giovedì 2 febbraio 2017

I numeretti di Alberto Bagnai


Tra gli innumerevoli argomenti lievemente imprecisi (per questa espressione idiomatica cfr. il Dizionario Goofynomics) proposti da Alberto Bagnai al convegno leghista di Milano del 31 gennaio spiccano quelli relativi "ai numeretti che parlano di cosa succede quando usciamo" dall'€ (evento dato spesso per imminente da 5 anni a questa parte):


Pil

"In 5 anni recuperiamo 5 punti di Pil ± 1,5 quindi se va male sono 3,5 se va bene sono 6,5 questo anche nel caso di crisi bancaria e anche nel caso ci sia il famoso overshooting del tasso di cambio"

Svalutazione

"Quello che ci aspetta come Paese è una svalutazione dell'ordine del 7-10%"

Debito

"Il problema del debito si risolverà con la crescita"

Non so se avete notato, seguendo in diretta streaming l'incontro di Milano o rivedendo la registrazione della serata sul Tubo, la prosopopea con la quale il Nostro ha annunciato la buona novella della crescita del Pil in caso di uscita da €: un notevolissimo 3,5% in 5 anni se va male (se manteniamo il ritmo di crescita attuale, con uno striminzito 0,8% di crescita all'anno in 5 anni si cresce di più con l'€ ) ed un ancor più notevole 6,5% se le cose vanno bene ( quindi un 2,5% in più in 5 anni rispetto alla crescita ipotizzabile con l'€ se l'attuale trend rimanesse costante). Se invece le cose andranno così così, cioè normalmente, guadagneremmo un 1% in più in 5 anni rispetto al trend attuale (cioè uno zero virgola qualcosa in più all'anno).


Con questi numeretti non si capisce dove stia la convenienza nell'uscire dall'€ se la crescita ipotizzata si riduce ad un misero 3,5%, ad uno stitico 5% o ad un poco brillante 6,5% in 5 anni ma soprattutto non si capisce se questi numeretti comprendono e scontano l'impatto di TUTTE le complicazioni e le incognite che un evento epocale come una uscita dall'€ comporterebbe, Bagnai accenna solo ad una eventuale crisi bancaria e ad eventuale overshooting del cambio e nel secondo intervento della serata tocca solo marginalmente la questione del debito accennando all'ormai noto report di Mediobanca, dimostrando peraltro nell'occasione ancora una volta ignoranza e superficialità riguardo ad una questione d'importanza cruciale: la ridenominazione del debito (ne abbiamo parlato nel post Euro-exit, Bagnai e la sfida dei dati).


In un'intervista a Libero di pochi mesi fa (settembre 2016)






Alberto Bagnai aveva prospettato uno scenario che almeno sulla carta aveva una sua pseudo-logica interna: si esce da €, ci sarà una recessione (al massimo uno, due punti di Pil) peraltro sopportabile (dice lui) ma poi "con una nuova moneta potremmo riattivare una reale svalutazione competitiva. Le nostre imprese tornerebbero ad esportare come e più di prima. La temuta inflazione non c'è ora, che siamo in deflazione, e non ci sarà. Torneremo a crescere e ad essere competitivi riappropriandoci del potere di battere moneta, di fare e di esportare."

A parte lo scenario favolistico (viste le condizioni in cui siamo solo un illuso o uno che vuole illudere il popolino può dire che una recessione di uno, due punti di Pil sarebbe sopportabile e soprattutto superabile con una nuova moneta), in apparenza una logica in questa narrazione c'è: si esce da €, avremo un momento di difficoltà ma lo potremo superare con una svalutazione competitiva che favorirà l'export e quindi la crescita.

In realtà si tratta di una logica banale perché i fatti dicono altro:

1) una svalutazione competitiva non implica un aumento dell'export (vedi il post La lezione giapponese sulla svalutazione di Keynesblog ma anche il post Why currency devaluations are losing economic punch) o un aggiustamento della bilancia commerciale (la sterlina ha cominciato a svalutarsi sul $ dal 2008 e sull'€ dal 2009 ma la bilancia commerciale è sempre rimasta negativa)






2) un eventuale aumento significativo dell'export favorito da una svalutazione competitiva non implica una crescita significativa del Pil tant'è che la svalutazione dell'€ ha sì favorito il nostro export con esiti eccellenti sulla bilancia commerciale




ma senza impattare in modo altrettanto significativo sul Pil




Ma nei numeretti dell'altra sera non c'è nemmeno la flebile traccia di una logica banale, non c'è proprio nulla : di recessione non si parla più (potrebbe essere incorporata nelle proiezioni sulla crescita ma non è stato detto chiaramente) e la sequenza svalutazione competitiva ➡ aumento dell'export ➡ crescita del Pil evapora nel nulla nella misura in cui una svalutazione dell'ordine del 7-10% non è una svalutazione competitiva che sarebbe in grado di alimentare significativamente l'export e quindi meno che mai la crescita, che rimarrebbe più o meno ai livelli attuali. E se la crescita non è significativa il problema del debito pubblico rimane irrisolto.

Insomma: i numeretti di Alberto Bagnai non sono solo aria fritta in termini assoluti (perché le conseguenze di una rottura dell'€Zona sarebbero ben più gravi di quelle che vorrebbe far credere Alberto Bagnai, il quale, tra l'altro, ignora o sottovaluta il problema legato ai quasi 2000 mld di debito aggregato non ridenominabile) ma sono aria fritta anche all'interno del suo stesso frame perché una svalutazione dell'ordine del 7-10% sarebbe semplicemente inefficace nel sostenere la crescita.

In definitiva i numeretti di Alberto Bagnai ci dicono che uscire dall' € è inutile: non c'è convenienza.

Ma se il frame del prof. Alberto Bagnai fosse nel frattempo cambiato, i numeretti dell'altra sera assumerebbero un senso diverso? Cambierebbe qualcosa se il frame non fosse più export-led ma fosse improntato "su una espansione sostenibile dei consumi interni" come ha scritto ieri Bagnai sul FQ?






No, non cambierebbe nulla: l'aria fritta rimane tale perché un Paese senza materie prime, con un debito pubblico abnorme e senza credibilità internazionale sarebbe in grado di gestire "una espansione sostenibile dei consumi interni" solo stampando moneta con un esito che non è difficile immaginare.






Se poi il quadro economico globale cominciasse a mostrare un'intonazione negativa grazie alle scelte del balordo a stelle e strisce, beh, a quel punto i numeretti di Alberto Bagnai ve li potete giocare al Lotto.

Buona fortuna!



giovedì 26 gennaio 2017

Dialogo telefonico tra Borghi e Bagnai la sera del primo lunedì dopo l'uscita dall'€


Bo: Albe', mi sta cercando Salvini, che gli dico?

Ba: Come sarebbe a dire "che gli dico"? Gli devi dire che non sarà una passeggiata, l'ho sempre detto.

Bo: Albe', la storiella della passeggiata non la beve più, ha paura e non ti nascondo che anch'io comincio ad averne.


Ba: Paura per la Borsa? È calata di 20 punti e allora? Domani rimbalza, vedrai ...

Bo: Dici? Mi dicono che le borse asiatiche apriranno in ribasso, a Wall Street tira un'aria bruttissima, in Europa poi ... non ne parliamo... mi ha chiamato un vecchio amico che lavorava con me in DB e mi ha detto di aver saputo che le banche tedesche e francesi smobiliteranno subito tutte le loro posizioni in Italia per rientrare quando saremo nella bara

Ba: I crucchi ed i galletti son fatti così, tutto come previsto

Bo: Albe', "tutto come previsto" una sega, qui le cose hanno preso una brutta piega. E poi le prospettive sulla Lira non sono buone per nulla ...

Ba: Ma si sapeva che si poteva verificare un overshooting, domani rimbalza, vedrai ...

Bo: Dici? Guarda che Salvini è molto preoccupato, ho saputo che lo ha chiamato Draghi per sapere come intendeva regolarsi con il passivo Target2

Ba: Ma non si era detto che la BCE doveva attaccarsi al tram?

Bo: Sì, si era detto ma Salvini non se l'è sentita di dirglielo. Ha saputo dalla Farnesina che sono tutti incazzatissimi con noi, se non onoriamo i debiti ci escludono da tutte le istituzioni internazionali. Tutti gli ambasciatori della UE hanno chiesto di essere ricevuti dal Presidente ...

Ba: È solo un momento passeggero ...

Bo: Dici? A fine settimana ci sono Titoli per 30 miliardi da sistemare? Che si fa?

Ba: Basta alzare i tassi e vedrai che si ricolloca tutto ...

Bo: Dici? I tecnici mi dicono che non li vendiamo nemmeno se offriamo il 20% di interesse ... mi sa che abbiamo sbagliato week-end per uscire ...

Ba: Ma il decreto per la ridenominazione dei titoli in essere è stato emanato?

Bo: Sì ma era meglio non farlo. Un minuto dopo che le agenzie hanno battuto la notizia è cominciato il finimondo, al Ministero abbiamo dovuto staccare i fax ed i telefoni ... L'Avvocatura ci ha detto che saremo sommersi dai contenziosi ...

Ba: È solo un momento, vedrai passerà ...

Bo: Dici? Secondo me non passa, potessi non lo rifarei

Ba: Che?

Bo: Albe', NON LO RIFAREI, era meglio non uscire. A proposito, mi ha chiamato Madame sul cellulare, mi ha detto che non ci faranno un prestito nemmeno se trasferiamo tutto l'oro ed il Colosseo a NY. Poi mi ha chiamato il Governatore, mi ha detto che domani si dimette, non se la sente, stamani ha avuto un collasso


Ba: Questo non era previsto ...

Bo: Senti, perché non prendi tu il posto del Governatore?

Silenzio

Bo: Mi senti? Albe', mi hai sentito?

Ba: Non ti sento bene ... non c'è campo ... che hai detto?

Bo: Il Governatore si dimette, dovresti prendere il suo posto ...

Ba: Non posso

Bo: Come sarebbe a dire " Non posso"

Ba: Non posso adesso, sono in viaggio ...

Bo: In viaggio??!! Adesso??!! E dove vai?

Ba: Vado a Dakar, vogliono uscire dal franco CFA ed hanno chiesto la mia consulenza

Bo: ma va' a ciapà i rat ...

Borghi chiude la chiamata e comincia a piangere a dirotto ...




Bagnai e Borghi nel film "Vorrei uscire dall'€ ma non ce la fo" 



mercoledì 25 gennaio 2017

Dialogo tra un noeuro italiota e Draghi

La lettera di risposta di Draghi all'interrogazione presentata dagli europarlamentari Marco Valli e Marco Zanni ha suscitato un vespaio nel mondo facilmente eccitabile dei noeuro







Una frase in particolare ha acceso l'immaginazione della truppa, questa:


Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente.

Viste le reazioni scomposte e deliranti della truppa noeuro stavo per scrivere qualcosa su questa faccenda ma quando ho visto che Keynesblog ed il bravo Francesco Lenzi stavano chiarendo questioncelle che i noeuro non sono in grado di comprendere nemmeno se gli trapianti la testa non ho voluto forzare la mia innata pigrizia e mi sono limitato a pubblicare su Twitter questo breve divertissement intitolato "Dialogo tra un noeuro italiota e Draghi"



N: Lei ha scritto che "se un Paese dovesse lasciare l’Eurosistema, i crediti e le passività della BCN con la BCE dovrebbero essere risolti in pieno".

D: Vero, l'ho scritto


N: Ma Lei aveva detto che l'€ è irreversibile


D: Vero, l'ho detto


N: Ma allora Lei si contraddice: aveva detto che l'€ è irreversibile e ora dice che si può uscire regolando la posizione


D: Ma tu li hai 358  miliardi di €?


N: No


D: Lo vedi? L'€ è irreversibile


N: Ma Bagnai ha detto che noi usciamo lo stesso e voi vi attaccate al tram 


D: Bagnai chi? 


N: Come, non conosce Bagnai?


D: Ne ho sentito parlare ma leggo solo cose serie