domenica 31 maggio 2015

Strabismo pippesco

In previsione di una comparsata TV che poi è stata annullata causa sciopero, il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander ha pubblicato ieri un post intitolato "Le pensioni della Grecia".

Con questo breve addendum al fact checking (farlocco) sulla Grecia svolto alcuni mesi fa, il Nostro ha voluto mettere a fuoco velocemente tre questioni relative alla crisi greca ( la questione della spesa pensionistica, la questione della spesa sanitaria e la questione del salvataggio delle banche francesi e tedesche) con l'intenzione di prendere in contropiede, nel corso del previsto dibattito televisivo,  eventuali "imprecisioni razziste sulla Grecia" e spiattellare in TV la verità ( che come vedremo tra poco è la sua verità ma non è LA VERITA' ) .

Ci sarebbe riuscito cioè a dire sarebbe riuscito ad essere convincente ? Forse sì perché in diretta TV sarebbe stato difficile mettere in dubbio l'autorevolezza di un professore universitario che pubblica in fascia A e che sta nella nella world top 5% di IDEAS  ma su un blog, a bocce ferme, senza l'assillo dei tempi televisivi, è più facile mettere in dubbio l'autorevolezza di un professore universitario che pubblica in fascia A e che sta nella nella world top 5% di IDEAS  ed è quanto sto per fare di nuovo.

Occupiamoci per adesso della prima questione, la questione della spesa pensionistica, alle altre due dedicherò due post specifici.

Sulla questione della spesa pensionistica, il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander si era già esposto qualche giorno fa con un cinguettio su Twitter suggerendo agli adepti di prendere in considerazione un articolo del WSJ per smontare la bugia dei "porci nazirazzisti che infestano Twitter" che sostengono che i greci hanno una spesa per pensioni troppo alta.

Nel post di ieri il Nostro è tornato sulla questione citando di nuovo l'articolo del WSJ ( che poco fa è stato proposto nella versione italiana dal sito goofysta Vocidall'estero) e spiegandone il contenuto : "Matthew Dalton del Wall Street Journal (un giornale non sospettabile di eccessiva indulgenza verso la spesa pubblica) ha chiarito che il sistema pensionistico greco non è generoso come ci si vuol far credere. Se invece che al PIL la spesa pensionistica viene rapportata al numero di anziani, la Grecia, dalla testa di serie, passa sotto la media europea, e perfino sotto la virtuosa Germania".  

Ergo, conclude il Nostro, "le cifre non indicano grandi sperperi."

Sembra tutto molto logico ma non lo è perché il professore universitario che pubblica in fascia A e che sta nella world top 5% di IDEAS si è fatto ingannare dalla logica ad penem canis del WSJ secondo la quale siccome la spesa pensionista greca per gli over 65 è sotto la media europea allora il sistema pensionistico greco non è sprecone come si vuol far credere.

In realtà le cose stanno diversamente ed è lo stesso Matthew Dalton a dircelo (ma senza accorgersene)  :

punto a)  nel 2012,, con le riforme già avviate (??!!), la Grecia ha ancora la spesa pensionista più alta dell'EZ in rapporto al PIL


punto b) l'articolista fa presente che la caduta del PIL penalizza la posizione in classifica della Grecia e che si potrebbe considerare il PIL potenziale (??!!)  ma la situazione cambia di poco




punto c) se invece consideriamo la spesa pensionistica relativa agli over 65, vediamo che la spesa pensionistica greca è al di sotto della media europea



punto d)  "20% of Greeks are over age 65, one of the highest percentages in the eurozone."

In effetti la Grecia è con Giappone (26,4%), Italia (21,7%), Germania (21,4%) e  Finlandia (20,4%) uno dei pochi Paesi del mondo in cui più del 20% della popolazione è over 65




Proviamo adesso a fare una cosa che lo sconclusionato articolista del WSJ ed il professore universitario che pubblica in fascia A e che sta nella nella world top 5% di IDEAS non hanno fatto :  proviamo ad unire i puntini.

Se uniamo i puntini notiamo subito una incongruenza tra la spesa pensionista greca per gli over 65 (più bassa della media europea) e la spesa pensionista complessiva (nel 2012 quella greca è la più alta dell'EZ in rapporto al PIL)


In linea di massima tra la spesa pensionistica per gli over 65 e la spesa pensionistica complessiva dovrebbe esserci una certa corrispondenza, tanto più in ragione del fatto che "il 20% dei greci sono over 65: è uno dei paesi con il maggior numero di anziani" ed invece c'è una incongruenza.

Da cosa deriva questa incongruenza ?  E' presto detto :  deriva dal fatto che la spesa pensionistica complessiva era sbilanciata sugli under 65 (oltre ad essere condizionata pesantemente da privilegi, sprechi e truffe) .

Tant'è che fino al 2012 la Grecia ha avuto il sistema pensionistico con l'età pensionabile (55 anni) più bassa di tutti i paesi OECD.  (Nel grafico che segue, elaborato nel 2012 dall'Economist,  i pallini arancioni rappresentano l'età pensionabile )



Mantenere un sistema pensionistico retributivo come era quello greco ancora nel 2012, per di più sbilanciato sugli under 65 (per non parlare dei privilegi, degli sprechi e delle truffe),  può essere considerato uno sperpero ?  No, un sistema del genere non è uno sperpero, è un suicidio annunciato, un errore madornale che prima o poi si paga pesantemente (anche se si ha la sovranità monetaria) e che è difficile da rimediare.

In estrema sintesi : l'articolo del WSJ preso per buono dal Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander che pubblica in fascia A e che sta nella nella world top 5% di IDEAS fa vedere, se si uniscono i puntini correttamente, il contrario di quello che l'articolista vorrebbe mostrare perché la spesa pensionistica relativamente bassa per gli over 65 non è un dato positivo, come vorrebbero far credere il WSJ ed il Nostro, ma nel caso specifico della Grecia è indubitabilmente un dato negativo che mette a nudo l'irrazionalità e l'insostenibilità del sistema pensionistico greco.

Avevamo già visto (ad esempio qui) che il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander che pubblica in fascia A e che sta nella nella world top 5% di IDEAS ha dei problemi con i grafici ma a quanto pare i problemi non si verificano solo in sede di elaborazione ma anche in sede di lettura. 

sabato 30 maggio 2015

Dall'Uomo Qualunque all'Uomo Chiunque

Un mesetto fa, quando sembrava che il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander stesse per dare il via alla Marcia su Bruxelles alla testa di un partitello a sua immagine e somiglianza, l'arguto clack pronosticò che il partitello in questione sarebbe diventato " una brutta copia, ammesso che sia possibile, dell'Uomo Qualunque di Giannini".

Pare che l'idea del partitello sia evaporata (almeno per il momento) ma l'accostamento tra il Nostro e Giannini rimane valido a prescindere perché molte sono le affinità tra i due soprattutto sul piano di un linguaggio irriverente,scurrile, canzonatorio e offensivo che serviva al Giannini e serve al Nostro per veicolare un messaggio sostanzialmente trasversale, interclassista, fondamentalmente qualunquista e camaleontico.

Giannini scriveva "sarei entrato, per servire l’Italia, nel partito comunista, monarchico, repubblicano, democristiano, demolaburista, azionista, socialista, liberale, trotzkista, senza nessuna preoccupazione oltre quella di servire… “  ed anche il Nostro, per servire l'Italia (??!!), si è dato da fare frequentando con grande disinvoltura, in ordine sparso,  marxisti, sovranisti, monarchici, leghisti, sellini, dipietristi, ex fascisti, berluscones e piddini eterodossi, con esiti in verità paradossali (ma a volte anche imbarazzanti) visto che il Nostro si trova sempre in sintonia con quelli che dovrebbero essere i suoi avversari politici mentre litiga ferocemente con tutti quelli che, almeno in teoria, dovrebbero essere i suoi interlocutori privilegiati e potenziali alleati. Il Nostro dice di essere disposto a collaborare con "chiunque voglia ripristinare la democrazia"  ma non è vero, sono solo parole : il Nostro collabora solo con chi pare a lui, quando pare a lui e come a pare a lui  e nemmeno sa cosa sia la democrazia.

Che il Nostro sia una sorta di Vitangelo Moscarda 2.0 con l'Io (a sua insaputa) disgregato, come suggerisce l'altrettanto arguto Ippolito ?







venerdì 29 maggio 2015

L'universo pippesco perde pezzi ?

Due recenti esternazioni del Prof. Savona ( questa e questa )  fanno sorgere qualche dubbio sulla compattezza dell'universo pippesco. Ho chiesto lumi  direttamente al Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander ma per ora tutto tace.

La questione non è di poco conto visto che il Prof. Savona fa parte del Comitato scientifico di a/simmetrie e da quelle parti dire cose sgradite al Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander è piuttosto rischioso.

Il Prof. Savona è già stato ripreso benevolmente alcuni mesi fa ma questa volta l'ha fatta davvero grossa : non ha insultato e/o denigrato Tsipras & Varoufakis. Che gli accadrà ? Verrà fustigato pubblicamente o il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander farà finta di nulla ?


mercoledì 27 maggio 2015

Dopo Agenor e Charlie Brown arriverà Eta Beta ?

Da alcuni giorni l'universo parallelo pippesco è animato da nuovi personaggi o per meglio dire da alcuni (presunti) economisti che vogliono però mantenere l'anonimato : l'altro giorno è venuto fuori dal nulla un certo Agenor, un economista fisicamente, ma non affettivamente, vicino a Bruxelles mentre ieri è comparso un certo Charlie Brown, un economista che preferisce non essere individuato. 

C'è da dire che questi Economisti Anonimi sembrano dei cloni del Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander e non aggiungono nulla di nuovo alla narrazione pippesca.

Un commentatore (anonimo) su Goofy lo ha fatto notare ed ha aggiunto che "Il vero messaggio è l'anonimato." Il Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander si è irritato moltissimo ed ha minacciato di bannare tutti i commentatori anonimi come per dire :




ma il dubbio rimane : perché questi Economisti Anonimi sono entrati in gioco ?  Che sia un messaggio subliminale del Mega Direttore Galattico-Gran Maestro-Guru-Profeta nonché Highlander rivolto agli adepti ? Er Ducetto de Pescara sta dicendo agli adepti che gli Economisti Anonimi stanno lavorando nell'ombra ma usciranno allo scoperto al momento opportuno per dare vigore alla crociata contro l'€ ?

lunedì 25 maggio 2015

L'ultimatum è scaduto ! E ora ?

Un mese fa, era il 23 aprile, il Profeta nonché Highlander minacciò fuoco e fiamme con un post su Faccialibro .

Rivolgendosi ai "cari amici della sinistra PD", cioé Fassina & Co., disse a chiare lettere che voleva "una testa su un piatto." Quale testa ?  Questo non lo disse a chiare lettere ma chi conosce le faccende pescaresi e/o parioline sa che il Nostro voleva e vuole la testa di Biasco.  Biasco chi ?  Questo Biasco !
cioè, a suo dire, il "più squallido e insignificante cialtrone disinformatore" che viene accolto negli "eletti seminari" della sinistra.

Ma in pratica il Nostro cosa avrebbe voluto ? Il nostro avrebbe voluto che Fassina & Co. prendessero "civilmente e tempestivamente le distanze da chi ancora oggi "da sinistra" continua ad inquinare il dibattito con argomenti francamente indegni di quella superiorità culturale che la sinistra ritiene di possedere per grazia divina." e lo avrebbero dovuto fare entro un mese altrimenti ....


"Questa offerta vale un mese: poi, a ogni mese che passa, le teste che vorrò saranno di più, e se non me le darete voi me le andrò a prendere io, facendo del mio meglio per bruciare il terreno intorno a chi, come voi (e come questo video dimostra) sta attivamente consegnando il mio paese alla guerra civile."

L'ultimatum è scaduto ! E ora che accadrà ? Il Profeta nonché Highlander ricomincerà ad attaccare Fassina & Co. dopo averli blanditi o farà finta di nulla ?

Difficile fare previsioni con il Nostro perché nemmeno lui sa quello che vuole : tifa per Borghi ("Speriamo almeno che il nostro Claudio metta una bella paura ai piddini in Toscana.") ma (udite udite !) "siamo quasi costretti a sperare che il giostraio [Renzi n.d.r.] non si scambi, perché il peggio non solo non è mai morto, ma gode ottima salute e sta suonando insistentemente alla porta!")

domenica 24 maggio 2015

Dipendente o indipendente ? Questo è il dilemma

Alcuni giorni fa il Profeta nonché Highlander ha pubblicato sul sito di a/simmetrie un post firmato da un certo Agenor e poi lo ha ripubblicato su Goofy. Se lo ha pubblicato su a/simmetrie e poi lo ha ripubblicato su Goofy vuol dire che in linea di massima il Nostro ne condivide il contenuto, OK ?

Ebbene in quel post 'sto Agenor sosteneva (con l'assenso del Nostro) che la BCE è in buona sostanza succube della Germania e/o opera soprattutto nell'interesse della Germania.

Lo aveva detto a chiare lettere anche il Nostro in tempi non lontani : "la Bce, Banca centrale di nessuno Stato, parteggia per uno Stato membro dell’Eurozona i cui interessi sono opposti a quelli degli altri tre più grandi: Francia, Spagna, Italia". (vedi qui)

Oggi però, pochi giorni dopo l'intervento di Agenor, non è più così : nell'articolo pubblicato sul FQ il Nostro sostiene che la BCE è troppo indipendente e che grazie a questa indipendenza la BCE sviluppa una sorta di "quarto potere" che "non risponde a nessuno, che nessuno controlla, e in esecuzione dei cui ordini vengono fatte le "riforme" che sbriciolano i nostri diritti".

In questo contesto non m'interessa stabilire se sia vera l'opzione A ( la BCE  è succube degli interessi della Germania ) oppure l'opzione B ( la BCE non risponde a nessuno ) o se siano false entrambe,  vorrei capire però perché l'Amleto di Pescara è sempre così indeciso su tutto.

Tanto per fare un esempio : nel novembre del 2012 l'Amleto di Pescara pubblica un libro per dimostrare che l'Italia avrebbe fatto meglio ad abbandondare l'€, dopo pochi mesi aderisce al "Manifesto di solidarietà europea" nel quale si auspica l'uscita della Germania e la permanenza dell'Italia nell'€ (dei poveri).

Perché ?


sabato 23 maggio 2015

La socialdemocrazia pariolina

Nel leggere l' intervista al Profeta nonché Highlander pubblicata ieri dal sito Sputnik sorge spontanea una prima domanda :  perché per il Nostro la proposta del reddito di cittadinanza del M5S  è "un'operazione demagogica e squallida dal punto di vista politico"  mentre la Flat Tax della Lega non lo è ?

Poi sorge spontanea una seconda domanda :   perché per il Nostro il reddito di cittadinanza è una specie di mancia per tenere buono il popolo mentre l'assunzione di forestali calabresi nullafacenti va considerata come un'operazione virtuosa che stimola il PIL ?

Poi sorge spontanea la terza domanda : perché il Nostro, per stigmatizzare la proposta del reddito di cittadinanza, rimanda a quella parte della nostra Costituzione che attribuisce il diritto al lavoro dimenticandosi  di quella parte che attribuisce il diritto alla dignità (art. 3 :  Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale ecc. ecc. ) ?  Consentire una vita sociale dignitosa ai più deboli è contro la Costituzione ?


E poi sorge spontanea la quarta domanda, la più importante  : quando il Nostro propugna un'economia "di orientamento social democratico"  che tipo di socialdemocrazia ha in mente ? Detassare i patrimoni ( la ricchezza) per tassare i redditi (il lavoro)* e disapprovare il reddito di cittadinanza o un reddito di sostegno per le fasce sociali deboli è una forma di socialdemocrazia rossobruna ?


«Riportare la tassazione dal patrimonio al reddito».  Alberto Bagnai,  12/02/2015



venerdì 22 maggio 2015

Alberto (Bagnai) & Matteo (Salvini)

E' da diverse settimane che Alberto (Bagnai) freme d'impazienza perché Matteo (Salvini) parla soprattutto di barconi e di rom e non parla più dell'€.

Oggi però Matteo (Salvini) ha finalmente detto due parole sull'€ e Alberto (Bagnai) non ci ha pensato due volte e su Twitter ha linkato l'intervista di Matteo ( Salvini) .

Quello che non capisco è perché per Alberto (Bagnai)  il populista Beppe (Grillo) sarebbe un gatekeeper dell'€ mentre il razzista Matteo (Salvini) che voleva l'€ per i milanesi e ora vorrebbe la Lira del Nord e la Lira del Sud non lo è.  Sventolare un libro in TV può fare la differenza ?





giovedì 21 maggio 2015

Catastrofismo in salsa pescarese

Oggi è uscito sul FQ cartaceo un articolo del Profeta che si conclude con una domanda che ha il retrogusto di una profezia infausta : ci sarà bisogno di una nuova guerra mondiale per risolvere una crisi che è stata acutizzata dall'austerità voluta dalla Germania ? In realtà, per stessa ammissione del Profeta, " l'ultimo punto interrogativo è superfluo" e dunque la profezia del Profeta è che prima o poi ( più prima che poi),  per colpa dei tedeschi e dei collaborazionisti nostrani affiliati al PUDE, ci sarà una Terza Guerra Mondiale con milioni di morti. La storia, fa capire il Profeta, sta per ripetersi. Dopo l'evento catastrofico (ma anche catartico) ci sarà una nuova Età dell'Oro e sarà possibile vivere in un mondo nel quale il lavoro verrà remunerato correttamente ed il debito diminuirà.

La cosa buffa (e che fa quasi tenerezza) è che il Profeta non ha più nulla da dire e pur di mantenere la visibilità mediatica rivitalizza (a sua insaputa) Donald, uno dei suoi nemici storici  : " ... i diktat della Troika (BCE, Commissione UE, FMI) [...] mirano a distruggere la base industriale italiana per conto della Germania. E’ la terza guerra mondiale iniziata dai tedeschi  contro di noi dopo il fallimento di 2 guerre e  dello SME degli anni '70/’80.").

lunedì 18 maggio 2015

Le ultime parole famose di Agenor

"... il deprezzamento dell’euro non apporterà benefici sostanziali alla bilancia commerciale italiana."
Agenor, 15 maggio 2015

"Istat comunica che a marzo il saldo della bilancia commerciale italiana ha registrato un surplus di 4,060 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di 3,842 miliardi nello stesso mese del 2014.

Gli scambi con i soli Paesi Ue registrano un surplus di 487 milioni rispetto all'avanzo di 1,137 miliardi di un anno fa."
Agenzia Reuters, 18 maggio 2015

I rettiliani sono fra noi


Oggi il Profeta ha pubblicato un post che piacerà agli appassionati di ufologia, alieni, razze extra-terrestri e complotti in genere : secondo il Profeta esisterebbe una razza di persone in apparenza "normali", qualche volta anche piacevoli: genitori premurosi, coniugi esemplari (su questo non entro), lavoratori scrupolosi che però eseguono degli ordini e l'ordine, ormai esplicito, è: smantellate la democrazia, perché costa.

Questi soggetti in apparenza normali che agiscono sotto mentite spoglie per smantellare la democrazia non sono Visitors ("non vengono da un altro pianeta")  ma sono rettiliani autoctoni ("sono in mezzo a noi"). Il Nostro non li nomina ma è chiaro che si riferisce ai piddini che agiscono al comando di ben note centrali finanziarie e quando è necessario sostengono gli agenti dei Rettiliani (ad esempio Mario Monti) .


Il Profeta non lo afferma esplicitamente ma è probabile che queste ben note centrali finanziarie siano governate da rettiliani di grado superiore che a loro volta agiscono in combutta con Massoneria, Illuminati e finanza ebraica.

P.S. Alcuni giorni fa il Profeta ha pronunciato una fatwā contro l'ex capo dei piddini-rettiliani :
"Bersani [è] il male assoluto, la personificazione nel nazieurismo!"

Oggi siamo in grado di produrre un' immagine super-segreta delle vere sembianze dell'ex capo dei piddini-rettiliani 





 


sabato 16 maggio 2015

La prova farlocca

Un conguettio del Profeta nonché Highlander mi costringe a tornare su una questione in parte già affrontata qui ma ci torno volentieri per dimostrare, per l'ennesima volta, che il Profeta nonché Highlander non la racconta giusta sul suo presunto passato di euroscettico.

Per dimostrare che nel 2010 lui non era un "eurista" e per dimostrare, in via subordinata, che chi lo pensa è un imbecille , il Profeta cita un brano del libro "La crescita della Cina. Scenari e implicazioni per gli altri poli dell'economia globale" pubblicato appunto quell'anno ma scritto nel 2009.

Purtroppo si tratta di una prova farlocca perché non è sufficiente sottolineare il "fallimento, in Europa, di un progetto di unificazione monetaria fondato su parametri privi di senso"  per diventare a pieno titolo un euroscettico anti-€ e sovranista. Per diventare a pieno titolo un euroscettico anti-€ e sovranista il Profeta nonché Highlander avrebbe dovuto, già nel 2009 e poi nel 2010, perorare la causa di cui poi è diventato paladino cioè l'abbandono della moneta unica ( o tramite abbandono unilaterale da parte dell'Italia come sostenuto nel TDE o tramite la "segmentazione controllata" proposta col "Manifesto di solidarierà europea") .

Il fatto è che nel febbraio del 2010 il Nostro è ancora un euroscettico riformista : nel post Anche l'Europa ha i suoi (Stati) subprime il Nostro sostiene che "le regole di Maastricht  vanno riscritte" ed è quindi abbastanza chiaro che il Nostro ragiona ancora entro una prospettiva "eurista" perché ritiene che l'€ sia riformabile.

In un paper del maggio 2010 (ma a rigor di logica elaborato nei mesi precedenti)  intitolato CEEC vs. PIGS: a comparative panel assessment of financial sustainability and twin deficits il Nostro suggerisce che "rather than converge from the bottom to a zero budget balance, a more sensible rule for the Eurozone members would be that of converging from both sides to a suitably defined Eurozone average inflation rate. This would imply a symmetric commitment for high inflation countries to deflate, and for low inflation countries to inflate, thereby leading to the currently much demanded sharing of the burden of the adjustment, which in the present institutional framework is borne exclusively (and very irrationally indeed) by the high-in flation ones."

Anche in questo caso è abbastanza chiaro che il Nostro ragiona ancora entro una prospettiva "eurista".

La prospettiva comincia a cambiare in modo sensibile proprio nel maggio del 2010 quando il Nostro pubblica ( 3 giorni dopo l'intervento sul Sole24Ore nel quale Luigi Zingales suggerisce di "spezzare consensualmente l'area euro" ed avanza l'ipotesi di un € a due velocità)  un post intitolato "Se cade anche il muro dell'euro" nel quale si fa strada l'idea che "una moneta unica nello spazio economico europeo è insostenibile" e che sarebbe necessaria "un’analisi seria delle vie di uscita".

Ma è solo nell'agosto del 2011, con il post "L'uscita dall'euro prossima ventura",  che il Nostro comincerà a sostenere esplicitamente che uscire dall'€ è necessario ed inevitabile.

A questo punto, una volta appurato che la prova presentata dal Nostro è farlocca, sorge spontanea la domanda : perché il Nostro vuole a tutti i costi far credere di essere stato da sempre un euroscettico anti-€ ?

Avremo modo di rispondere a questa domanda in una prossima occasione.

C'è poi una seconda domanda che richiede una risposta : in base a quali considerazioni il Nostro, nella primavera del 2010, ha cambiato prospettiva sull'€ nel giro di poche settimane ?

Avremo modo di rispondere a questa domanda in una prossima occasione.

Ma la vera domanda è : è più imbecille chi vuole dimostrare a tutti i costi la veridicità di una tesi che è facilmente confutabile o è più imbecille chi dimostra che è da imbecilli insistere nel voler dimostrare una tesi che è facilmente confutabile perché è già falsa in partenza ?

Se volete a questa domanda potrei rispondere subito.

mercoledì 13 maggio 2015

Non è un profeta, è un Highlander

Beh, ragazzi, mi sono sbagliato, può capitare a tutti, il Nostro non è un Profeta, è un Highlander, lo ha detto lui stesso oggi :

"Tuttavia questa evoluzione richiede che il profeta (che sarei io) muoia, possibilmente male. Questo purtroppo non può accadere, perché come ho promesso a tutti voi, [...] alla fine ne resterà uno solo e sarò io."

Ve lo ricordate ? Lo aveva detto anche Peppe, due anni fa precisi, il 14 maggio 2013 :

"I partiti sono scomparsi, c’è un modulo unico e a settembre-ottobre crollerà tutto perché Berlusconi vuole le elezioni, il Pd sarà scomparso e ci saremo solo noi e il nano. A ottobre, massimo novembre succederà come highlander perché ne resterà solo uno, resteremo solo noi."








La sparata non gli ha portato fortuna : il PD non è scomparso, il nano invece sta scomparendo ed anche Peppe non sta messo tanto bene.

Non vorrei che la sparata di oggi portasse male anche all'Highlander di Pescara.

domenica 10 maggio 2015

Il gatekeeper dell'€ (quello vero)

Provate ad immaginare un membro dell'élite, uno che conosce e saluta il consigliere economico della signora Merkel, che parla e scrive correttamente quattro lingue (inglese, francese, tedesco e romanesco),  che vive ai Parioli, che ha un lavoro tutelato ( magari è un professore universitario) , che ha fatto consulenze per banche e governi, che scrive sulle riviste scientifiche del mainstream, che ai convegni e alle conferenze non si presenta con i jeans strappati ma con una cravatta del Berlu annodata con un bel nodo Windsor.

Adesso provate a fare un secondo esercizio di immaginazione: provate ad immaginare che questo personaggio sia dotato di una dialettica non comune, sia capace di scrivere libri e gestire un blog di successo e sia instancabile nel diffondere le sue idee.

Adesso provate a fare un terzo esercizio di immaginazione: provate ad immaginare che questo personaggio sia capace di diffondere le sue idee abbastanza radicali sull'€ in modo sereno, pacato e lineare, in piena coerenza con le sue idee politiche, senza forzature, insulti o attacchi personali nei confronti di chi non condivide lo stesso identico frame, mettendo le sue capacità al servizio di una causa comune, cercando di smussare le divergenze e di valorizzare le convergenze con quelli che potrebbero diventare la "massa critica" della causa comune.

Se avete fatto anche il terzo esercizio di immaginazione, allora siete pronti per rispondere alla seguente domanda : secondo voi la causa degli euroscettici avrebbe maggiori possibilità di successo se esistesse un personaggio del genere ?

Beh, secondo me sì ma per fortuna un personaggio del genere non esiste, esiste semmai un personaggio che corrisponde ai primi due esercizi di immaginazione ma è un personaggio ondivago, cervellotico, ambiguo, divisivo, che non combatte per una causa comune ma combatte una sua battaglia personale attaccando tutti quelli che non lo assecondano in toto e che vuole essere il dominus assoluto del campo euroscettico.

Non diteglielo perché diventerebbe una bestia ma lui, sì proprio lui, Alberto Bagnai, è il vero gatekeeper dell'€ perché dividendo sempre e comunque il campo euroscettico lo rende più debole e lo condanna alla sconfitta.

P.S. Avevo già scritto questo post nel pomeriggio e lo avrei pubblicato probabilmente domani ma un fulminante botta e risposta tra un ortottero ed il Nostro pubblicato poco fa sul blog pippesco conferma, a mio avviso,  la tesi di questo post e quindi lo pubblico subito.




Quando la matematica è un'opinione

"Dalle analisi riportate risulta inoltre che la soluzione del problema della disoccupazione europea va cercata non tanto in politiche di espansione della domanda (le quali, tra l'altro, rischiano oltre certi limiti di confliggere con l'obiettivo di stabilità dei prezzi che costituisce uno dei cardini della costituzione econoica dettata dal trattato di Maastricht), quanto in politiche di incremento della flessibilità del mercato del lavoro."

Alberto Bagnai, ottobre 1997



"In realtà, il principio in base al quale è matematico che le riforme a base di flessibilità siano votate al fallimento in un'economia avanzata come la nostra è un principio estremamente semplice, che economisti suppostamente "liberali" dovrebbero conoscere e soprattutto condividere (io lo conosco e non sempre lo condivido, in questo caso sì)."

Alberto Bagnai, 10 maggio 2015

 

venerdì 8 maggio 2015

La sterlina, l'€ e la democrazia

E' ben noto a tutti, lo sanno persino i pinguini dello zoo di Timbuctù, che il Nostro non è solo "il più grande economista  degli ultimi 150 anni" ma è anche un fine politologo.

Recentemente il Nostro ha espresso un duro giudizio storico-politico sull'Italicum :

"L'Italicum è la necessaria conseguenza del fatto che un sistema nato per distorcere la distribuzione del reddito a danno della maggioranza, se vuole sopravvivere, deve comprimere la democrazia."

Traduzione per i non addetti ai lavori :  il sistema nato per distorcere la distribuzione del reddito a danno della maggioranza si chiama €  e l'€ per sopravvivere deve comprimere la democrazia e l'Italicum non è altro che l'esito liberticida di questa esigenza del sistema eurista.

Ma è davvero così ?

Se guardiamo ai risultati della tornata elettorale inglese notiamo alcuni fatti curiosi :

- Cameron ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi alla alla House of Commons (331 seggi su 630) con il 36,93% dei voti

Con l'Italicum non potrebbe accadere, con il 36,93% dei voti si va al ballottaggio

- l'UKIP, il partito anti-UE di Nigel Farage , ha preso una valanga di voti (3.881.064)  ed è il terzo partito inglese con il 12,64% dei voti ma ottiene solo 1 seggio mentre il Partito Democratico Unionista ne ottiene 8 con 184.260 voti e con una percentuale dello 0,60


Con l'Italicum non potrebbe accadere, con lo 0,60 dei voti non si entra in Parlamento togliendo seggi a forze politiche più rappresentative.


- il Partito Nazionale Scozzese, con il 4,74% dei voti, ha ottenuto 56 seggi mentre i Liberal-Democratici hanno ottenuto 1 milione di voti in più del Partito Nazionale Scozzese ma solo 8 seggi

Con l'Italicum non potrebbe accadere, l'assegnazione dei seggi avviene in base al risultato nazionale dei partiti.

In parole povere, il sistema elettorale inglese sembra essere meno democratico dell'Italicum in quanto produce  "una oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica".

Eppure loro non hanno l'€ ! E' possibile che la sterlina produca un sistema elettorale meno democratico dell'€ ?

giovedì 7 maggio 2015

W la coerenza !


[2.a] non ci sarà transizione di alcun tipo (violenta, non violenta, concordata, non concordata, democratica, autoritaria) senza il PD, per l'ovvio motivo che il PD esiste ed è lì come un macigno;
[2.b] non è pensabile tirarsi dietro il PD insultandolo

Alberto Bagnai, 12 aprile 2015


Sono veramente il male in tutta la sua squallida e disfunzionale mediocrità. Sono il cancro della nostra democrazia, una metastasi liberista

Alberto Bagnai, 7 maggio 2015

mercoledì 6 maggio 2015

Il compagno Fausto ed il compagno Alberto

Leggendo il post odierno del Nostro mi è venuto in mente che in illo tempore il compagno Fausto faceva delle considerazioni che il compagno Alberto approverebbe :

Siamo nel 1996 e in un'intervista al domenicale tedesco ''Welt am Sonntag''  il compagno Fausto diceva :

''Consideriamo la Nato storicamente superata, non c'e' piu' un conflitto Est-Ovest, ma uno tra poveri e ricchi ovvero tra Sud e Nord."

"L'Europa deve allontarsi da Maastricht e ricordarsi dei suoi 18-20 milioni di disoccupati."

'Non appoggeremo in alcun caso il Trattato nella sua forma attuale. Non si capisce perche' i parametri debbano essere proprio il debito pubblico, il disavanzo e l'inflazione e non ad esempio la disoccupazione''.

"l'Europa politica è il rovescio di quella di Maastricht: le banche e i mercati sono da una parte, gli Stati dall'altra. E la moneta unica farebbe capo, per la prima volta, a una banca centrale, e sarebbe sottratta agli Stati l'autorità sulla moneta".

"il deficit che noi vogliamo colmare è il deficit democratico europeo. Perché dobbiamo ridurre al 3% il debito e non dobbiamo fissare ad esempio il 5% massimo di disoccupazione?"

 A dire la verità quando il compagno Fausto diceva queste cose il compagno Alberto non era tanto d'accordo ma adesso lo è.

Quello che mi chiedo è : perché il compagno Fausto non ha un posto in prima fila nel pantheon della Goofynomics ?

Potrebbe trattarsi di un'assenza scaramantica per scongiurare un esito infausto per l'avventura pippesca ?

Potrebbe trattarsi di un'assenza strategica per non compromettere il marketing dell'avventura pippesca ?

Questa spiegazione è più convincente : commercializzare un nuovo prodotto con l'etichetta di un prodotto andato fuori commercio perché nessuno lo voleva più sarebbe stato problematico per chiunque.  Inoltre con il compagno Fausto nel pantheon sarebbe stato più difficile farsi ascoltare da quei settori dell'opinione pubblica ( berluscones, legaioli. grillonzi di destra, ex missini, monarchici e cripto-fascisti, liberisti di varia estrazione)  che godono quando uno gli dice che l'euro rappresenta "la rivincita del comunismo".

Del resto il Nostro è un economista ed è ovvio che stia attento al marketing del prodotto che vuole diffondere e per vendere bene un prodotto è necessario renderlo appetibile al maggior numero possibile di potenziali consumatori.

Ecco perché il Nostro dice che l'€ è liberista ma anche statalista, fascista ma anche comunista : in questo modo il suo prodotto può essere comprato da chiunque.


Io prevedo, tu prevedi, illo prevede

"... la questione si pone nei seguenti termini: se resterà al potere, nel giro di alcuni mesi l’attuale partito di maggioranza relativa dovrà scegliere fra gestire il default sul debito pubblico italiano (inevitabile conseguenza della spirale deflazionistica alla quale il vincolo monetario ci condanna), o gestire l’uscita dall’euro. Punto."

Alberto Bagnai, 14 novembre 2014 

lunedì 4 maggio 2015

La previsione del Profeta


"Secondo me dal PD se ne deve andare Renzi. E se ne andrà."
Alberto Bagnai, 12 aprile 2015




domenica 3 maggio 2015

Fallacia alia aliam trudit 2 (The last chapter)

Nel post precedente abbiamo visto che il grafico con il quale il Profeta ha dato inizio alla sua avventura pippesca offre una visione piuttosto superficiale sullo sviluppo dei debiti pubblici e dei debiti esteri dei PIIGS tra il 2000 ed il 2007.

E' vero che in generale, nel periodo considerato,  la dinamica dei debiti pubblici dei PIIGS non è sincronizzata con la dinamica dei debiti esteri ma al di là di questo tra i vari paesi ci sono, in parte lo si è visto, differenze sostanziali, differenze che ci avvisano che la crisi dei PIIGS non può essere spiegata con uno schema semplicistico e che il peso ed il ruolo del debito privato nell'evoluzione della crisi non è stato lo stesso per tutti i PIIGS.

Ma il Profeta la pensa diversamente : con il grafico che ha dato il via all'avventura pippesca ha fatto vedere che nel periodo 2000-2007 i debiti pubblici non sono cresciuti ma sono cresciuti i debiti esteri e poi ha spiegato che essendo cresciuti anche i debiti privati allora i debiti esteri sono debiti privati.

Ma è davvero così o questo è un paralogismo ?

Questo è un paralogismo e nasce dal fatto di non considerare che i debiti pubblici verso l'estero  possono crescere anche quando i debiti pubblici nel loro complesso decrescono o rimangono stazionari, è sufficiente che cambi la proporzione tra debito pubblico detenuto da residenti e debito pubblico detenuto da non-residenti.

Allora ? E' vero come sostiene il Profeta che " la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri."?

Nel saggio "The Eurozone between austerity and default"  del settembre 2010, Lapavitsas con altri autori fornisce alcune utili indicazioni sui debiti aggregati di Spagna, Portogallo e Grecia a fine 2009.

Da notare che l'analisi di Lapavitsas non prende in considerazione l'Irlanda (perché l'Irlanda "has several peculiar economic features that call for separate analysis") e l'Italia ("It is never an easy task accurately to place Italy within the Eurozone. In this context it is located within the core for obvious reasons of population size and relative economic weight.")

Lapavitsas ci dice che a fine 2009 (cioè quando scoppia il bubbone greco)  "The proportion of domestic to external debt stands at 67% to 33% for Spain, compared to 51% to 49% for Portugal and 49% to 51 % for Greece."

Poi aggiunge che  "the composition of aggregate debt is even more strikingly different when the proportion of private to public debt is considered. For Spain and Portugal the proportion is quite similar, standing at respectively, 87% to 13% and 85% to 15%. But for Greece the proportion stands at 58% to 42%. The Greek state is more indebted than the other two by several orders of magnitude. The difference is even more pronounced with regard to the composition of external debt. The balance of private to public external debt stood at 83% to 17% for Spain, 74% to 26% for Portugal, but 47% to 53% for Greece. However, when it comes to the balance between the domestic and external components of public debt alone, the proportions are 56% to 44% for Spain, 19% to 81% for Portugal, and 30% to 70% for Greece. Both the Greek and the Portuguese state are heavily indebted abroad, the latter proportionately more than the former".

Ricapitolando :

- secondo Lapavitsas, a fine 2009 il debito aggregato spagnolo e quello portoghese è sostanzialmente un debito privato, la componente pubblica è poco rilevante ( "the composition of aggregate debt is even more strikingly different when the proportion of private to public debt is considered. For Spain and Portugal the proportion is quite similar, standing at respectively, 87% to 13% and 85% to 15%.") mentre il debito aggregato greco è più o meno diviso a metà tra componente pubblica e componente privata con una prevalenza della componente privata (58%)


-  in Spagna e Portogallo il debito estero è prevalentemente privato, la quota pubblica è decisamente minore  ( "83% to 17% for Spain, 74% to 26% for Portugal") mentre in Grecia la quota di debito estero privato è leggermente minore rispetto alla quota pubblica ("47% to 53% for Greece.")

per quanto riguarda invece il debito pubblico,  la componente domestica del debito pubblico spagnolo è  più o meno pari a quella estera ( "56% to 44% for Spain") mentre il debito pubblico del Portogallo e della Grecia è fortemente sbilanciato sulla componente estera ("19% to 81% for Portugal, and 30% to 70% for Greece.") 

Sono dati significativi e altri sono reperibili qui e qui.

Di particolare interesse è la tabella n. 2 del paper di Dias External debt statistics of the euro area  : la differenza di peso del debito pubblico estero della Grecia rispetto a quello degli altri paesi dell'€zona appare subito evidente (quello della Grecia vale il 91% del PIL, quello del Portogallo, che è il secondo più rilevante, il 59% )

Se facciamo la differenza tra valori della tabella n. 1 (che rappresenta i valori del rapporto debito estero aggregato/PIL ) ed i valori della tabella n. 2  (che rappresenta  i valori del rapporto debito pubblico estero /PIL ) troviamo i valori del rapporto debito privato estero /PIL e per la Grecia tale valore a fine 2009, cioè alla vigilia dello scoppio del bubbone greco, è inferiore a quello del rapporto debito pubblico estero /PIL (81% contro 91%) . Ma il dato davvero interessante è che il valore del rapporto debito pubblico estero /PIL (91%) è di gran lunga quello più alto dell'intera €zona mentre il valore del rapporto debito estero privato/PIL è tra i più bassi.

Tutti questi dati ci portano alla conclusione che l'aumento sostenuto dei debiti privati esteri tra il 1999-2000 ed il 2007 è stato un elemento significativo nello sviluppo della crisi dei PIIGS ma non è stato per tutti i PIIGS l'elemento determinante e quindi non è vero che  "la crisi dei paesi periferici è dovuta sostanzialmente a un incremento abnorme dell'esposizione debitoria privata verso creditori del Nord Europa, e questo fenomeno è particolarmente evidente nel caso greco" , l'elemento determinante della crisi dei PIIGS va ricercato nella struttura e nella dinamica dei debiti aggregati : per Spagna ed Irlanda è stato determinante il peso del debito privato estero,  il Portogallo ha avuto sia un problema di eccessivo debito privato estero che un problema di debito pubblico estero mentre nella crisi greca è stato determinante il debito pubblico troppo alto rispetto al PIL e troppo sbilanciato sulla componente estera, esattamente il contrario di quello che sostiene il Nostro.

Vuoi vedere che aveva ragione De Grauwe ( qui )  nel sostenere che la Grecia era un caso a parte ? ("L’eccezione è naturalmente la Grecia, i cui governi hanno manipolato i dati e permesso così l’accumularsi di livelli insostenibili di deficit e debito.")

Anche Krugman (ad esempio qui ) ha sostenuto una tesi simile ("Also, Europe has bought into the notion that fiscal irresponsibility is at the heart of the crisis, which is true only of Greece and not true of the troubled countries as a group") .


E l'Italia ?


Nel 2010 il Profeta sosteneva ( qui ) che l'Italia non aveva un problema di debito estero :

"nel primo decennio dell’era euro, il deficit con l’estero (pubblico e privato) ha viaggiato in media all’8% del Pil in Grecia, al 9% in Portogallo, al 6% in Spagna... e solo all’1% in Italia. Nel 2007 il debito estero (pubblico e privato) era pari al 103% del Pil in Grecia, al 101% in Portogallo, all’85% in Spagna... e solo al 20% in Italia! [...]

Evidentemente, la crisi di Spagna, Grecia, ecc. è una crisi di insostenibilità del debito estero (che loro hanno e noi no), non del debito pubblico (che loro non hanno, o non quanto noi)."

e per questo stava reagendo bene alla crisi  e non correva rischi ( vedi qui ) :

"As a matter of fact, Italy has withstood so far the global financial crisis, despite having a debt of around 120 GDP points. In 2007 its public debt was 117 GDP points, larger than the Greek one, but its external debt was only 21 GDP points (as compared to 104 GDP points in Greece)."


Dopo un anno, nell'estate del 2011 , quando scoppia la crisi dello spread , il Profeta cambia idea ( qui ) :

"L'’Italia ha dunque (anche) un problema di debito estero, che non è tutto di origine pubblica."

Il problema ? "L'aumento di 10 punti di Pil del debito estero dal 2002 al 2008 [...] riconducibile al tentativo delle famiglie di mantenere i propri livelli di consumo, intaccando la propria ricchezza netta, in presenza di redditi stagnanti o in calo."

Ma nel paper del  maggio 2010 il Profeta  aveva sostenuto il contrario cioè che "Italy was able to withstand the impact of the global financial crisis thanks to its structural features (in particular, to its high rate of private saving)"

In ogni caso un aumento di 10 punti di Pil del debito estero (netto ) dal 2002 al 2008 non avrebbe potuto mettere l'Italia sullo stesso piano degli altri PIIGS, è lo stesso Profeta che ce lo dice ( a sua insaputa ) con una tabellina pubblicata nel post Quelli che… la colpa è del debito pubblico nella quale si vede che mentre il debito estero (netto) dell'Italia aumenta di 10 punti di PIL tra il 1999 ed il 2007, quello degli altri PIIGS aumenta in misura molto maggiore ( 70 punti per la Grecia, 68 punti per l'Irlanda, 67 punti per il Portogallo e 49 punti per la Spagna) .

Ma la differenza con gli altri PIIGS non sta solo nella misura della crescita dell'indebitamento estero netto, sta anche nel livello dell'indebitamento stesso ( cfr. ancora qui ) :  mentre nel 2008 il debito estero netto dell'Italia tocca quota 33% sul PIL, quello della Grecia tocca quota 69% , quello del Portogallo tocca quota 75% e quello della Spagna tocca quota 74%.

Se riprendiamo di nuovo in considerazione le tabelle n. 1 e n. 2 del paper di Dias troviamo la conferma che
alla vigilia della crisi l'Italia non ha avuto un problema di debito privato estero : il debito aggregato estero ed il debito privato estero sono relativamente bassi.
 E quindi ?  E quindi è meglio lasciar perdere i dati traballanti e le analisi vaganti del Profeta e dire che l'Italia non ha mai avuto un rilevante problema di debito estero privato, ha avuto semmai,  da un certo momento in poi,  un problema di vulnerabilità sul debito PUBBLICO  perché il debito è, con quello della Grecia, il più alto dell'€zona e perché più della metà del debito è in mano di non-residenti :




Nel 2011 la Banca d'Italia calcolava che dal 1995 in poi la percentuale del nostro debito pubblico detenuto da soggetti non residenti  era cresciuta dal 10% al 56%.


In parole povere, la base dell'edificio pippesco ( "la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri" è fragile (per non dire inconsistente) :  la diagnosi del Profeta sulla crisi dei PIIGS vale solo per paesi come Spagna e Irlanda, per Grecia e Italia la crisi si è sviluppata in un contesto diverso che poco o nulla ha a che fare con una presunta esplosione del debito privato finanziato con capitale esterola Grecia, nonostante la crescita vigorosa del debito privato, estero e domestico, negli anni dell'€, ha sempre avuto il rapporto debito privato/PIL più basso dell'€zona e l'Italia ha sempre avuto un rapporto debito privato/PIL relativamente più basso rispetto al resto dell'€zona mentre sia Grecia che Italia hanno sempre avuto il rapporto debito pubblico/PIL più alto dell'€zona.

In estrema sintesi : i dati ci dicono che per Grecia e Italia la crisi non si è sviluppata a causa di una bolla speculativa alimentata dal credito privato estero, come è avvenuto in Spagna ed Irlanda, ma si è sviluppata soprattutto per il timore di un collasso del debito pubblico troppo alto, troppo rischioso e troppo esposto sull'estero.

Restano in sospeso alcune domande :

-  perché il Profeta ha cambiato radicalmente le sue posizioni sull'€ e sulla crisi dell'€Z tra il 2010 ed il 2011?

-  perché il Profeta insiste nel dire che "la crisi che stiamo vivendo non nasce dal debito pubblico" ?

-  perché i paesi che hanno avuto per anni i debiti pubblici più alti (Grecia ed Italia) sono anche quelli che accusano le maggiori difficoltà nel gestire la crisi ?




venerdì 1 maggio 2015

Fallacia alia aliam trudit 2 (continued again)


Riprendiamo il filo del discorso lasciato in sospeso prendendo in considerazione il grafico che accompagna la tesi di base del post  "I “salvataggi” che non ci salverann" con il quale il Nostro ha inaugurato nel novembre del 2011  il blog Goofynomics, un post che ancora oggi il Nostro considera come una sorta di compendio del suo lavoro :




Il grafico rappresenterebbe in maniera plastica il fatto che "che la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri. Dal 2000 al 2007 nei PIGS è cresciuto il debito estero (in Grecia, Portogallo e Spagna per circa 60 punti di Pil; Fig. 1), ma il debito pubblico era stazionario (come in Grecia) o in calo (Spagna, Irlanda, Italia). Il debito estero era quindi essenzialmente privato".

Nell'occasione il Nostro citava un'analisi di Paul De Grauwe secondo la quale "la ragione principale della crisi di debito va ricercata nell’esplosione di un debito privato insostenibile che ha indotto i governi a incrementare il loro debito per salvare importanti comparti del settore privato."

Paul De Grauwe aggiungeva però che "L’eccezione è naturalmente la Grecia, i cui governi hanno manipolato i dati e permesso così l’accumularsi di livelli insostenibili di deficit e debito."

Il Nostro non tiene conto dell' eccezione segnalata da De Grauwe e butta tutti i PIIGS nello stesso calderone.


Ma è vero che tutti i PIIGS sono entrati in crisi per l'esplosione di un debito privato insostenibile ? E' vero che siccome tra il 2000 ed il 2007 il debito pubblico è rimasto stazionario (come in Grecia) o è calato ( come in Spagna, Irlanda, Italia), la crescita del debito estero è imputabile essenzialmente alla crescita del debito privato ?

Che ci dice il grafico del Profeta ? Ci dice che è meglio diffidare dei grafici, spesso sono costruiti per avvalorare una tesi e non riescono a rappresentare la complessità delle dinamiche economiche che vorrebbero rappresentare e spiegare.

Il grafico del Profeta ci mostra che nel periodo 2000-2007


1) in rapporto ai rispettivi PIL,  i debiti pubblici di Grecia e Portogallo sono cresciuti di poco mentre sono cresciuti e non di poco i rispettivi debiti con l'estero

2) i debiti pubblici di Italia, Irlanda e Spagna sono diminuiti in rapporto ai rispettivi PIL ma sono cresciuti i rispettivi debiti con l'estero ( in Spagna in modo vigoroso )

ma nulla ci dice sulla dinamica dei debiti privati in rapporto ai rispettivi PIL e sul reale impatto della crescita dei debiti privati sulla crescita dei debiti esteri, come mai ?

Eppure questo è uno snodo decisivo nello schema logico del Nostro visto che per lui la crescita del debito estero è stata essenzialmente crescita del debito privato ( "il debito estero era quindi essenzialmente privato". )

La tabella OECD sull'evoluzione dei debiti privati dell'€ dal 1999 in poi ci fornisce alcune indicazioni degne di nota :

a) nel 2000 quello della Grecia è il rapporto debito privato/PIL di gran lunga più basso (67%) di tutta l'€Z mentre quello della Spagna, che apparentemente ha un tasso di crescita del debito estero simile a quello della Grecia, è nel 2000 molto più alto (164%)

b) nel 2007 quello della Grecia è ancora il rapporto debito privato/PIL più basso (113%) di tutta l'€Z mentre quello della Spagna è molto più alto (275%).

c) nel 2000 quello della Grecia è, in tutta l'€Z,  l'unico rapporto privato/PIL inferiore al rapporto debito pubblico/PIL

d)  nel 2010 quello della Grecia è ancora l'unico rapporto debito privato/PIL inferiore al rapporto debito pubblico/PIL




e) per la Grecia il valore del rapporto debito privato/PIL supera il valore del rapporto debito privato/PIL solo tra il 2008 ed il 2009





mentre per tutti gli altri paesi dell'€Z  il valore del rapporto debito privato/PIL è dal 2000 al 2007 sempre superiore (spesso di gran lunga)  al valore del rapporto debito pubblico/PIL.

f) nel grafico Italia ed Irlanda presentano un tasso di crescita del debito estero ed un tasso di decrescita del debito pubblico apparentemente piuttosto simili tra di loro ma anche qui ci sono dei parametri che il grafico non considera :

1) è vero che tra il  2000 ed il 2007 il debito pubblico italiano e quello irlandese decrescono in rapporto al PIL ma quello italiano decresce poco ( - 5%) pur essendo nel 2000 il rapporto debito pubblico/PIL più alto (109 %)  tra i PIIGS mentre quello irlandese decresce molto (- 33,9 %) pur essendo già molto basso nel 2000 (36 %)


2)   tra il  2000 ed il 2007 il debito estero italiano e quello irlandese crescono con una progressione apparentemente simile





ma la differenza tra i due Paesi diventa abissale se consideriamo il rapporto debito estero/PIL




Inoltre il rapporto debito privato/PIL cresce in Italia del 29 % partendo da una base relativamente bassa ( nel 2000 il rapporto debito privato/PIL è al 131 %, tra i paesi dell'€Z solo la Grecia ha un rapporto più basso ) mentre il rapporto debito privato/PIL dell'Irlanda cresce anch'esso del 29 % ma partendo da una base molto più alta ( nel 2001 il rapporto debito privato/PIL è al 198 %, solo i Paesi Bassi ed il Portogallo hanno un valore più alto )

Tutti questi dati nel grafico del Profeta non trovano posto ma sono dati significativi perché ci avvertono che la crisi dei PIIGS non può essere spiegata con uno schema semplicistico e che il peso ed il ruolo del debito privato nell'evoluzione della crisi non è stato lo stesso per tutti i PIIGS.

Ma il vero problema è che il grafico è la rappresentazione di un paralogismo.


Ne parliamo domani.