martedì 21 aprile 2015

Idee poche ma confuse

"Allora: la strategia te la spiego, ed è molto semplice: distruggere il PD." 
Alberto Bagnai, 17 maggio 2014

"Ora, a me dispiace per chi non lo riesce a capire, ma due cose sono assolutamente evidenti:
[2.a] non ci sarà transizione di alcun tipo (violenta, non violenta, concordata, non concordata, democratica, autoritaria) senza il PD, per l'ovvio motivo che il PD esiste ed è lì come un macigno;
[2.b] non è pensabile tirarsi dietro il PD insultandolo."
Alberto Bagnai, 12 aprile 2015

"Caeterum censeo PD esse delendum".
Alberto Bagnai, 21 aprile 2015
 



 

24 commenti:

  1. Adesso basta! Continuando così si configura il reato di lesa dignità a danno di incapace.

    p.s. Prometto che non sarò mai più così cattivo. Per una volta, però, mi sia consentito di rendere pan per focaccia.

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  2. Dipende tutto dai livelli di serotonina.
    Ora io non vorrei farvi preoccupare, ma il panorama politico italiano è perfettamente allineato a tali livelli di coerenza ed umoralità.

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  3. Boh, a suo tempo avevo capito che l'euro sarebbe dovuto implodere comunque. Non si sa quando, ma per conto proprio.
    Dopo un po', invece, ci si dice che sarebbe necessario il grazioso consenso del PD. E che quindi tanto vale mettercisi d'accordo
    Ora, a circa dieci giorni di distanza dalla dichiarazione precedente, a quel partito gli si
    deve far fare la fine di Cartagine.
    A questo punto mi sembra allora che si sia superata la soglia della contrapposizione tra coerenza e incoerenza, anzi la si sia proprio sfondata, per arrivare sul terreno della qualunque, in cui si può tranquillamente dire tutto e tutto il suo contrario senza porsi limitazioni di sorta.

    Chissà che la cosa non abbia a che fare con un cauto sondaggio del terreno avvenuto nel periodo intercorso tra le due ultime dichiarazioni, ed il conseguente due di picche ricevuto tra capo e collo. Magari non solo per il ruolo storico dei partiti nati dalla dissoluzione del PCI, dato che forse persino tra di essi si sarà iniziato a capire che, continuando così, tra poco non ci sarà più nulla da governare e taglieggiare.Ma anche per il troppo libero ondeggiare del Prof. tra un politico e l'altro alla ricerca di sostegno, sempre però in aree opposte a quelle del PD.

    E i sostenitori di Bagnai che dicono: si sono accorti dell'ennesima contraddizione o per loro goofynomics è come la caserma, in cui immancabilmente il rancio è ottimo e abbondante?

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  4. Mah, i commentatori mi sembrano ormai più interessati ad una prosaica blognovela familiare piuttosto che ad una gratuita ed autocompiaciuta esposizione di genialità politica.
    Permettimi una piccola critica al tuo pensiero sul futuro, caro Clack: io non credo che in questo paese ci sia rimasto poco da governare e taglieggiare, anzi per questa classe politica si è appena aperta tutta la partita della svendita delle utilities pubbliche e soprattutto della gestione della marea di questuanti in cui saranno trasformati i lavoratori.Sono attività che consentiranno al ceto politico ed padronale italiano di mantenere saldamente in mano il paese e di aumentare ancor di più le disuguaglianze che è l' unica cosa poi che interessa alle elite dominanti.
    Ovviamente permettetemi di godere con estremo autocompiacimento della mia geniale analisi.

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  5. Ti ringrazio per prima cosa dell'attenzione.
    La tua analisi non fa una grinza, se rapportata ai dati in nostro possesso.

    La mia impressione, però, che poi è quella che mi ha portato a scrivere che tra poco non ci sarà più nulla da governare e taglieggiare, è in primo luogo basata sul sentore che dal punto di vista del pil, gettito fiscale, dati di cassa e domanda in calo, crollo del valore delle abitazioni ecc, questi stiano ballando ormai da troppo sull'orlo dell'abisso e risentano del fascino.del vuoto che li attrae fatalmente, da un lato, mentre dall'altro non si rendono conto che la corda l'hanno tirata fin troppo e basta davvero un nulla, imponderabile, per il big bang.
    Anche perché i valori fondamentali sono così compromessi in tutti i settori, che al momento opportuno si trascinerebbero l'un l'altro verso il crollo.
    Va detto poi detto che il PD, quale servo delle oligarchie e della burocrazia UE, ha ormai quasi terminato il compito affidatogli oltre 20 anni fa, quello di riportare il paese a condizioni para coloniali.
    E come noto, quando il servo termina il suo compito gli viene riservato il fatidico calcio in culo.
    Presi come sono dall'ebbrezza del (sotto) potere che hanno acquisito non certo in base alle loro capacità, credono di poter restare in sella chissà quanto perché non vedono avversari politici in campo nazionale. Senza comprendere, o meglio fingendo con sé stessi di averlo dimenticato, che ciò che li ha messi dove si trovano e li può buttare giù con uno schiocco di dita, risiede altrove.
    E al momento opportuno lo farà.
    Noi ci libereremo della classe politica più ignobile della storia d'Italia, che però sarà sostituito da qualcosa di ancora peggiore.

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    1. Per quanto riguarda le utilities non sappiamo ancora se vincerà la linea ultraliberista della privatizzazioni oppure quella più de "sinistra" delle concessioni. Se non ci saranno ulteriori scossoni economici internazionali il processo di sdemocratizzazione ed impoverimento proseguirà inesorabilmente almeno finché non sarà pesantemente colpito il blocco sociale costituito dai pensionati e dipendenti pubblici, ed anche quando si arriverà a questo punto nutro parecchi dubbi che ci saranno reazioni efficaci. Il problema del nostro popolo è che ha raggiunto standard di benessere e di libertà del tutto recentemente dal punto di vista storico; ancora oggi vi sono sacche geografiche di degrado sociale diffuso fortemente identitario ed autosostenentesi. Se qualcuno vuole farsi una idea di come l' essere unano possa abituarsi ed abbrutirsi nella miseria dovrebbe fare un giro nei quartieri e nelle aree metropolitane delle grandi città italiane. Mi è restato nella memoria un vecchio documentario in cui si mostravano le proteste degli abitanti delle favelas sudamericane nate attorno alle enormi discariche a cielo aperto dove venivano ammucchiati i rifiuti dei quartieri più ricchi, quando si volevano chiudere le discariche che per spostarle altrove.

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  6. Ippolito Grimaldi, esca allo scoperto.
    Lei è del pd.

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    1. Non l' ho mai nascosto, anzi l' ho dichiarato più volte pubblicamente.

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    2. Lo so, Grimaldi, io scherzavo. Spero che ne esca presto da quel partitaccio.

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  7. Funziona anche mettendo "Germania" al posto di "PD".
    Più complesso schematizzare la bipolarità su Piazzale Loreto e Norimberga.

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    1. Senza offesa e con affetto, ma hai sfornato un commento degno del titolo di questo post.

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    2. Ma sto parlando di Bagnai, non sei tu quello che qui sopra ha scritto
      "Dipende tutto dai livelli di serotonina.
      Ora io non vorrei farvi preoccupare, ma il panorama politico italiano è perfettamente allineato a tali livelli di coerenza ed umoralità."?
      In ogni caso sei molto clemente sopravvalutando la natura delle persone rispetto alla loro moralità. Sempre parlando di Bagnai, naturalmente.

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    3. Ti dirò che so poco o nulla della moralità di Bagnai nella vita reale, però in politica la moralità è virtù molto rara, ammesso che sia una virtù.

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    4. Sotto questo profilo quindi Bagnai è adatto. Però non è scaltro, crede di esserlo giocando nel campionato dei suoi lettori, la serie A della politica è un'altra cosa.

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    5. Prima o poi dovrete dirmi di più, senza rischiare di essere querelati si intende, quel che si può dire insomma.

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    6. Cmq la.serotonina ha a che fare con le sindromi depressive e non con la moralità, per esser chiari.

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    7. Certo, per questo dicevo che parlare di depressione è un modo di essere indulgenti, fa sembrare minori le responsabilità.

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    8. Cattivissimo, cmq se ci fate caso molti commenti nel suo blog hanno un sottofondo depressivo più che di disperazione il che fa capire quali tipologia di gregari stia selezionando.

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    9. La selezione è importante: vanno eliminate le persone più capaci, brillanti o attive, possibilmente facendosi passare per vittima dei loro tradimenti.
      Si dirà: "solo noi (cioè io) possiamo farcela". Restano quelli che ci devono credere perché hanno bisogno di un leader, quindi sì, abbastanza depressi e manipolabili. Ristrettissima la cerchia che sappia la verità. Infine, in questi tempi di scarsa militanza, il followerame verrà spacciato al mercato politico come una corrente, un seguito significativo. Anche la bravura nel moltiplicare le visualizzazioni e i clic aumenterà l'impressione di avere tra le mani un utile Giannino dei no-euro.

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    10. evidentemente io non conosco particolari importanti che mi consentirebbere di avere un quadro più charo della persona.

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    11. I particolari sono pubblici, principalmente su blog e twitter del professore pescarese. O come qui, dove al netto della visione in materia economica, Yanez ha efficacemente scoperto i metodi di "ascesa" nel ranking scinetifico, e ha ricordato, non è il solo, come Bagnai fosse chiaramente per la flessibilità del lavoro secondo il mainstream europeista. Il fatto che una posizione così chiara, lui abbia cercato furiosamente di rinnegarla - ma paper canta - ricorrendo alla sua dialettica che stordisce i semplici, dà la misura di come l'onestà intellettuale non sia contemplata. Sono pubblici i suoi attacchi, seguiti da carinerie armistiziali un po' forzate, a figure a cui deve moltissimo, come Barra Caracciolo e Rinaldi. Se restiamo su questo piano di lettura - Bagnai parla a più livelli insieme, gli piace farlo - la casistica è ampia, magari non sempre in primo piano.

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    12. Pensavo lo conosceste personalmente, quindo adesso manca solo che litighi con Borghi?

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    13. L'analisi de Il flauto a sei Puffi è veramente mirabile. Tutti i più attivi o brillanti o originali followers di Bagnai se ne sono andati a gambe levate. Rimangono i seguaci fedeli e fanatici (hanno sostiutuito in molti casi il "piddinismo" assoluto col bagnaismo assoluto), che hanno bisogno di conforto, guida e di un padre padrone. Una specie molto diffusa, peraltro, in Italia e forse anche altrove.

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  8. Mi rifiuto di seguirlo anche su twitter, quando è troppo è troppo e vorrei mantenere un.certo grado di sanità mentale

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