domenica 12 aprile 2015

Post ricco mi ci ficco

Oggi il menù è cambiato, forse perché è domenica : invece del solito polpettone il cuoco di Goofynomics ha servito un minestrone.

Il minestrone è così ricco di sparate, sfondoni e fandonie che ci vorrà una settimana per digerirlo del tutto.

Il primo sfondone è anche il primo ingrediente del minestrone : nella parte iniziale del post il cuoco (da ora in poi B.)  si inerpica in una pretenziosa e fumosa disquisizione sul significato dei termini ἀλήθεια ed ἐπιστήμη per concludere che "se ci atteniamo ai fatti, cioè alle parole, la scienza è ἐπιστήμη, cioè quello che "sta su (da sé)" ovvero, è un discorso internamente coerente."

B. non spiega che il termine ἐπιστήμη designa, sia per Platone che per Aristotele, un tipo di conoscenza che si contrappone alla δόξα : il termine δόξα può essere reso, secondo il contesto,  con le parole opinione, credenza, supposizione, congettura e designa generalmente un tipo di conoscenza basata sui sensi e sull'apparenza mentre l' ἐπιστήμη è la conoscenza che "sta su (da sé)" perché è fondata sul ragionamento e sull'intelletto.

δόξα denota una conoscenza incerta e mutabile,  ἐπιστήμη è la conoscenza che "sta su (da sé)" perché è una conoscenza sicura e stabile.


Quindi la scienza, in quanto ἐπιστήμη, non è semplicemente e banalmente "un discorso internamente coerente"  come vorrebbe far credere B. ma è conoscenza che "sta su (da sé)" perché permette una conoscenza sicura e stabile di un insieme di fatti, fenomeni ed eventi e sulla base di questa conoscenza stabile è in grado di fare previsioni attendibili e verificabili (o falsificabili).

Una teoria scientifica deve essere coerente ma non tutte le teorie coerenti sono scientifiche perché per essere accreditata come scientifica una teoria non deve solo riuscire a spiegare i  fatti,  i fenomeni e gli eventi sotto osservazione con un insieme di asserzioni coerenti ma tali asserzioni devono anche essere continuamente verificabili (o falsificabili) in modo da resistere alla vis critica o superare nel tempo il potere esplicativo di eventuali teorie rivali.

Perché B. sostiene il contrario cioè che "un discorso internamente coerente" è già di per sé ἐπιστήμη ? Perché tirare uno sfondone di tale portata ?

La mia domanda è ovviamente retorica perché il motivo è chiarissimo :  B. ha sempre bisogno di far credere di essere uno scienziato dell'economia ( rivolgendosi a Cesaratto B. scrive "noi siamo scienziati")  e di far credere che i suoi libri siano basati su un "ragionamento scientifico" in quanto "internamente coerente" ( "I miei due libri [...] hanno chiarito sulla base di un ragionamento scientifico, cioè internamente coerente, che l'euro è un metodo di governo, e che un altro euro non è possibile ).

Si è già detto che la coerenza è una condizione necessaria ma non sufficiente per stabilire la scientificità di un'analisi e/o di una teoria ma ammettiamo per un momento, con B., che "un discorso internamente coerente"  sia, in quanto tale, ἐπιστήμη.

La domanda è : la coerenza è un tratto saliente del Bagnai-pensiero e quindi B. può essere considerato uno scienziato dell'economia ?

La risposta nelle prossime puntate ...


5 commenti:

  1. Vedo che te sei messo a fa er filologo! Bravo. Io, che so' ciociaro, 'ntanto m'aricordo de quanno er Propheta se 'ncazzava co' Donald perché er papero nerchiato aveva 'nsurtato tutti l'economisti italiani dicenno ch'ereno traditori.

    E guarda un po', che ti scrive "er Propheta"?

    «D'altra parte, chi resta nascosto a lungo poi viene dimenticato, cioè cade nell'oblio, che guarda caso in greco è λήθη, il desiderio di ogni latitante, appunto, e, per Dante, il fiume alla cui acqua si sono abbeverati tutti i miei colleghi, per disapprendere ciò che avevano appreso, e poter cantare di sé il noto salmo, chiamandosi assolti da tutte le porcate che vedevano commettere, sapendo che erano porcate: ma anche se... Comunque, di questo parliamo dopo.»

    Poi, la stessa cosa la dice lui stesso, di pirsona pirsonalmente. Con più classe, ovviam!

    E ovviam resto in attesa che ne parli. Non credo che potrà prescindere dalla famosa "Lettera degli economisti" che illo demonizzò sull'onda del successo di pubblico derivante dall'aver spiegato, urbi et orbi, una cosa che molti di noi, COLPEVOLMENTE, non sapevamo: i tassi di cambio reali.

    Che poi, a ben pensarci, è esattamente questo il vero contributo didattico del Propheta, il resto essendo buona letteratura. Sui contributi scientifici non mi pronuncio, essendo evidentemente non abilitato a farlo.

    Non ce la dimentichiamo 'sta cosa... dico il "di questo parliamo dopo": ci sarà da divertirsi.

    Ti faccio una previsione: non ne uscirà bene nessuno: né Illo, né gli economisti appellisti.

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  2. Risposte
    1. Alcuni commenti fa mi ha chiamato P.S. , ieri sera mi ha chiamato Sergio (Cesaratto), la prossima volta mi chiamerà Alberto ( Alesina) oppure Riccardo (Realfonzo), il nome che mi attribuisce dipende da come gira la discussione.

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  3. Ad onor del vero, Bagnai lo ha detto più volte che di queste classifi che gliene frega un cazzo, serve solo per dare autorevolezza ai seguaci che dovessero citarlo di fronte a quelli che ma chi cazzo è sto Bagnaghi?

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