martedì 30 agosto 2016

Bagnai ed il tramonto della Lira

Avevo promesso di scrivere un post intitolato Alberto Bagnai e la logica stortignaccola dedicato alle 1998 battute pubblicate il 13 agosto su Il Tempo ma ancora non l'ho nemmeno iniziato, stavo scrivendo un post intitolato Debunking Bagnai ma l'ho dovuto interrompere per portare a termine un experimentum crucis su Goofynomics del quale vi parlerò al più presto, insomma Bagnai non concede tregua, nel fantastico mondo di Goofyland tutti i giorni succede qualcosa che merita un commento o suscita un dubbio.

Sulla deriva catastrofista e apocalittica di Bagnai si è già scritto un anno fa (vedi il post Catastrofismo in salsa pescarese) e anche di recente (ad esempio nel post Uno Snobel non si nega a nessuno) si è detto che Bagnai ormai aspetta passivamente l'implosione caotica dell'€zona e la Terza Guerra Mondiale ma oggi, con il post  Il compagno Barroso e i suoi (ex) complici, al solito quadro catastrofista è stato aggiunto un nuovo dettaglio: la stagnazione secolare.

Non ci sono parole per esprimere l'esecrazione verso questi piccoli Eichmann, che senza battere ciglio hanno "eseguito gli ordini" coi quali un pugno di irresponsabili ha compromesso per molti secoli (ormai è inutile illudersi) la nostra prosperità.

La parte della frase che ci interessa è l'ultima: un pugno di irresponsabili ha compromesso per molti secoli (ormai è inutile illudersi) la nostra prosperità

Traduzione: la Troika, con le sue decisioni irresponsabili, ha compromesso la nostra prosperità per molti secoli, la situazione attuale non avrà un'evoluzione positiva, è inutile illudersi.

Quindi, secondo Bagnai, il nostro prossimo futuro sarà caratterizzato da due grandi eventi (la dissoluzione caotica dell'€zona e la Terza Guerra Mondiale) e da uno scenario di lunga durata che per molti secoli metterà a dura prova la nostra prosperità.

Ma quanti sono i secoli della locuzione per molti secoli ??!!  2 o 3 secoli non sono molti secoli, forse 6 o 7 secoli sono molti secoli ...


A quanto mi risulta il Profeta non si era mai spinto così tanto in là nel tempo con le sue profezie: da 5 anni preannuncia l'imminente tramonto dell'€ e di tanto in tanto profetizza altri eventi ma il Profeta ha sempre annunciato eventi di un futuro abbastanza prossimo, questa è la prima volta che una profezia vale in saecula saeculorum.

Che dire? È evidente che la nuova profezia può avere notevolissime ripercussioni sulla Goofynomics e quindi ho chiesto lumi al Profeta:


Prof,
Lei dovrebbe chiarire il senso della frase

"Non ci sono parole per esprimere l'esecrazione verso questi piccoli Eichmann, che senza battere ciglio hanno "eseguito gli ordini" coi quali un pugno di irresponsabili ha compromesso per molti secoli (ormai è inutile illudersi) la nostra prosperità."

Vuol dire che a suo giudizio la situazione è compromessa a tal punto che nemmeno il ritorno alla moneta nazionale potrebbe sanarla?

Per ora non mi ha risposto ...



Bagnai comunica ai fedeli che la prosperità è ormai compromessa  


Bagnai ed i marxisti dell'Illinois




Da quando Bagnai ha accettato di partecipare al III.Forum Internazionale No Euro che si terrà a Chianciano Terme dal 16 al 18 settembre ( il programma dei lavori lo trovate qui) il clima sul sito Sollevazione è cambiato: vengono ripubblicati regolarmente i post di Bagnai che escono su Goofynomics, non c'è certezza di poterli commentare liberamente e Bagnai viene chiamato amichevolment Alberto quando c'è qualcosa che non torna (vedi il preambolo al post LA CRISI E I CDS).

Questa svolta è per molti versi sorprendente se si considera che negli ultimi anni Bagnai ha ricoperto i marxisti dell'Illinois con una valanga infinita di insulti perché si erano permessi di criticare il suo impianto teorico (vedi ad esempio il post LE DIVERGENZE TRA IL COMPAGNO BAGNAI E NOI ma anche il post BAGNAI: UN IMBROGLIONE SGARBI-STYLE? ) e certe scelte politiche (vedi ad esempio il post BAGNAI COLTO (NUOVAMENTE) CON LE MANI NEL SACCO ma anche BAGNAI IL GATTOPARDO).

È sorprendente anche il fatto che Bagnai sia stato invitato a partecipare alla tavola rotonda "Italia: chi guiderà l'uscita dall'euro?" visto che al momento Bagnai non ha alcun progetto politico ben definito (lo aveva nel 2015 quando puntava su Fassina) ed ha le idee a dir poco confuse sullo sbocco politico di una eventuale ma alquanto improbabile uscita dell'Italia dall'€ ( in data 23 luglio scrive È possibilissima una uscita "laburista", ma certo non con questa gente, gli chiedo un chiarimento ma non risponde, evidentemente era una frase buttata lì per impressionare gli adepti, tant'è che dopo 2 giorni scrive che il processo sarà gestito (a destra e a sinistra) dai soliti ignobili noti ... )

Bagnai è stato invitato per dare lustro e visibilità al Forum? Può darsi ...

Bagnai è stato invitato per chiarire l'antinomia evidenziata nel preambolo citato in precedenza? La chiarirà a modo suo dicendo che "dentro l'euro non c'è spazio per la “sinistra” per  colpa di chi non creduto nel suo progetto e non lo ha aiutato ...

Forse qualcuno spera che il Forum possa diventare l'occasione per una riconciliazione a sinistra e che attorno alla figura e all'opera di Bagnai si formi una nuovo aggregato politico sovranista? Se questo illuso esiste, gli va detto subito che Bagnai non va al Forum per ringraziare i marxisti dell'Illinois, lo ha detto chiaro e tondo




Io li ho avvertiti (Preparatevi al peggio ... Bagnai non viene al Forum per ringraziarvi) ma non mi hanno considerato.

Del resto Bagnai si considera il primo crociato contro l'€ , secondo lui nel 2011 nessuno combatteva la causa, solo lui la combatteva




e quindi non ha motivi per ringraziare i marxisti dell'Illinois, probabilmente li accuserà di nuovo di essere dei "traditori".

Secondo me, quando Bagnai parlerà a quella tavola rotonda con il gelo che calerà in sala si potrà congelare una balena.


venerdì 26 agosto 2016

...e ora spinna questa, Pietrino, spinnala bene...


In questi giorni segnati dal tragico terremoto di Amatrice e dintorni ho avuto con il Prof un amichevole scambio di vedute su alcune questioncelle. Naturalmente gli ho detto subito che il suo post sul terremoto Amatrice (dormitio virginis) non mi era piaciuto (Che brutto post! Qui il livello è sempre più  basso... ).

Poi, per mostrare quanto fosse superficiale e fuorviante attribuire a Bruxelles e alla Germania responsabilità che non hanno gli ho mandato un primo link per contestare la frase dobbiamo chiedere all'Europa i nostri soldi, e l'Europa questi soldi non ce li dà



Poi gli ho mandato un link ad un articolo del FQ sull'ospedale di Amatrice per contestare la frase noi dobbiamo chiudere gli ospedali "piccoli", anziché renderli antisismici 




ma il Prof non mi ha preso in considerazione.

Poi gli ho mandato un link riguardante il crollo delle scuola di Amatrice per contestare la frase dobbiamo lasciare i territori in dissesto  ed evidenziare il fatto che non è colpa dei vincoli europei se i soldi vengono spesi male quando si cerca di fare prevenzione antisismica o di sistemare i territori in dissesto. Questa volta il Prof mi ha nuovamente preso in considerazione




e mi ha pure risposto facendo sfoggio di benaltrismo all'ennesima potenza




Gli ho risposto facendogli notare che non era entrato nel merito della questione (era un modo gentile per dirgli che il debunking era andato a buon fine) ma lui ha fatto finta di nulla e mi ha rimandato al post di 48 AMATRICE ERA UN BORGO ITALIANO, MOLTO ANTICO (SUMMA VILLARUM). MA ORA C'E' LA "SOLIDARIETA'" €UROPEA





A quel punto la nostra conservazione si è interrotta perché il Prof non ha pubblicato i miei 2 commenti successivi: nel primo esprimevo il mio giudizio sul post di 48 ( il post di Quarantotto ? Sì, l'ho letto, è un'apologia dell'inefficienza italiota), nel secondo citavo la Tatcher (Non ci può essere libertà se non c’è libertà economica) per evidenziare quanto fosse ambiguo ed equivoco il suo appello benaltrista alla libertà.

Poi il Prof ha trovato degli spunti per scrivere un nuovo post intitolato QED 66: le asimmetrie europee nel quale, a suo dire, si dimostrerebbe  la semplice idea espressa nel post precedente  cioè che

le asimmetrie strutturali del disegno europeo sono più "pervasive" (come direbbe un economista) di quanto si possa a prima vista percepire, e contaminano nei modi più subdoli e inattesi la "governance" (come direbbe un economista) di questa bella di nazioni famiglia e di vassalli...

Appena ho letto il nuovo post e visto che il Prof mi chiamava in causa (...e ora spinna questa, Pietrino, spinnala bene...) , ho subito inviato un commento per chiarire la mia posizione ed il senso dei miei interventi precedenti:

Prof,
il vittimismo fa da contraltare all'autorazzismo e questo post trasuda vittimismo da ogni parola.

È inutile e distorsivo addebitare all'Europa colpe che l'Europa non ha, i fatti (ripeto: i fatti) devono indurci al realismo (che nulla ha a che vedere con il vittimismo o l'autorazzismo) ed i fatti ci dicono che nel caso in questione IL problema non risiede nelle "asimmetrie strutturali del disegno europeo" ma sta nelle NOSTRE inefficienze (la scuola di Amatrice che crolla nonostante la ristrutturazione, l'ospedale inagibile per il quale erano stati stanziati 2 milioni che non sono stati usati).

Pertanto anche se noi avessimo la libertà di spendere quanto ci pare, IL problema non si risolverebbe, potrebbe addirittura aggravarsi, perché IL problema non sta tanto nella quantità della spesa ma nella qualità.

Il Prof non ha pubblicato il mio commento ma non c'è da stupirsene: spesso coloro che invocano la libertà come bene supremo sono i più solerti nel togliere la libertà di parola a chi non si genuflette.


P.S. ore 11 del 26 agosto

Poco fa Corrado Clini ha affermato quanto segue



confutando in pratica il presunto QED del Prof.

mercoledì 24 agosto 2016

Per una volta concordo con Bagnai !

Questo cinguettio ve lo ricordate?



E questo ?


Mi dispiace deludervi ma su questo sono d'accordo con Bagnai :  chi specula su una tragedia è uno sciacallo.

A proposito di sciacallaggio, di questo che pensate ?



E di questo ?


lunedì 22 agosto 2016

Alberto Bagnai e Eugenio Benetazzo

Non so se qualcuno ci ha fatto caso ma oggi Alberto Bagnai si è tirato la zappa sui piedi. Non è la prima volta che capita e non sarà l'ultima: il Nostro ha ritwittato un tweet nel quale una tipa ha accostato Stiglitz a Eugenio Benetazzo con l'intento di sbeffeggiar Stiglitz (per chi non lo sapesse Eugenio Benetazzo è stato per alcuni anni una specie di economista di riferimento dei pentastellati).





Accostare Stiglitz a Benetazzo per l'ipotesi di un € a due velocità ha un chiaro intento denigratorio ma la cosa curiosa è che anche Alberto Bagnai può essere accostato a Eugenio Benetazzo perché se Stiglitz è come Benetazzo (ma con 6 anni di ritardo) anche Bagnai è stato come Benetazzo (con 3 anni di ritardo).

Il post che Eugenio Benetazzo pubblicò sul blog di Beppe Grillo nel febbraio del 2010 è molto interessante perché in quel post Benetazzo, 3 mesi prima di Luigi Zingales, 3 anni prima di Alberto Bagnai e 6 anni prima di Stiglitz propose un € a due velocità


L'Euro a due velocità


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Oggi tenterò di fare un quadro su quella che è una delle più contestate teorie di natura monetaria circa l’avverarsi di un cosiddetto Euro 2, di una spaccatura valutaria all’interno dell’area monetaria in Europa che porti all’emersione di una seconda divisa che consentirà un tenore di doppia circolazione all’interno di determinati Paesi.
Chi ha letto il mio primo saggio economico nel 2006: “Duri e puri, aspettando il nuovo 1929”, si ricorderà che in copertina c'era una moneta da un Euro che si spezzava in due. Molti lettori mi hanno chiesto: "Ma perché non hai messo il dollaro al posto dell’Euro, non sarebbe stato più giustificato visto quello che è accaduto dopo?"
No perché l’idea originale era proprio quella che all’interno dell’area Euro si potesse creare un Euro 2, una cosiddetta baby moneta, secondaria che venisse utilizzata all’interno di alcuni Paesi, quali sono questi Paesi? I cosiddetti PIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) a cui aggiungerei Malta e Cipro. Per quale motivo un Euro 2? Perché a distanza di 10 anni dalla nascita dell’Euro, ci si rende conto di come l’Unione Europea sia nata attraverso pressioni e forzature insensate e quasi scellerate perché alcuni Paesi, tra i quali anche il nostro, debbono scontrarsi con deficienze strutturali che sarà difficile nel lungo termine riuscire a livellare.

Ma allora perché Bagnai ha ritwittato un tweet che in qualche modo gli si ritorce contro, un tweet che suggerisce un facile accostamento anche tra l'illustre Bagnai ed un Benetazzo qualsiasi? Non c'è una spiegazione logica per tutto questo, l'unica spiegazione è la sindrome dell' argumentum ad vanvera di cui si è parlato nel post Alberto Bagnai ovvero l'arte di ottenere ragione cioè Bagnai, preso dalla foga di essere sempre nel giusto e al centro dell'attenzione, non riflette su quello che dice e tira zappate alla cieca con il rischio di tirarsi la zappa sui piedi come è successo oggi.

Ma il post di Benetazzo è interessante anche per un altro motivo: la data.
È stato pubblicato il 19 febbraio 2010, 4 giorni prima della pubblicazione del post di Alberto Bagnai Anche l’Europa ha i suoi (Stati) subprime che è il primo post di un certo rilievo dedicato da Bagnai alla questione dell'€.
Da notare che mentre Benetazzo parla già di un € a 2 velocità, nel febbraio del 2010 Bagnai è ancora un eurista a tutti gli effetti che propone di riscrivere le regole di Maastricht e che non vede nubi all'orizzonte per l'Italia:

Evidentemente, la crisi di Spagna, Grecia, ecc. è una crisi di insostenibilità del debito estero (che loro hanno e noi no), non del debito pubblico (che loro non hanno, o non quanto noi). Il debito pubblico italiano è contratto prevalentemente con i cittadini italiani. Certo, esso è preoccupante per tanti noti motivi. Ma l’evidenza ci dice che in questa fase esso allarma relativamente poco i mercati finanziari internazionali, i quali a noi non stanno chiedendo il conto, come a Spagna, Grecia, ecc., per il semplice motivo che non hanno nessun conto da chiederci!



Dopo un anno l'ondivago Bagnai cambierà totalmente prospettiva ma non è di questa giravolta che vogliamo parlare in questa sede perché vorremmo evidenziare un altro particolare interessante del post di Benetazzo: il numero dei commenti.
Il post di Benetazzo ricevette all'epoca circa 800 commenti, un numero insolitamente alto per un post dedicato alla crisi dell'€.

Vuoi vedere che è stato proprio il post di Benetazzo con i suoi 800 commenti a stuzzicare Bagnai e fargli credere che il tema dell'€ sarebbe diventato di lì a poco un tema dominante che gli avrebbe potuto dare fama e successo?

3 anni fa Ars Longa fece questo ritrattino del Nostro:

Bagnai ha fiutato nell’Euro il tema che può “unificare pance diverse”. Ha capito che far convergere la spiegazione della crisi su qualcosa che si tocca, che hai in tasca è la cosa più facile. La gente è stanca e irritata. Non capirebbe un fico secco se gli si spiegasse la crisi per bene. Però capisce benissimo cosa è un Euro e dirigere stanchezza e irritazione verso l’Euro è facile e comprensibile. Ma, soprattutto, è dannatamente interclassista perché ti fa applaudire dall’operaio e dal padrone, dal muratore al laureato disoccupato. Probabilmente nel prossimo futuro Bagnai si farà qualcosina di politico o parapolitico (si comincia sempre da un manifesto) facendo tesoro del flop dei neoliberisti di FARE. Bagnai che ha – mi pare di intuire l’intelligenza sufficiente per assorbire stimoli differenti – ha capito che FARE si era delineata come qualcosa di “classista”, troppo vicino ad una parte. Il suo uovo di Colombo è presentarsi come qualcuno che è al di là della sinistra e della destra ma non inaffidabile e ignorante come il grillismo (dal quale si è opportunamente distanziato intuendone le derive). Da questa posizione ti rifila una spiegazione semplice semplice, la condisce di quel buon spirito antitedesco che sonnecchia in ogni italiano, spara due o tre scemenze sul recupero della sovranità nazionale, si accarezza gli imprenditori di Schio e cerca di ingraziarsi gli operai in una “Union sacrée” contro l’Euro. Così facendo finta di rigettare ogni ideologia se ne crea una propria che non c’entra più niente con l’economia o con qualsiasi analisi economica seria. Condisce il tutto con un po’ di “sgarbismo” ossia sputazza insulti a destra e sinistra, finisce in televisione, si crea una “massa critica” sufficiente di adoratori che si infilano in tutti gli interstizi rifilando le scemenze del maestro. Ed è quel che ho detto nel mio primo intervento sul personaggio: si sta costruendo una carriera politica, punto e basta. Si è costruito la favoletta di quello che da sempre ha capito come stavano le cose, anche mentre partecipava a Lisbona ad un convegno che non metteva minimamente in discussione l’Euro.

È stato grazie al numero dei commenti al post di Benetazzo che "Bagnai ha fiutato nell’Euro il tema che può “unificare pance diverse” ? Chissà ... 

mercoledì 17 agosto 2016

Uno Snobel non si nega a nessuno

La pubblicazione dell'ultimo libro di Stiglitz sta creando un po' di scompiglio tra i #noeuro perché l'illustre economista americano ha preso in seria considerazione l'ipotesi di un "divorzio amichevole tra i paesi dell'€zona, ipotesi ribadita oggi con un articolo sul FT:

A split euro is the solution for Europe’s single currency

The problems with the structure of the eurozone may be insurmountable, writes Joseph Stiglitz

It is important that there can be a smooth transition out of the euro, with an amicable divorce, possibly moving to a “flexible-euro” system, with say a strong Northern Euro and softer southern euro. Of course, none of this will be easy. The hardest problem will be dealing with the legacy of debt. The easiest way of doing that is to redenominate all euro debts as “southern euro” debts.

La reazione del fronte #Noeuro non si è fatta attendere:


Vladimiro Giacché

Pronta anche la reazione del diretto interessato, noto per la sua proverbiale riservatezza e modestia:


09:06 - 17 ago 2016


Insomma, questo è il senso, Bagnai accetta ben volentieri la nomination per il Nobel ma vorrebbe dividere il premio con gli altri firmatari del ben noto Manifesto di Solidarietà Europea, tutti economisti della sinistra di classe (?!), tra i quali spicca un certo @borghi_claudio

Ci sono però alcune questioncelle:

1 - anzitutto non è vero che "Bagnai ha detto queste cose 5 anni fa" : Bagnai firma il Manifesto pochi mesi dopo aver pubblicato il Tramonto (novembre 2012) e quindi comincia a sostenere la segmentazione controllata dell'€zona solo nel 2013, cioè non 5 anni fa ma 3 anni fa, poco dopo aver pubblicato un  libro che caldeggiava uno scenario completamente diverso (l'uscita unilaterale dell'Italia dall'€)

2 - si è già detto in un post di qualche mese fa che una parte rilevante dell'originalità di Bagnai consiste nell'aver scritto 2 libri e poi ammettere implicitamente, dopo pochi mesi, che quanto proposto nei 2 libri non poteva funzionare:




Questo per dire che Bagnai è a dir poco ondivago: nel 2012 riteneva che l'uscita unilaterale dell'Italia dall'€zona fosse l'unica strada percorribile per uscire dalla crisi, nel 2013 Bagnai riteneva preferibile la strada della segmentazione controllata, nel 2014 riteneva percorribile la strada della dissoluzione concordata, nel 2015 riteneva che "due anni di ritardi e di ulteriore disinformazione hanno reso la proposta [del Manifesto] totalmente inefficace non solo sotto il profilo operativo, ma anche, temo, sotto quello politico" pertanto chi vuole giocare alla politica, oggi, deve mettere in campo anche l'ipotesi di uscita unilaterale  (cfr. post del 23 luglio 2015). E adesso? Adesso siamo nel 2016, Bagnai potrebbe ritornare a perorare la vecchia causa della segmentazione controllata sfruttando la notorietà di Stiglitz?

No, quest'ultima ipotesi è un po' debole perché proprio pochi giorni fa Bagnai ha dedicato un post a Stiglitz (cfr. il post  Il partigiano Joe del 7 agosto) nel quale ha ribadito che "Quattro anni fa potevamo illuderci che forse una soluzione concordata potesse essere possibile. Oggi non lo è"  e poi bisogna considerare che Bagnai ha la mentalità di una prima donna, vuole distinguersi ad ogni costo, ed è quindi improbabile che si metta nella scia di Stiglitz, più probabilmente lo accuserà di essere un copione, ancora per un po' aspetterà passivamente il tramonto dell'euro ( a suo dire imminente ma lo dice da 5 anni) e la terza guerra mondiale e poi, se necessario, inventerà qualcosa per rimanere originale a qualunque costo.


4 - a proposito di copioni, l'ultima questioncella riguarda l'assegnazione del premio Nobel via Twitter: Bagnai dovrebbe quanto meno dividere il premio con Luigi Zingales il quale, ben prima di lui e di Stiglitz, ha proposto nel 2010 l'ipotesi di un € a 2 velocità, di una separazione pilotata e di un €  del Nord ed un € del Sud.


L'unica soluzione rimasta è riconoscere le differenze insanabili e spezzare consensualmente l'area euro. In economia il male maggiore è l'incertezza. La crisi greca ha seminato il dubbio che uno o più paesi possano uscire dall'euro. Difficilmente tale dubbio potrà essere fugato. Ma il mercato non ha idea di come tale uscita possa avvenire. Travolti dalla passione amorosa, i fondatori dell'euro si rifiutarono di considerare una via d'uscita. L'euro, si diceva, è irreversibile. Ma perfino la Chiesa, che non riconosce il divorzio, in situazioni estreme ha una procedura per la separazione. Perché l'euro no? 

Questa mancanza di regole sta gettando il panico nei mercati finanziari e paralizzando gli investimenti. Chi uscirà per primo? Come verranno trattati i contratti in euro di questo paese? Quali conseguenze avrà sugli altri paesi e sulle loro banche? Una separazione pilotata e rapida sarebbe il male minore. 

Creando due blocchi, ridurrebbe lo stigma su ogni singolo paese e consentirebbe al Sud di continuare a detenere una valuta liquida. La svalutazione dell'euro-sud rispetto all'euro-nord ridurrebbe il peso del debito pubblico e privato e permetterebbe un recupero di competitività che rilancerebbe l'economia. Eliminata l'incertezza gli investimenti riprenderebbero.

Facciamo così: il Nobel lo diamo a Zingales, a Bagnai diamo lo Snobel!




martedì 16 agosto 2016

La differenza

Volete sapere in cosa consiste la differenza tra un intellettuale di sinistra ed un sedicente intellettuale di sinistra ? Ve lo spiego con un esempio semplice semplice.

Questo è un intellettuale di sinistra:

Scusatemi un aneddoto, nel 2011 in una trasmissione televisiva io sostenni alcune tesi di questo tenore, dicendo che la deflagrazione era un'ipotesi più che probabile e sostenendo che bisognava prepararci, e un certo Matteo Salvini venne vicino a me, era anche lui ospite, dicendo 'ah, professore, ma queste cose mi interessano, ma perché non ne parliamo davanti a una mozzarella?' Eh, io declinai gentilmente l'invito, declinai gentilmente l'invito, però devo dire che quello, insomma, l'ha beccata prima di noi,  ecco. Insomma, c'hanno un po' di vantaggio, ecco, mettiamola così, un pochino di vantaggio, da questo punto di vista, quindi tanto più, tanto più bisogna distinguerci, lo dico sommessamente da economista, non voglio qui sollevare un problema politico che non ne ho gran competenza - ci sono certamente persone più preparate di me - però talvolta si evoca l'ipotesi di Comitato di Liberazione Nazionale contro l'euro, tutti uniti contro l'euro...io non ci sto!


Questo invece è un sedicente intellettuale di sinistra:








I Pippi crescono come i funghi

Ieri sera il Grande Capo dei Pippi mi ha nominato in un post! Non capita spesso ma ogni tanto succede.

Mi ha nominato perché un tale che si è firmato Pippo ha commentato sul web il trafiletto che il Prof aveva pubblicato alcuni giorni fa su "Il Tempo" ed il Grande Capo dei Pippi ha pensato che quel Pippo fossi io:

Come abbiamo fatto a ridurci così lo sapete, e a chi non lo sapesse suggerisco il riassuntino che ho fatto in 1998 battute per il Tempo, dove trovate anche lo spassosissimo commento di quel malato di mente di Yanez: peraltro, si spara su un piede, perché siamo in deflazione e quindi il Pil nominale andrà peggio di quello reale. Ma di questo, e delle conseguenze per il debito, parleremo un'altra volta.

Quando verso le 21.30 mi sono accorto della nomination ho subito scritto al Grande Capo per chiarire l'equivoco:

Prof,
non sono io il Pippo che ha commentato su Il Tempo.
Non ho motivi per cambiare il nick, tra l'altro non mi sono nemmeno reso conto che si poteva commentare.

Volevo dedicare un post al trafiletto ma per ora non ho trovato il tempo, c'è il referendum, c'è tanta confusione, sto commentando sul giornalaccio dei grillini e sono molto preoccupato perché se cade Renzi cadremo tutti (anche Lei).

ma per ora il Grande Capo non ha pubblicato la smentita.

Non so perché ma il Grande Capo dei Pippi mi vede dappertutto, in febbraio si è lamentato perché non lo avrei salutato:

Ah, e se incontrate Peter Yanez, o la sua corte dei miracoli, ditegli che poteva venire a salutarmi: era lì, sulla mia sinistra, marcio di livore... E a tutti gli altri dite che so dove abitano. E, soprattutto, lo sa Dominus Deus Sabaoth.

Mah, non so che dire ...

Comunque, appena avrò un po' di tempo, scriverò un post a commento del trafiletto di cui sopra, promesso, ho già in mente l'incipit:

Se fossi un amico di Alberto Bagnai gli direi: " Albe', nun scrive trafiletti sur "Tempo" che te porta male! Ricordate dell'incredibbile autogol dell'anno scorso, lassa perde'"

Ho già in mente anche il titolo : Alberto Bagnai e la logica stortignaccola.

A presto!









sabato 13 agosto 2016

Bagnai e la censura del Fatto Quotidiano

Mi è capitato spesso di venir censurato sul Fatto Quotidiano per commenti riguardanti i pentastellati ma non mi aspettavo di venir censurato per un commento all'ultimo articolo di Alberto Bagnai Produzione industriale, i numeri di un disastro che non ha precedenti. Con mia grande sorpresa è successo oggi.

2 commenti erano stati pubblicati nei giorni scorsi, questo:

Il Prof. Bagnai sostiene che gli italiani non riescono a scegliere i politici giusti perché sono bombardati da informazioni scorrette "per colpa dei media che ci hanno scelto le banche".
Ma il Prof. Bagnai non ha questo problema , non subisce questo condizionamento, e quindi dovrebbe essere in grado di dare qualche suggerimento su chi scegliere.
Sul suo blog il Prof. Bagnai, che si considera un intellettuale di sinistra, ha scritto che "alle prossime politiche l'importante sarà schiantare il PD", che il M5S rappresenta "il piano B del capitale" e che "a sinistra siamo fottuti senza speranza alcuna...".
Quindi se escludiamo quelli del PD, quelli del M5s e quelli della sinistra (SEL et similia) quali sono per il Prof. Bagnai i politici che potrebbero fare gli interessi degli italiani ?

e questo:

Bagnai scrive giustamente che "gli elettori hanno bisogno di informazioni corrette, senza le quali la democrazia non funziona".
Le informazioni che fornisce Bagnai sono corrette?
Bagnai ci dice che "Renzi è in carica dal febbraio 2014, quando l’indice della produzione industriale era a 91,6. Ventotto mesi dopo l’indice è a 91,8: un aumento dello 0,2%, e questo mentre l’Unione Europea, nostro principale cliente, è ripartita, passando dall’1,4% al 2% di crescita fra 2014 e 2015."
Sono dati corretti? Sì, in linea di massima lo sono,i dati OECD confermano che nel periodo l'Ipi è cresciuto solo di uno 0,2%. L'informazione quindi è corretta? No, non lo è. Bagnai dimentica sempre che i dati, pur essendo oggettivi, non sono "neutri" ma assumono una valenza per come vengono presentati e per quello che si vuole dimostrare (in questo caso l'inettitudine di Renzi).
Visto che Renzi è in carica dal 21 febbraio 2014, che succede se consideriamo il periodo marzo 2014-giugno 2016? Succede che l'Ipi aumenta di uno 0,8%.
E l'Ipi della Germania? Nel periodo febbraio 2014-maggio 2016 aumenta di uno 0,1%,nel periodo febbraio 2014-giugno 2016 aumenta di uno 0,9%,nel periodo marzo 2014-maggio 2016 diminuisce di uno 0,2%,nel periodo marzo 2014-giugno 2016 aumenta di uno 0,6%.
Insomma, basta prendere in considerazione uno scenario più ampio e i dati prendono un altro aspetto ...
Questo vuol dire che Renzi è un grande statista? No, vuol dire che Bagnai presenta i dati in modo fuorviante ...

Oggi invece è stato censurato questo commento:

Produzione industriale. I numeri di un disastro che non ha precedenti

Peter Yanez
Si stava dicendo che i dati, pur essendo oggettivi, non sono "neutri" ma assumono una valenza per come vengono presentati.
Per dimostrare il fallimento di Renzi, Bagnai mette a confronto la performance dell'Ipi nell'era renziana con quello dell'UE scrivendo che la produzione industriale "dell’Unione Europea, nostro principale cliente, è ripartita, passando dall’1,4% al 2% di crescita fra 2014 e 2015".
È vero? In linea di massima è vero: secondo i dati OECD tra il 2014 ed il 2015 l'Ipi dell'UE è aumentato dell'1,8% mentre l'Ipi dell'€zona è aumentato dell'1,6%.
Bagnai però non prende in considerazione un altro dato interessante: tra il 2014 ed il 2015 l'Ipi dei paesi del G7 è cresciuto solo dello 0,2%, come l'Ipi italiano dell'era renziana (se prendiamo per buono il dato proposto da Bagnai).
Ma c'è dell'altro: se prendiamo in considerazione gli indici mensili e nello specifico il periodo febbraio 2014-maggio 2016 (sul sito OECD il dato per giugno 2016 è disponibile solo per l'Italia) l'Ipi dei paesi del G7 risulta calato dell'1% e dell' 1,4% per il periodo marzo 2014-maggio 2016.
Nel dettaglio
Canada - 4,6%
Francia + 1,4%
Germania + 0,1%
Italia + 0,4%
Giappone - 6,4%
UK + 3,0%
USA + 0,2%
Insomma, basta prendere in considerazione uno scenario diverso e i dati prendono un altro aspetto ...
Questo vuol dire che Renzi è un grande statista? No, vuol dire che Bagnai presenta i dati in modo fuorviante ...