcuno all'inizio lo ha incoraggiato...

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    9. Flauto, lei è un eccellente sservatore, e sa un sacco di cose. Sta distruggendo il Bagnai in carriera.

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    10. Io osservo con calma, perché Bagnai in mezzo a tanta propaganda e a tante bugie, lascia filtrare la verità. In fondo è un bisogno insopprimibile e forse nei mentitori seriali, evidentemente afflitti da un disagio forte verso la realtà, può diventare persino più acuto.

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  10. Mentre voi postate i vaneggiamenti di tizi affetti da ptialismo, Romano Rubbi, sul blog di Illo prende le difese di FF (Fiorenzo Fraioli?).
    Esiste ancora una speranza.

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    1. "Un consulente aziendale, a cui avevo confessato la difficoltà a rompere degli schemi relazionali controproducenti che affliggevano il mio rapporto con alcuni collaboratori, mi consigliò di leggere Paul Watzawick. Altri mi hanno fatto scoprire la PNL (Bandler e Grinder) e penso che queste letture potrebbero aiutarla a non esprimersi sulle persone ma solo su alcuni comportamenti delle persone (mi riferisco ad alcuni eccessi polemici - a mio avviso - con FF e AG)."

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    2. Però il Rubbi ha fatto un bel passo indietro: adesso parla di "reazione eccessiva e stizzita" e la giustifica dicendo di essere intervenuto per evitare che errori di comunicazione possano dare ad alcuni il pretesto per considerare Bagnai come un GURU.

      Il tono del suo primo intervento mi è sembrato diverso.

      Per quanto riguarda Fiorenzo Fraioli e Alessandro Guerani, secondo me il Rubbi non li sta difendendo, sta solo suggerendo a Bagnai di usare toni meno aggressivi e meno personalistici perché potrebbero risultare controproducenti.

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    3. @ Peter
      Vero, la novità è che pubblichi momentaneamente commenti di questo tenore, nemmeno da opposione di sua maestà, ma da foglia di fico, per far edee che lui non censura le critiche illuminate (purché con manifestazione di fedeltà incorporata).
      Sono consigli che sicuramente gli danno in privato anche persone "autorevoli". Avrete notato la tregua in corso con Barra Caracciolo. Vedremo se dura o tornerà a trattarlo come una pezza da piedi appena perde la pazienza.
      Attenzone infine a non ridurre tutto all'aspetto caratteriale, in fondo farebbe il suo gioco, lui stesso ci scherza su twitter e diventa un modo per farsi benvolere lo stesso e distraendo dal suo disegno ingannevole.

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    4. Mi sfugge chi è Alessandro Guerani.

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  11. Dalla pagina FB Er Ducetto de Pescara:

    Più gran dote der ducetto
    sta nell'autoreferenza
    fino a quando egli crede
    di abusar l'altrui pazienza?

    [ed è completamente autoreferenziale: l'ho detto, l'ho scritto, er blogghe, etc.]
    Tweet di Alessandro Del Prete.

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  12. vabbé dai, magari finirà davvero che l' Europa diventerà un superstato con gli attuali paesi come sue regioni. L' Italia diventerà verso la Germania quello che è il Mezzogiorno nei confronti del nord. Lo dico ovviamente senza antipatia ( sono siciliano ). Magari tra cento anni le maestre correggeranno con la penna blu gli italianismi dei bambini nei componimenti scritti in inglese. La stessa penna che hanno usato fino ad ora per correggere le forme dialettali nei componimenti di italiano. Niente di grave, dopotutto, è la storia. E' già successo con il Regno delle due Sicilie, che ai nostri giorni quasi nessuno ricorda e pochi rimpiangono. Non c'è motivo per cui tra cento anni debbano essere più numerosi quelli che rimpiangeranno l'Italia. Sia chiaro che non è lo scenario che auspico, anche perché so quanto tutto ciò sia costato al Mezzogiorno, ma forse non sarebbe male provare a relativizzare le cose.

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