giovedì 17 settembre 2015

La memoria di Alberto Bagnai è come l'emmenthal

A proposito della filippica di Bagnai contro Giavazzi pubblicata ieri sul FQ (che ora è disponibile online su a/simmetrie) ieri sera mi è stato suggerito di fare un piccolo sforzo per commentare l'articolo sul FQ su Giavazzi, soprattutto alla luce di quanto questi scrive adesso sulle cause della crisi dell'euro.

Avevo già annunciato che non avrei commentato la filippica perché non me la sentivo di correggere riga per riga tutte le imprecisioni di Bagnai ma di fronte ad una richiesta così esplicita non mi sono potuto esimere ed eccomi qui.

Per fortuna lo sforzo è davvero piccolo perché stamani, inaspettatamente, si è fatto vivo lo stesso Giavazzi con una replica pubblicata sul FQ ed è lui stesso a correggere alcune lievi imprecisioni (*) di Bagnai.






Giavazzi mette giustamente in evidenza 2 punti sui quali avevo intenzione di soffermarmi anch'io: 

punto 1)  Giavazzi fa presente di non aver cambiato idea, come invece vorrebbe far credere Bagnai nella sua filippica, sull'origine della crisi dell'Eurozona e a tal proposito cita un paper del 2010 intitolato Why the current account may matter in a monetary union nel quale in effetti si mette in luce il ruolo della finanza privata all'origine degli squilibri e della crisi dell'Eurozona.

punto 2) Giavazzi fa notare che Bagnai fa un salto logico quando sostiene se il problema non era il debito pubblico, l'austerità non era soluzione: 

il fatto che la crisi non abbia avuto origine dal debito pubblico - spiega Giavazzi - non dice nulla ( e qui Bagnai fa un salto logico) sulle politiche fiscali appropriate per affrontarla, una volta che debito e deficit pubblici sono stati creati.

Il salto logico di  Bagnai è causata dal fatto che Bagnai non distingue tra origine e sviluppo della crisi: un conto è dire che la crisi ha la sua origine negli squilibri prodotti dalla finanza privata ed un conto è capire come risolvere la crisi una volta che la crisi della finanza privata si è sviluppata in una crisi della finanza pubblica ( perché la finanza pubblica ha dovuto tamponare la crisi della finanza privata).

Ma il semplicismo di Bagnai non contempla questi distinguo: secondo lui o si dice che la crisi è dovuta alla finanza privata (ma allora l'austerità non è la soluzione del problema perché l'austerità opera a valle di uno squilibrio reale privato, lasciando inalterato quest’ultimo come sostiene Bagnai ne  I “salvataggi” che non ci salveranno) oppure si dice che la crisi è una crisi della finanza pubblica (ma in questo caso, secondo Bagnai, la diagnosi è sbagliata a prescindere e quindi, a maggior ragione, è sbagliata anche la terapia dell'austerità)

Il fatto è, secondo Bagnai, che Giavazzi ammette adesso che la crisi dell'€ è una crisi dovuta alla finanza privata e quindi, sempre secondo Bagnai, Giavazzi avrebbe fatto una vera e propria "conversione a U".

La cosa buffa (ma c'è del tragico nella comicità involontaria di Bagnai) è che Bagnai non ricorda  (ecco spiegato il titolo di questo post che allude ai buchi nella memoria ) o fa finta di non ricordare ( in tal caso il post potrebbe intitolarsi Lo smemorato di Pescara) che lui stesso, sì, proprio lui, Bagnai in persona,  3 anni fa ( ripeto: 3 anni fa  3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa 3 anni fa) , in un post pubblicato sul FQ intitolato Quelli che… la colpa è del debito pubblico aveva registrato nei termini che seguono la posizione di Giavazzi:


Insomma, 3 anni fa Bagnai riconosceva che anche Giavazzi era d'accordo sul fatto che la crisi di debito pubblico era stata causata dal dissesto finanziario del settore privato.

Allora perché Bagnai attacca Giavazzi con una filippica pretestuosa e velleitaria accusandolo adesso di una "conversione a U" che non c'è mai stata visto che Giavazzi, già nel 2010 (ad esempio qui) e nel 2012 (come ammette lo stesso  Bagnai nel post del 2012) aveva evidenziato il ruolo della finanza privata all'origine della crisi dell'Eurozona?

La spiegazione è semplice: Bagnai ha sempre bisogno di attaccare qualcuno perché a lui non interessa discutere in modo corretto, lui vuole assicurarsi il massimo della visibilità, sempre e comunque, gli interessa vincere i Macchianera Awards, se la De Filippi gli offrisse di fare il tronista a "Uomini e Donne" Bagnai ci andrebbe.


P.S.  Per non appesantire il post, non ho commentato il modo capzioso e fuorviante con il quale Bagnai decontestualizza alcune frasi e locuzioni di Giavazzi.

P.S. 2  A scanso di equivoci, lo scopo di questo post non è quello di difendere Giavazzi, lo scopo è far capire chi è Bagnai



(*)  Per la locuzione lievi imprecisioni rimando al dizionario pippesco

21 commenti:

  1. Diciamo che il mondo accademico italiano non sta facendo una bella figura, merito di Bagnai è aver messo in evidenza che economia è politica e come tale, checché ne dica lo stesso Bagnai checché, è opinabile.
    Far credere che una disciplina sia una scienza esatta da cui discendono scelte politiche obbligate è una tentazione a cui è difficile resistere nonostante le lievi imprecisioni siano cosi diffuse.
    In realtà non basta essere un buon economista per essere un buon politico .

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    1. certo, forse non sarà una scienza esatta però l'economia lo aveva previsto che saremmo arrivati a questo punto. Sono circa4 anni che si diceva che la moneta unica per economie troppo eterogenne non avrebbe avuto successo,quindi... perchè lo si è fatto lo stesso?

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  2. Se "lo scopo di questo post non è quello di difendere Giavazzi, lo scopo è far capire chi è Bagnai", allora siamo in piena e totale ridondanza.

    Ciò detto, l'austerità come cura per una crisi da squilibri di current account è, IMHO, una soluzione di classe prima ancora che una soluzione sbagliata, alla quale sarebbe stato necessario opporre una resistenza "politica", non solo "tecnica", come invece sostiene Bagnai dal 2012 in poi.

    E infatti, tutti quelli che hanno proposto, o anche solo accennato, sul suo blog, alla necessità di un'azione politica, sono stati bannati, derisi ed esposti alla gogna del suo followerame. Bagnai porta sulle spalle la responsabilità di aver inferto un colpo micidiale al sovranismo, inteso come movimento politico dal basso, nella fase del suo "stato nascente". Passerà alla $toria per questo, non per i suoi libercoli.

    Sono molto arrabbiato con lui per questo, ma c'è una cosa che un po' mi consola: essendo una persona molto intelligente, lui sa bene che le cose stanno esattamente così. Chiedo a Ippolito di segnalare qualche farmaco per la cura del rimorsillo...

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    1. Grande Stefano: "la scienza economica è la bagascia del potere. poche minchiate"

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    2. Per il rimorsillo magari un farmaco c'è, per altre cose purtroppo no.

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    3. Non per contraddire Fiorenzo, ma me pare che Bagnai abbia distrutto soprattutto il sovranismo di sinistra, quello di destra lo nutre abbondantemente.

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    4. Bravo Ippolito! Non si poteva dire meglio

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    5. Ero sicuro di parlare al tuo cuore. Ora vado a scolarmi una bottiglia e poi sblocco gli altri (cit.)

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    6. Caro Ippolito devo correggerti: Bagnai ha attaccato il solo sovranismo esistente, che è quello di tradizione e ispirazione socialista (per capirci ARS e Marxisti dell'Illinois) perché non esiste, in Italia, un sovranismo di destra, alla Le Pen ad esempio. Ti faccio un esempio (uno dei tanti possibili): un tratto irrinunciabile per una forza politica che voglia definirsi "sovranista" è l'essere a favore di controlli sui movimenti di capitali. Non si scappa: questa è una condizione necessaria, nel senso che, se sei sovranista, allora sei necessariamente per i controlli sui movimenti di capitali. Ebbene, ti risulta che la Lega Nord o Fratelli d'Italia si siano mai espressi in tal senso? A me no, non risulta.

      Per la verità, nemmeno il PD, o NCD, o Forza Italia, men che mai SEL, né il PRC lo fanno. In Italia le sole e uniche forze politiche organizzate, sia pur molto minoritarie, che sono esplicitamente a favore dei controlli sui movimenti di capitali, sono ARS e MdI (Marxisti dell'Illinois). Ovviamente non basta essere a favore dei controlli sui movimenti di capitali per essere sovranisti, ci sono altre condizioni, che sono tutte soddisfatte da questi due gruppi. Il che, per altro, è anche ovvio, perché l'idea sovranista è stata letteralmente creata da essi. E questa è storia.

      Anche Bagnai, in una delle sue numerose reincarnazioni, si è pronunciato in favore dei controlli sui movimenti di capitali, per cui all'inizio venne considerato da noi sovranisti come un alleato. Sai come è finita: ci ha accusato di volerlo "usare".

      Pertanto, per concludere, è corretto dire che Bagnai ha danneggiato (non distrutto) il sovranismo. E basta. Quando ci sarà un sovranismo di destra potrà essere utile l'ulteriore specificazione "topologica", oggi è superflua.

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    7. Pur essendo convinto che il sovranismo non possa che essere, in questo momento storico, una battaglia della sinistra, mi viene difficile immaginare l' ARS, con tutto il rispetto, una formazione con radici riconducibili ad ideali socialisti, magari mi sbaglio. Così come mi viene difficile disconoscere aspirazioni sovraniste, seppur strumentali, in Lega e FdI.
      È un ragionamento complesso,ma probabilmente fondamentale per capire la reale forza del sovranismo in Italia, magari ne risparmiano con più calma e lucidità.

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    8. Riparliamo
      Mi sembra di stare su whatsapp, maledetto correttore.

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  3. Mi dispiace, ma non conosco terapie per quelli ( le suocere precipuamente) che: "il paziente sta male perché ha un giavellotto conficcato nel torace quindi basta sfilarglielo presto ed il paziente starà bene subito"

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    1. ah, dimenticavo, non ho terapia neppure per quelli (suoceri in questo caso) che: " stia tranquillo, vada pure a casa, togliere l giavellotto è pericoloso, stia così, piuttosto eviti, per prevenzione, di fare ancora il giudice di gara sportivo"

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  4. Il miglior modo di metterglielo in culo è fondarlo veramente sto (cazzo) di movimento dal basso: FAMOLO, RUBIAMOGLI tutto ciò che ci ha insegnato, facciamo nostre le "sue" idee, non abbiamo bisogno della sua persona (tantomeno del suo carattere), se ne nascerà un partito, non ne ricaverà MAI na cadrega. Con Claudio Borghi si può e si deve (occorre il 51% per euroexit per decreto) ragionare, è una bravissima persona, se vorrà, sarà lui il nostro, onorevole, Ministro dell'Economia. https://youtu.be/uc7UW95Apbg

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    1. Calma, con calma e determinazione si può costruire qualcosa di efficace, anche con Borghi, perchè no?
      Ma non solo.
      La pregiudiziale che ha espresso Fraioli mi ha molto colpito, cambia prospettiva alla battaglia che ci si accinge ad affrontare, se essa debba essere una battaglia solo per l' indipendenza o anche per la sovranità.

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    2. ci vogliono sicuramente controlli sui movimenti di capitali

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