sabato 16 maggio 2015

La prova farlocca

Un conguettio del Profeta nonché Highlander mi costringe a tornare su una questione in parte già affrontata qui ma ci torno volentieri per dimostrare, per l'ennesima volta, che il Profeta nonché Highlander non la racconta giusta sul suo presunto passato di euroscettico.

Per dimostrare che nel 2010 lui non era un "eurista" e per dimostrare, in via subordinata, che chi lo pensa è un imbecille , il Profeta cita un brano del libro "La crescita della Cina. Scenari e implicazioni per gli altri poli dell'economia globale" pubblicato appunto quell'anno ma scritto nel 2009.

Purtroppo si tratta di una prova farlocca perché non è sufficiente sottolineare il "fallimento, in Europa, di un progetto di unificazione monetaria fondato su parametri privi di senso"  per diventare a pieno titolo un euroscettico anti-€ e sovranista. Per diventare a pieno titolo un euroscettico anti-€ e sovranista il Profeta nonché Highlander avrebbe dovuto, già nel 2009 e poi nel 2010, perorare la causa di cui poi è diventato paladino cioè l'abbandono della moneta unica ( o tramite abbandono unilaterale da parte dell'Italia come sostenuto nel TDE o tramite la "segmentazione controllata" proposta col "Manifesto di solidarierà europea") .

Il fatto è che nel febbraio del 2010 il Nostro è ancora un euroscettico riformista : nel post Anche l'Europa ha i suoi (Stati) subprime il Nostro sostiene che "le regole di Maastricht  vanno riscritte" ed è quindi abbastanza chiaro che il Nostro ragiona ancora entro una prospettiva "eurista" perché ritiene che l'€ sia riformabile.

In un paper del maggio 2010 (ma a rigor di logica elaborato nei mesi precedenti)  intitolato CEEC vs. PIGS: a comparative panel assessment of financial sustainability and twin deficits il Nostro suggerisce che "rather than converge from the bottom to a zero budget balance, a more sensible rule for the Eurozone members would be that of converging from both sides to a suitably defined Eurozone average inflation rate. This would imply a symmetric commitment for high inflation countries to deflate, and for low inflation countries to inflate, thereby leading to the currently much demanded sharing of the burden of the adjustment, which in the present institutional framework is borne exclusively (and very irrationally indeed) by the high-in flation ones."

Anche in questo caso è abbastanza chiaro che il Nostro ragiona ancora entro una prospettiva "eurista".

La prospettiva comincia a cambiare in modo sensibile proprio nel maggio del 2010 quando il Nostro pubblica ( 3 giorni dopo l'intervento sul Sole24Ore nel quale Luigi Zingales suggerisce di "spezzare consensualmente l'area euro" ed avanza l'ipotesi di un € a due velocità)  un post intitolato "Se cade anche il muro dell'euro" nel quale si fa strada l'idea che "una moneta unica nello spazio economico europeo è insostenibile" e che sarebbe necessaria "un’analisi seria delle vie di uscita".

Ma è solo nell'agosto del 2011, con il post "L'uscita dall'euro prossima ventura",  che il Nostro comincerà a sostenere esplicitamente che uscire dall'€ è necessario ed inevitabile.

A questo punto, una volta appurato che la prova presentata dal Nostro è farlocca, sorge spontanea la domanda : perché il Nostro vuole a tutti i costi far credere di essere stato da sempre un euroscettico anti-€ ?

Avremo modo di rispondere a questa domanda in una prossima occasione.

C'è poi una seconda domanda che richiede una risposta : in base a quali considerazioni il Nostro, nella primavera del 2010, ha cambiato prospettiva sull'€ nel giro di poche settimane ?

Avremo modo di rispondere a questa domanda in una prossima occasione.

Ma la vera domanda è : è più imbecille chi vuole dimostrare a tutti i costi la veridicità di una tesi che è facilmente confutabile o è più imbecille chi dimostra che è da imbecilli insistere nel voler dimostrare una tesi che è facilmente confutabile perché è già falsa in partenza ?

Se volete a questa domanda potrei rispondere subito.

30 commenti:

  1. A dir la verità, fino al 2009 la popolarità dell' Europa e del suo simbolo principale l' euro era molto alta; le critiche degli esponenti del PCI all' entrata nello SME lontane, sbiadite, addirittura capovolte nelle stesse menti che le avevano così lucidamente esposte.
    Politici, giornalisti ed economisti italiani erano impegnati con alterne fortune a dimostrare la propria diversità non solo dai propri pari ma soprattutto dal popolo caprone: l' insofferenza delle elite borghesi verso un esercito di parvenus, ed il disprezzo degli stesi parvenus verso la classe sociale da cui provenivano, ha creato rancori ed invidie accentuate in regioni e paesi interessate da flussi migratori, da sentimenti xenofobi. Le scalate sociali e la difesa delle posizioni trovano il loro terreno di scontro nelle mafie, nella massoneria e nei movimenti del cattolicesimo sociale che con varie declinazioni pervadono il panorama politico nazionale. In un quadro così turbolento il Paese viene colto dalla scoppio della crisi, le posizioni sociali e di potere immediatamente si cristallizzano mentre i costi della crisi vengono riversati, come sempre, sulle spalle di chi era rimasto più indietro nella scala sociale. Si dovrà attendere che la crisi raggiunga gli strati sociali più acculturati perché si inizi a levare qualche voce critica nei confronti della inadeguatezza degli strumenti sovranazionali che avrebbero dovuto far forte l' Europa nel mondo globalizzato. Prima di allora inutile cercare voci critiche capaci di coinvolgere e creare coscienza dalla diffusa sofferenza ed insofferenza.
    Il ruolo degli economisti de' noantri ne esce devastato dall' estremo ritardo diagnostico da parte di chi aveva gli strumenti per capire in anticipo e ben prima che la crisi colpisse in vario modo essi stessi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiedo scusa per l' uso " carlonico" dei tempi, ma ho scritto di getto sul telefonino, corigeteli voi

      Elimina
  2. Caro Ippolito, non entro nel merito delle argomentazioni di Yanez perché mi interessa poco stabilire quando Bagnai sia diventato pienamente cosciente della natura dell'euro; per altro sono propenso a credere che, come tutti noi, anche lui abbia fatto un percorso che lo ha portato ad affinare il suo punto di vista. Inoltre, ammesso e non concesso che sia stato il primo, tra noi, a "capire", ciò non gli conferirebbe alcuno "ius primae noctis". Anzi, ci mancherebbe che proprio chi, per scelta professionale, queste cose le doveva sapere, non ne fosse pienamente consapevole. Per dirla tutta: per uno che di lavoro fa il prof di economia politica, "capire" nel 2009 (ma anche nel 1997) è già troppo tardi!

    Ciò detto e premesso, desidero dirti che riconosco, nella sommaria analisi sociologica che hai tratteggiato, molti elementi che ho constatato di persona. Almeno a partire dal 2005, cioè da quando, alla soglia dei 50 anni, tornai a occuparmi di politica come avevo stabilito due decenni prima. Chiederai: cosa avevo stabilito due decenni prima? Risposta: disinteressarmi di politica e dedicarmi ai piaceri della vita. Immaginavo, a quei tempi, che dopo i cinquanta avrei potuto dedicarmi alla vita pubblica in spirito di collaborazione e servizio, avendo sistemato i miei affari privati... mai immaginando il verminaio con cui mi sarei scontrato. Come vedi, io qualche giustificazione ce l'ho se, ancora nel 2008, votavo per l'ultima volta PD!

    Ovviamente i miei primi passi furono nella direzione di ritenere che il problema fosse, per l'appunto, quel "verminaio", ma sono stato lesto a capire. La sorpresa venne dopo perché immaginavo che, così come io avevo capito con una certa rapidità, lo stesso sarebbe avvenuto ai tanti che conoscevo e/o frequentavo... e mi sono sbagliato. Non so più se ho a che fare con degli scemi o con dei mascalzoni, illuminami tu.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Personalmente la vedo in maniera diversa. Nel senso che riuscire a stabilire con un minimo di affidabilità quando c'è stata la conversione può aiutare a comprendere i motivi in base ai quali è avvenuta.
      Dal momento che finora nessuno mi ha spiegato per quale motivo chi asserisce con orgoglio di far parte di un élite dovrebbe poi impegnarsi tanto per il bene di coloro i quali reputa inferiori e prova nei loro confronti un malcelato disprezzo.
      Una mia idea me la sono fatta ma attendo altre prove al riguardo.

      Comunque se l'anno in cui è avvenuta la conversione è il 2011, ciò può rappresentare un indizio importante, proprio per via degli avvenimenti che in quell'anno si sono verificati.
      Al di là di quello che si voglia o meno far credere ai propri seguaci, in base alla cronologia qui evidenziata non si potrà mai avere un diritto di primogenitura nei confronti di quella che si potrebbe definire idea euroscettica, sia pure a livello nazionale.
      Dato che, proprio nel 2011, Paolo Barnard ha pubblicato la seconda edizione del suo "Il più grande crimine", completandone il titolo appunto con la dicitura 2011, per differenziarla dalla prima che dovrebbe risalire almeno a un paio di anni prima.
      Il testo di Barnard non si limita ad affrontare le problematiche della moneta unica e le conseguenze ma esegue un approfondimento sulle sue origini storiche, politiche e sociali, e una spiegazione della teoria della moneta, con l'introduzione del concetto di moneta FIAT.
      Si tratta quindi di un'opera che va ben al di là e più nel profondo di quanto fatto nel blog pippesco e in libri che sostanzialmente compendiano quanto ivi pubblicato..
      Forse è proprio per questo che Barnard si è visto affibbiare il nomignolo di Donald, secondo quella che si dimostra essere l'attitudine più spiccata del personaggio di nostro (relativo) interesse: distribuire appunto soprannomi a destra e a manca con evidente scopo denigratorio e di discredito per chiunque gli dia fastidio in un modo o nell'altro..
      Del resto l'azione di discredito eseguita con tanta sistematicità nei confronti di Barnard e del suo movimento, definito "Memmettaro" testimonia il disagio nei confronti di chi ha avuto il torto di aver divulgato idee simili, ma con qualche anno di anticipo. Cosa che rischia di mettere in discussione il carisma di colui che notoriamente pretende di essere la primadonna in assoluto dell'euroscetticismo nostrano e invece è stato preceduto da altri. Che oltretutto hanno fatto un lavoro ben più articolato del suo e, colmo dello sdegno, non fanno parte della sacra casta degli economisti, ma appartengono a un ceto inferiore, quello dei giornalisti, D'assalto per giunta.
      Non che sia un fanatico di Barnard, ma ritengo giusto riconoscere i suoi meriti.
      La volontà di screditarlo a ogni costo secondo me è emblematica.
      Il post pubblicato da Peter al riguardo è essenziale, dato che fa chiarezza sul punto.
      Dire inoltre che il Prof. abbia compiuto il suo percorso come tutti noi, se è corretto da un punto di vista diciamo così storico, non lo è assolutamente se si tiene nella dovuta considerazione le differenze culturali che dovrebbero esistere tra chi fa l'economista, e pretende oltretutto di essere la punta di diamante della sua specialità, e il semplice uomo della strada, che per forza di cose non può avere lo stesso livello di conoscenza della materia.
      Tanto più quando l'economista in questione pretende di sostenere che è soltanto grazie a lui se tutti gli altri hanno capito certe cose e non perde occasione per sottolinearlo.

      Elimina
    2. La prima edizione del libro di Barnard è del 2011, credo novembre. In ogni caso un po' dopo l'articolo di Bagnai sul Sbilanciamoci. Che Barnard ci lavorasse da qualche anno cambia poco: anche l'articolo di Bagnai non sbuca da sotto un cavolo.

      Elimina
    3. Comunque ci tengo a ribadirlo: anche se Bagnai potesse dimostrare che era anti-euro fin dalle elementari, questo non sarebbe motivo sufficiente per farne il "grande capo" di alcunché. Il fatto che si dia tanta importanza a ciò, invece di limitarsi a qualche perculata de passaggio, è per me motivo di sconforto.

      Elimina
    4. Fiorenzo, non è che voglia fare una polemica al riguardo, proprio con te poi, visto che la penso in modo molto simile al tuo su tante cose.
      Anch'io sono andato a verificare subito su Wikipedia, che però riporta un dato che è palesemente sbagliato. Se Barnard avesse pubblicato per la prima volta il suo documento nel 2011, che senso avrebbe avuto aggiungere la stessa dicitura alla seconda edizione, rivista e semplificata per una maggiore leggibilità da parte del profano di "Il più grande crimine"?
      Da qualche parte devo avere il pdf dell'edizione originaria, che oltretutto ricordo precisamente di aver letto ben prima del 2011. Essendone rimasto particolarmente colpito ne parlavo a chiunque mi capitasse a tiro, col risultato di farmi guardare come si farebbe con uno un po' toccato.
      Se tra le proprietà del file della prima edizione c'è la sua data avrò cura di riportarla, qualunque essa sia.
      Sono perfettamente d'accordo con il tuo secondo commento, riguardo al quale mi limito a sottolineare di nuovo che per me l'importanza della cosa è data proprio dal fatto che rappresenta un tassello che va a sostenere la mia tesi.
      Ma soprattutto uno che è arrivato dopo altri che manco sono economisti e tuttavia hanno eseguito un lavoro di ben altro approfondimento, non fa che dimostrare ulteriormente la propria malafede quando sostiene che tutto quanto noi si sappia di economia lo si deve soltanto a lui.
      Dato che la consapevolezza della buonafede di chi tenta di spiegarmi delle cose è per per me essenziale per capire se e quanto possa fidarmi di lui.
      Per il momento buona domenica a te e agli altri lettori del blog, oltre naturalmente al nostro ospite.

      Elimina
    5. Il pdf che ho scaricato a suo tempo, tra le proprietà del file riporta come data 31-8-2010.
      Non so ovviamente se in prima di quello fossero in circolazione versioni precedenti.

      Elimina
  3. Caro Fiorenzo a proposito di scemi e mascalzoni non so rispondenti, però ti posso dire che mia madre mi ha sempre considerato un coglione e più invecchiò e più maturo la coscienza che evesse fondamentalmente ragione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Ippolito, tu fai finta di non capire, ma hai capito benissimo. Non so, però, quanto possa funzionare la tattica di restare in casa piddina x farli ragionare senza che si ritraggano spaventati...

      Elimina
    2. Scusa Fiorenzo, non posso fare tutto io, ognuno deve svolgere un suo piccolo ruolo, il mio al momento è quello di infiltrato e qualcosina ho fatto; ricordati che esiste una possibilità non remota che a gestire il disastro sia proprio il PD o suoi succedanei e bisognerà essere pronti, se il PD è diventato il partito ordoliberista italiano è proprio perché è stato infiltrato senza scrupoli dalle elite padronali.
      L' alternativa politica attuale qual è per una persona come me o te? Ti sei guardato intorno? Hai letto l' ultimo articolo su sollevazione di Simone Boemio? Apprezzabile lo sforzo identitario, ma hai notato la deriva retorica che lo rende nella forma indistinguibile da un discorso di uno Stefano D' Andrea per esempio? Sono argomentazioni che possono mai essere rivolte ad un libero pensatore come te? Io non credo, a sinistra resta ben poco d' altro se non gruppuscoli la cui massima espressione politica di cui saranno capaci sarà quella di lanciare qualche molotov.
      Non vorrei essere frainteso lo sforzo di ORA, di ARS e MMT sono apprezzabilissimi, ma manca ancora qualcosa, anzi mi correggo c' è qualcosa che non dovrebbe esserci, un certo grado di identitarietà divisiva ed una tendenza autoritaristica e fideistica che mi fa ancora dubitare.
      Io non ho ambizioni personali, quindi posso permettermi di sbagliare, e posso correre il rischio di dimostrarli effettivamente un coglione.

      Elimina
  4. Scusi Grimaldi, lei quindi pensa che sia politicamente più utile rimanere nel Pd per cambiarlo dal di dentro piuttosto che aderire a gruppi che dicono la cose giusta ma hanno il gravissimo difetto di avere "qualcosa che non dovrebbe esserci, un certo grado di identitarietà divisiva ed una tendenza autoritaristica e fideistica che mi fa ancora dubitare"? Ma complimenti, che bel ragionamento degno del Civati che fu! Ma si rende conto che il problema della "tendenza autoritaristica e fideistica" è una inezia rispetto ai problemi del Pd, basati su una chiara adesione al neoliberismo e all'eurismo? Lei scarta i gruppi sopra citati per una vaga tendenza che ravvisa e sta nel Pd, perno del sistema di macelleria sociale, perché vuole cambiarlo dal di dentro, operazione chiaramente impossibile, visto che allora io potrei iscrivermi al Ku Klux Klan per fare in modo che diventi un'associazione filantropica. Sarebbe meglio che fosse più onesto con se stesso e con gli altri e dicesse che se ci sta dentro o ha degli interessi pratici o ha qualche ragione psicologica, tipo il non avere il coraggio di rompere o il voler mantenere delle amicizie o qualsiasi altra cosa. Politicamente, infatti, la sua scelta è semplicemente una baggianata grossa come una casa e lei non mi sembra tanto ingenuo e stupido.
    Getti la maschera, Grimaldi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho mai sostenuto che voglio cambiare il PD?
      Non scarto nessun movimento a priori, anzi osservo.con attenzione, ma i tempi non sono maturi.

      Elimina
    2. Allora che ci fa lì? Le piace il liberismo o la poltrona?
      Certo che se tutti facessero come lei, avremmo il Pd al 100% e in attesa che i tempi diventino maturi, avremmo l'opera di massacro sociale completato.

      Elimina
    3. Per fortuna che ci sono persone come lei che invece stanno resistendo strenuamente ed hanno ottenuto grandi risultati con il loro sdegnoso disimpegno.

      Elimina
    4. Scusa Ippolito, perché accusi Pierre di disimpegno? Ne hai le prove o dipende solo dal fatto che non è iscritto al PD?
      Credo che sarebbe bene, nel momento in cui si decide di rivolgere accuse nei confronti di qualcuno, assicurarsi di avere motivazioni sufficienti al riguardo. In modo da poterle esporre convenientemente evitando che siano una dimostrazione di semplice volontà delegittimatoria.
      Anche perché in caso contrario ci si pone sullo stesso livello del Prof., che a chiunque non sia d'accordo con lui rivolge l'accusa di essere rancoroso e livoroso.
      Atteggiamento, questo, tanto simile a quello del berlusca dei tempi d'oro, che liquidava i suoi detrattori con l'accusa di essere invidiosi.

      Elimina
    5. Hai ragione, chiedo scusa, è semplice fastidio nel sentirsi accusare di attaccamento alla poltrona e sostegno al liberismo, sono accuse che mi sento di respingere, magari chiedi anche a PIerre se ha prove dei suoi sospetti, o esiste anche in te un doppiopesismo?

      Elimina
    6. Guardi, Grimaldi, io non vorrei polemizzare con lei. Il mio impegno nel combattere l'euro credo che qualche testa l'abbia fatta cambiare ma anche se non facessi nulla sarebbe comunque meno dannoso che portare voti e tessere al Pd. L'importante non è genericamente impegnarsi, ma impegnarsi utilmente, altrimenti si fa solo danno.

      Elimina
    7. Che fai, ricominci?
      Il PD è noto per l'enorme danno economico, sociale, morale e valoriale che ha causato al paese,
      Mai nulla di simile si è visto in tempo di pace.
      Ha totalmente rinnegato la sua base di consenso e il suo retroterra culturale e ideologico per darsi alle politiche più sfrenate della destra finanziaria, amministrando in conto terzi una spietata macelleria sociale.
      Ha causato con l'MPS il crac più colossale mai avvenuto in Italia, che ora sta facendo ripagare alla parte della popolazione che non può difendersi dalle sue pratiche predatorie.
      Ha sovvertito completamente l'ordine istituzionale e costituzionale mediante una serie di golpe morbidi che ancora una volta non hanno precedenti nella storia del paese e pretende oltretutto di nasconderli con una propaganda asfissiante a reti e testate unificate.
      Ha prodotto il peggior presidente della repubblica della storia. Il quale, autonominatosi monarca assoluto ha operato da vero servo dei poteri esterni al paese e per compiacerli ha nominato tre capi di governo e altrettanti governi non eletti da nessuno.
      Ha causato un vuoto di rappresentatività politico-istituzionale per la maggioranza della popolazione, in proporzioni inimmaginabili solo qualche anno fa.
      Ancora molto ci sarebbe da dire ma sono cose arcinote a chiunque le voglia vedere.
      Dunque, stando nel PD, e davvero non so come ci si possa riuscire, le cose che ti ha detto Pierre sono davvero il minimo che ci si possa aspettare.

      Elimina
    8. Scusate, ma il fatto che io non sia stato eletto nella lista del PD non vi dice niente? Guardate che così come schiettamente discuto con voi lo faccio anche con i piddini, ho preso a fare politica con passione sacrificando tempo,denaro ed anche false amicizie, ho trovato però persone intelligenti anche tra i piddini, alcuni hanno solo bisogno che gli si dia coraggio, gli errori del partito negli ultimi 20 anni sono ben chiari a molti ed il malessere cova sotto la cenere. Se crediamo che l' elettorato piddino cada nelle braccia di gruppuscoli avventuristi secondo me viviamo fuori dalla realtà. Sarebbe il caso di ricordare che la distruzione dei diritti e della loro epifania come servizi pubblici, dell' immiserimento e della precarizzazione della nostra stessa esistenza aumenterà soltanto la platea di questuanti su cui si alimenterà ancora meglio la mala politica. I grandi media e l' informazione non sono con noi, purtroppo perché nasca una coscienza nazionale sulla vera natura del capitalismo ludopatico ed arrogante che dalla caduta del muro di Berlino ha gettato la maschera anche in Europa, non abbiamo altra scelta che parlare con la gente con pazienza, costanza e senza arroganza e costringere i mezzi di informazione ad interessarsi in maniera sincera a queste problematiche, almeno questa è la strada che io scelto fino a questo momento.

      Elimina
    9. Tutto quello che vuoi, Ippolito, ma ti prego non mi venire a parlare di errori.
      Le tesi pasticcioniste sono state destituite di qualunque fondamento ormai da parecchio tempo.
      Tutto quello che il PD ha fatto lo ha fatto con scienza e deliberazione, per arrivare esattamente al punto in cui siamo e chissà dove in futuro.

      Elimina
    10. Su questo mi sa che hai ragione tu, senza se e senza ma stavolta

      Elimina
    11. Grimaldi, non c'è bisogno che aderiscano all'ARS o simili, anche se sarebbe augurabile, basterebbe che mollassero il Pd. Io proprio il suo discorso non lo capisco.

      Elimina
  5. Fiorenzo,
    se dici che l'€ è riformabile riscrivendo le regole di Maastricht e che gli squilibri si potrebbero correggere attraverso la convergenza dei tassi di inflazione ma dopo poche settimane sostieni che la convergenza dei tassi di inflazione è una chimera e che bisogna prendere in considerazione l'ipotesi di abbandonare l'€ non stai affinando il tuo punto di vista, stai cambiando paradigma, stai dicendo il contrario di quello che dicevi prima, stai facendo una capriola.

    Io non stigmatizzo la conversione ( cambiare idea è lecito) , stigmatizzo semmai la disinvoltura con la quale Bagnai ha cambiato prospettiva ( di questo parlerò in un prossimo post) e stigmatizzo soprattutto il fatto di voler negare a tutti i costi il suo passato "eurista" ( in un prossimo post cercherò di spiegare perché Bagnai è così ostinato nel voler negare il suo passato "eurista" ) perché qui è in gioco una questione di onestà intellettuale.

    Chi è disonesto OGGI, probabilmente lo sarà anche DOMANI.

    Anche per me, come per Leo, "la consapevolezza della buonafede di chi tenta di spiegarmi delle cose è essenziale per capire se e quanto possa fidarmi di lui" e secondo me di Bagnai non ci si può fidare : il profilo umano è quello che è, il profilo teorico è scarso, il profilo politico è inconsistente.

    Per quanto riguarda la "questione Barnard" sollevata da Leo, due fatti sono certi :

    - fatto n° 1 : Barnard ha preceduto il Profeta

    "Uscire dall’unione monetaria subito! Ritornare Stati europei con moneta sovrana e non convertibile, ora! "

    Barnard lo scrive in data 7 maggio 2010, Bagnai sarà così esplicito solo nell'agosto del 2011.

    - fatto n° 2 : il Profeta non ammetterà mai di essere stato influenzato da Barnard.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi perché è così importante rivendicare la primogenitura?
      Orsù diccelo Peter e andiamo oltre.

      Elimina
    2. Quoto Grimaldi. Capisco che la ragion d'essere di questo blog è quella di dimostrare le aporie di Bagnai, però francamente non ho voglia di diventare il suo difensore d'ufficio.

      Yanez, te la dico quatta quatta: per me Bagnai vale per quanto può essere utile alla causa della democrazia. Delle sue aporie me ne sbatto gli zebedei.

      Elimina
    3. Due cose in breve Peter.
      Magari Fiorenzo, se è vero che propugnava una riforma dei trattati e della moneta unica, potrebbe aver definitivamente accettato al pari di tutti noi che sono irriformabili, come da esperienza di Tsipras in questi ultimi mesi.
      Non so se il Prof. sia stato influenzato da Barnard. Di sicuro ne è stato preceduto e il livore che dimostra da sempre nei suoi confronti è un ulteriore mattone del suo castello di malafede.

      Elimina
    4. @ Ippolito

      Il Nostro non rivendica la primogenitura, vuol far credere di essere sempre stato (fin dal 1997) un euroscettico anti-€ ma non è vero.

      @ Fiorenzo

      Mi spieghi come può essere utile alla democrazia un anti-democratico intollerante come Er ducetto de Pescara ? E poi non è vero che te ne sbatti delle sue aporie perché anche tu te ne occupi.

      @ Leo

      Un conto è cambiare le proprie idee gradualmente, un conto è rivoltarle come un calzino nel giro di poche settimane.

      Elimina
    5. Condivido con Fiorenzo l' assenza di pathos per questa sconvolgente verità; per dirla col nostro, abbiamo già ampiamente elaborato il lutto.
      Pur tuttavia le opere di Vincent Willem e di Antonio sono tuttora immortali.

      Elimina