giovedì 23 luglio 2015

Il Ritramonto dell'Euro

Stanotte Bagnai ha pubblicato un post prolisso fino all'inverosimile ma in effetti molto interessante perché documenta un'ennesima svolta nel Bagnai-pensiero e chiarisce alcuni aspetti non marginali dell'impresa intellettuale di un sedicente intellettuale di sinistra ma a sua insaputa organico alla destra.

Nello specifico si può dire che dalla lettura del post e di alcuni commenti del Nostro si evince che:

1) i libri di Bagnai sono inutili (quanto meno sotto il profilo della proposta) perché a distanza di pochi mesi dalla loro pubblicazione Bagnai stesso li sconfessa.

- nel novembre 2012 Bagnai pubblica "Il Tramonto dell'Euro" per spiegare che l'Italia dovrebbe uscire dall'€ al più presto
 
- dopo pochi mesi Bagnai aderisce al "Manifesto di solidarietà europea" che proponeva una soluzione di segno contrario: l'Italia può rimanere nell'€, è meglio se esce la Germania (a) 

- nel novembre del 2014 Bagnai pubblica un secondo libro, "l'Italia può farcela", nel quale rivive lo spirito (ma non la lettera) del "Manifesto di solidarietà europea" con la proposta di una "dissoluzione concordata" dell'Eurozona.

- nel post di oggi Bagnai afferma che due anni di ritardi e di ulteriore disinformazione hanno reso la proposta [del "Manifesto di Solidarietà Europea" ] totalmente inefficace non solo sotto il profilo operativo, ma anche, temo, sotto quello politico [...] chi vuole giocare alla politica, oggi, deve mettere in campo anche l'ipotesi di uscita unilaterale.

In pratica Bagnai ritorna alla casella di partenza per riproporre l'ipotesi di uscita unilaterale fatta nel TDE , anche se, come vedremo tra poco, lo scenario nel quale è inserita tale riproposta  non è più quello del 2012.

In parole povere, Bagnai scrive un libro per spiegare come risolvere la crisi dell'Eurozona e dopo pochi mesi ci dice che la soluzione proposta non è più valida. Questo scherzetto Bagnai lo ha già fatto due volte e come sapete non c'è due senza tre. Staremo a vedere ...

2) Bagnai è il vero gatekeeper dell'€

Questo lo si era già detto poco tempo fa ma adesso abbiamo la conferma che la nostra analisi era corretta.

Che senso ha pubblicare in data 1 luglio 2015  la lettera-recensione di Fassina per ribadire il proprio ruolo nell'aver aiutato una persona in buona fede a capire quanto stava succedendo, elogare Fassina in data 21 luglio 2015 per essere stato l'unico fra i politici italiani, ad aver riconosciuto o quanto meno sufficientemente evidenziato il valore positivo (soprattutto in confronto all'accordo raggiunto) della proposta di uscita concordata e assistita della Grecia dall'Eurozona fatta da Schäuble e poi sconfessare, dopo 2 giorni, l'ipotesi della "dissoluzione concordata" condivisa e fatta propria dallo stesso Fassina ?

Detto altrimenti: perché, nel momento in cui Fassina fa propria l'ipotesi di una "dissoluzione concordata" dell'Eurozona parlando, anche di recente,  di "supe­ra­mento con­cor­dato" dell'Euro e altri opinionisti ( ad esempio Leonardo Becchetti oppure lo stesso Luciano Gallino messo alla berlina da Bagnai) cominciano a ventilare pubblicamente l'ipotesi di uno smantellamento concordato dell'Euro, Bagnai sente l'esigenza di prendere nuovamente le distanze da tutti e di camminare per conto proprio resuscitando la proposta principale del TDE ?

Non vi sembra strano questo culto della "Beata solitudo sola beatitudo" ?

Perché dividere sempre e comunque a sinistra invece di aggregare?

Il fatto nuovo è che anche alcuni seguaci cominciano (forse) a rendersi conto che Bagnai è talmente divisivo da nuocere alla causa euroscettica.







3) in linea generale il "tramonto dell'euro" non viene più considerato come un problema risolvibile su basi razionali con adeguate scelte di politica economica (con proposte tipo "uscita unilaterale" oppure "segmentazione controllata", "dissoluzione concordata"  e poi "External compact" ) ma come l'anticamera di un inevitabile scenario catastrofico rispetto al quale l'uscita unilaterale è semplicemente il frammento di un disatro annunciato.


I tratti del nuovo profetismo di Bagnai sono ormai abbastanza definiti:

- l'euro finirà male (" l'euro finirà comunque (e male: il "troppo tardi" si riferisce a questo")  e non c'è più nulla da fare  ( "Ti ho esposto il motivo irrazionale del mio sconforto: la mia certezza del fatto che non ci sia ormai quasi più nulla da fare")

- dopo la Grecia toccherà a noi

 
Dal post "QED 52: la Grecia al tempo della Troika"



 - uno sbocco di inaudita violenza è ormai ineluttabile

Dal post di oggi


la guerra civile europea è già in corso 






- l'austerità voluta dalla Germania ci porterà alla Terza Guerra Mondiale






e ovvviamente non può mancare la nota truculenta:


Dal post "Una precisazione sullo scopo di lucro"



Ma qual è l'origine di questa deriva catastrofista e granguignolesca?

E' una deriva che trae la sua origine da una pura e semplice analisi degli eventi in corso o c'è dell'altro?

Per comprendere il senso delle scelte solitarie e divisive di Bagnai, dei suoi continui riposizionamenti e l'origine della recente deriva catastrofista bisogna partire dal presupposto che Bagnai,  fedele al motto "primum vivere, deinde philosophari" , agisce in primis per conservare senza scossoni il proprio business personale ( libri, interviste, articoli, convegni, comparsate TV) faticosamente costruito in questi ultimi anni. Forte dell'esperienza fatta sul campo, Bagnai evidentemente ritiene più facile per lui mantenere una certa visibilità mediatica polemizzando vivacemente e continuamente contro tutti da una posizione solitaria piuttosto che ottenere lo stesso risultato facendo parte di un fronte comune nel quale il suo ruolo potrebbe essere messo in ombra o in discussione dalle circostanze, da fattori politici o da eventuali fattori imprevedibili.


In fin dei conti la chiave del suo successo è stato il chiunquismo , una filosofia della sopravvivenza mediante la quale si può scrivere sul Giornale di Berlusconi per dire che l'€ è comunista e si può scrivere sul Fatto Quotidiano per dire che l'€ è fascista.

Perché abbandonare questa filosofia del galleggiamento perpetuo ? Infatti Bagnai non la abbandona e si riposiziona su basi catastrofiste per rimanere un protagonista : nei prossimi mesi potrà scrivere decine di post per vaticinare l'imminente crollo dell'€, per dire che l'Italia sta per affondare perché nessuno gli ha dato retta quando era il momento giusto, per attaccare chi, a suo dire, sta fomentato la guerra civile europea (la BCE?) ed ha la responsabilità storica della prossima Terza Guerra Mondiale ( la Germania?)

Il CLN e le discussioni sugli sbocchi politici a sinistra ? E' solo fumo negli occhi, a Bagnai non gliene frega niente, sono solo chiacchiere da bar che gli servono per tenere desta l'attenzione sull'universo parallelo pippesco ed alimentare il business personale.


Nota

(a) Bagnai è in contatto con i promotori del "Manifesto" già da novembre, il "Manifesto" viene presentato a Bruxelles il 24 gennaio 2013, Bagnai comunica la sua adesione con il post del 25 maggio 2013)

17 commenti:

  1. Sinceramente non so più cosa pensare, dopo l' affaire Syriza, le certezze a sinistra stanno vacillando paurosamente, le conversioni ad U aumentano a dismisura; il riposizionamento su caselle già occupate da Bagnai et similia rischia di causare crisi di sovraffollamento e conseguenti rivendicazioni di posizioni e primogeniture ideologiche.
    L' incipiente senso di soffocamento percepito lo tramortisce rendendolo guardingo,.preoccupato e giustamente rancoroso verso chi fino a qualche giorno prima considerava nemico assoluto e mosso da secondi fini, anche se si trattava di un uomo che a 88 anni ha ben poco da chiedere per il suo futuro.
    Tutti sentimenti tenuti a bada e rintuzzati, come apprendiamo, da un incazzoso Giacchè; non posso fare a meno di immaginarmeli come i famosi alterchi tra Totò e Peppino. A scanso di equivoci veri capolavori di dialettica Italiana.

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    1. Caro Ippolito, da dove si apprende che l'incazzoso Giacché sta rintuzzando i sentimenti di rancore?
      Chi è che a 88 anni ha ben poco da chiedere per il suo futuro?
      Grazie per i chiarimenti.

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    2. Nell' ultimo post di Bagnai, così come in post precedenti, il nostro racconta di arrabiature di Giacchè per il Suo comportamento particolarmente empatico nei confronti di possibili alleati politici.
      Luciano Gallino ha 88 anni, è stato preso di mira più volte da Illo che lo considera, a ragione, un sepolcro imbiancato; la giravolta di Gallino lo ha irritato spingendo Egli e la sua corte a reagire scompostamente ed in ordine sparso, tra entusiasmi e stizzimenti si è fatta anche strada la solita ciancioneria dello scendere dal carro dei perdenti per salire opportunisticamente sul carro dei vincitori, che detto di una persona di 88 anni fa obiettivamente ridere.

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    3. Grazie del chiarimento, Ippolito. Si è convinti di seguire e invece non è mai abbastanza.

      Approfitto ancora della tua disponibilità per chiederti un link al o ai post in cui Gallino è stato preso di mira.

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    4. Ricordo un battibecco tra ma e LLLLUI su Gallino, mi aveva scambiato per un sostenitore di G.se lo ritrovo, ma non te lo prometto, te lo linko.

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    5. http://goofynomics.blogspot.it/2014/10/appello-di-un-economista.html?showComment=1414228194203&m=1#c2933030725504203366

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  2. Molto interessante la lettura del post in generale, ottimo, e quella del commento di Romano Rubbi.
    Strano che sia potuta passare una cosa di tenore simile.
    Al riguardo sarebbe stato ancora più interessante poter leggere la risposta, se c'è stata, senza essere costretti al guado delle paludi pippere.

    Forse può essere interessante notare anche che il chiunquismo del prof. qui rilevato a suo tempo, trova in lui stesso il contraltare nell'anti-chiunquismo che pratica non tanto nei confronti di tutti quelli che rischiano di metterlo in ombra, quanto verso chi potrebbe più semplicemente ridimensionarne la figura, facendolo rientrare nella attuale normalità di un fronte euro-scettico che per forza di cose va sempre più ampliandosi.
    Dunque privandolo o meglio neutralizzando l'alone di leggenda insito nell'immagine di guerriero solitario (er cavajere nero) che ha fatto del proprio meglio per attribuirsi. E rappresenta inoltre un elemento fondamentale dell'immagine mitologica di sé che ha imposto su seguaci e fedeli, e soprattutto è sostegno primario della sua azione autocratica.

    Un evidente bipolarismo, insomma, che lo porta a mettere in mostra un ulteriore elemento di contraddizione del suo comportamento. Quello riguardante l'aver denunciato per anni l'assenza di una reale coscienza sovranista da parte della classe intellettuale e politica del paese. Tranne poi, una volta che essa inizia finalmente a manifestarsi, prenderne le distanze in modo alquanto vistoso e supponente, a ulteriore dimostrazione del fatto che gran parte della sua azione ha origini pretestuose e strumentali.

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  3. Intervengo x dichiarare quanto segue: continuo a leggere i post di Illo, ma non riesco più a leggere i commenti. Il tasso di leccaculismo mi dà il voltastomaco.

    @Leo: Luciano Gallino è nato nel 1927. Fatti du' conti...

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  4. Vladimiro Giacché non ha dato visibilità al post di Bagnai, non lo ha commentato, non lo ha ritwittato.

    Peter qui ha inquadrato molto bene lo stato attuale del pescarese.

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  5. Sta diventando veramente difficile stargli dietro, non capisco come Giacchè ed altri riescano a sopportare i repentini cambi di direzione strategica, ormai ha più di una opzione, di volta in volta preferendo quella che lo rende più originale e solitario capofila:
    1) attendismo alla Hu Li Feng condito di catastrofismo.
    2) uscita unilaterale
    3) smantellamento concordato
    4) uscita della Germania.

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  6. Business personale e "filosofia del galleggiamento perpetuo", scrive giustamente Peter.

    Bagnai qui ha paura di affondare mentre altri navigano con i "suoi" argomenti, che suoi non sono ma così vuol far credere.
    L'interminabile prosa depressa del pezzo gira intorno, camuffando, all'unica drammatica domanda che gli interessa: "se arriva lo showdown con l'euro e lo gestiscono altri e io ne resto tagliato fuori, che faccio?"
    Il resto è fuffa. Bagnai sa di agitarsi poco dignitosamente ma crede che sia l'unico modo per rientrare in gioco. Tira tanto la giacca di Gallino, nella speranza che lui risponda. La risposta sarebbe già una vittoria, Bagnai rientrerebbe nel cono di luce, seppur di riflesso. Peccato che, come il tossico che ti insulta per strada mentre ti chiede aiuto, lui non si renda contro che l'aggressione non è il miglior mezzo per ottenere cooperazione dall'aggredito. Bagnai è brillante, abile, astuto, ma è anche poco lucido, a volte stupido. Perde lucidità quando vorrebbe difendere i suoi interessi che, essendo in realtà pretese, lo conducono a meschine figure.

    Scorrendo i suoi commenti, rilevo dissimulazioni e contraddizioni sparse, che provo a tradurre.

    "Majone, che è più competente (e quindi meno sciamanico) di Gallino, ha sentito il bisogno di mettersi in contatto con me."
    Trad: ho una paura fottuta di essere tagliato fuori, e vi faccio vedere che gente importante (Majone chi?) ha bisogno di me.

    "Il punto è che i Gallino mi odierebbero comunque, perché ho detto la verità prima e con più successo di loro. Questo è ciò cui alludevo quando dicevo che i ponti sono saltati. Come sa chi ha fatto il militare, per un peccato simile in una struttura gerarchica non c'è indulgenza."
    (Trad) io li invidio e li odio, perché hanno il potere che vorrei e sono molto meno intelligenti di me. Allora dico che loro mi odiano, anche se in realtà non sanno manco chi io sia, o se mi conoscono certo non mi temono. Intanto voi pensate che io sia sempre sotto attacco (ahaha) e mi commiserate.

    "Romano dovrebbe dirci come e perché gestire la rabbia che quattro anni di ingiustizie subite (mi riferisco a quelle subite dentro al dibattito che abbiamo promosso) hanno fatto crescere. Se siamo stati vilipesi da una torma di vermi saccenti, la risposta è anche in Gallino 2011."
    (Trad) non mi hanno considerato, ma è meglio far credere che ci hanno perseguitato. La verità è che ho insultato chiunque, pur di avere visibilità da rissa, gente ignara della mia esistenza e del mio lavoro l'ho accusata di mettermi i bastoni tra le ruote.

    "Esattamente questo post dimostra che a differenza di quanto accade a molti miei colleghi, se c'è una cosa che non mi interessa e per la quale quindi non sono portato è la politica. Altrimenti... grazie per la fiducia, ma non contare su di me!"
    (Trad) veniamo al sodo, l'unica cosa che mi interessa è passare all'incasso di un seggio sicuro in parlamento, basta traversate in quel cazzo di paese in Abruzzo. Naturalmente, come fanno i politici dalla notte dei tempi, nego ma senza dire mai..(vedi la prossima)

    "Molti non è abbastanza. Quando avremo 10000 lettori fissi e 300000 contatti al giorno allora ne parleremo."
    (Trad) per cosa credete che via abbia chiesto aiuto, di iscrivervi ad a/simmetrie e al blog? Ho bisogno di mettere qualcosa sul piatto quando chiederò una candidatura sicura. Ho bisogno di far vedere che ho seguito, ma non basta. Mi serve più gente da vendere a Fassina o a chi per lui. Non parliamo poi di fare un partito mio: ho bisogno di 10000 persone sicure che si mobilitino quando lo dico io.

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    1. Bagnaghi chi?
      Il terrore sul suo volto.

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    2. "(Trad) per cosa credete che via abbia chiesto aiuto, di iscrivervi ad a/simmetrie e al blog? Ho bisogno di mettere qualcosa sul piatto quando chiederò una candidatura sicura. Ho bisogno di far vedere che ho seguito, ma non basta. Mi serve più gente da vendere a Fassina o a chi per lui. Non parliamo poi di fare un partito mio: ho bisogno di 10000 persone sicure che si mobilitino quando lo dico io."

      Sante parole.

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  7. Dalla pagina FB Er Ducetto de Pescara:

    Er ducetto non perdona
    blocca e banna alla rinfusa
    non si può più nominarlo
    e a nulla serve chieder scusa

    https://twitter.com/AlbertoBagnai/status/623088513039364096

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  8. Benché bagnai n on mi sia particolarmente simpatico e sia d'accordo sulla sua appartenenza alla destra, non trovo molto sensate le accuse di aver cambiato parere. Intanto di per sé la cosa non costituisce un peccato, ma Bagnai non ha fatto altro che seguire di volta in volta le strade più plausibili per una uscita dall'euro. E' il sistema monetario che non funziona che poi sia opportuno che esca l'Italia , la Germania o vi sia una uscita generale concordata non cambia molto dal punto di vista concettuale, sempre che si sia ben afferrata il senso e il ruolo della moneta unica, cosa di cui ho ragione, purtroppo, di dubitare. Inviterei le persone di sinistra a smetterla con queste inconcludenti baruffe prive di senso contro chi dice cose che la sinistra avrebbe dovuto dire, ma non ha detto e che esprimono invece solo un residuale senso di appartenenza. O se si vuole a tutti i costi prendersela con Bagnai e non con se stessi ci sono argomenti certo più consistenti e interessanti che riguardano le modalità politiche di uscita dall'euro secondo linee di destra.

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