giovedì 16 aprile 2015

Dr Jekyll e Mister Bagnai

Per considerare come attendibile un articolo del FQ senza verificarne il contenuto ci vuole del fegato perché il rischio di rimanere intossicati è piuttosto alto.  Evidentemente il profeta della Goofynomics non teme questo rischio perché ieri ha pubblicato per il FQ un'articolessa (Dr Jekyll e Mister Fmi) prendendo spunto da un articolo di Mauro Del Corno, pubblicato giorni fa, che è fuffa allo stato puro ( come ho spiegato qui ).

E' possibile che uno scienziato dell'economia che è nella world top 5% di IDEAS si affidi a fonti di seconda mano senza verificarne la correttezza  ? Sì, evidentemente è possibile.

Ma non è tutto :  nell'articolo il Nostro sviluppa una delle sue proverbiali filippiche pigliandosela questa volta con gli espertoni del FMI e della BCE  ed in particolare con Olivier Blanchard, che del FMI è chief economist.

Perché prendersela con Blanchard ? Beh,  polemizzare con un pezzo grosso o metterlo sulla graticola  è anzitutto una questione di tecnica comunicativa perché in questo caso consente di aumentare la visibilità internazionale (il Profeta ci tiene molto ) ma la polemica serve soprattutto per mettere in luce il ruolo politico degli "espertoni" del livello di Blanchard perché "gli organismi millantati come "tecnici" , quali il Fmi o la Bce - scrive il Nostro - sono a tutti gli effetti organi di indirizzo politico al servizio delle potenze globali o locali dominanti (Usa e Germania). Il loro messaggio si adatta ai mutevoli diktat  del ringhioso potente di riferimento :all'occorrenza prestigiosi colleghi mentono sapendo di mentire, per salvare il loro scranno in quegli autentici paradisi fiscali che sono le istituzioni multilaterali (Fmi, Ocse, Bce), fatti di stipendi a quattro zeri spesso sottratti a qualsiasi fisco."

Quando e dove Blanchard ha mentito sapendo di mentire ? Secondo il Profeta Blanchard ha mentito sapendo di mentire sia riguardo alle conseguenze dell'austerità in Grecia sia sugli effetti della flessibilità del mercato del lavoro sull'economia.perché nel primo caso avrebbe sottostimato il moltiplicatore fiscale cioè l'impatto dell'austerità sul PIL pur sapendo che il moltiplicatore sarebbe stato più alto di quello stimato inizialmente  mentre nel secondo caso avrebbe avvalorato politiche di flessibilità del mercato del lavoro pur sapendo che queste avrebbero avuto un impatto negativo sull'economia.

Lascio perdere (per il momento) la questione che riguarda la valutazione del moltiplicatore fiscale in relazione alle politiche di austerità adottate in Grecia perché è una questione piuttosto lunga e complicata e mi soffermo invece sulla seconda questione : è vero - come sostiene il Nostro - che Blanchard, in un paper del 2001 scritto con Giavazzi, aveva sconsigliato una "deregulation" del mercato del lavoro e che nel 2012 smentisce in qualche modo se stesso nella misura in cui il WEO dell'aprile 2012 "si sperticava in lodi sulle riforme del lavoro che avevano stabilizzato l'Eurozona" ?

Diciamo subito che a pagina XV del WEO dell'aprile 2012  il passaggio sulle riforme del mercato del lavoro è piuttosto generico, senza alcun sperticamento particolare  :

 The European Central Bank’s three-year longer-term refinancing operations (LTROs), a stronger European firewall, ambitious fiscal adjustment programs, and the launch of major product and labor market reforms helped stabilize conditions in the euro area, relieving pressure on banks and sovereigns, but concerns linger.

Aggiungiamo che le citazioni del paper di Blanchard e Giavazzi del 2001 sono alquanto approssimative ma aggiungiamo soprattutto che nel 2001 Blanchard (con Giavazzi) NON aveva sconsigliato, come vorrebbe far credere il Nostro, una "deregulation" del mercato del lavoro, tutt'altro : è vero che in quel paper Blanchard e Giavazzi sostengono che "in the short run, a decrease in the bargaining power of workers leads to both a decrease in their real wage and an increase in unemployment" ma poi aggiungono :

"To summarize: At the center of discussions of labor market deregulation are often trade-offs between short-run and long-run effects. In our benchmark model, the trade-off takes the form of lower wages in the short run, in exchange for lower unemployment in the long run. 

[...]

Under this interpretation, the decrease in the bargaining power of workers, starting in the mid 1980s, has led to a reduction in the real wage at a given level of employment, and, by implication, a reduction of the labor share. So far, the employment effects have been limited. But, our model suggests, the future should be brighter, and employment should eventually more than recover. Indeed, the steady decline in unemployment since 1998 may be a sign that these dynamics are now at work."

In parole povere, per Blanchard e Giavazzi  la "deregulation" del mercato del lavoro e la conseguente diminuzione del potere contrattuale dei lavoratori ha sì conseguenze negative nel breve periodo ("in the short run, a decrease in the bargaining power of workers leads to both a decrease in their real wage and an increase in unemployment") ma conseguenze positive nel lungo periodo ("lower unemployment in the long run.")

Insomma, contrariamente a quello che vorrebbe farci credere il Maestro-Profeta, non c'è alcuna contraddizione tra il Blanchard del 2001 e quello del 2012 e quindi non ha mentito sapendo di mentire, su questo punto è rimasto coerente.

E non è vero nemmeno che Blanchard nel 2001 aveva previsto un "calo della domanda in seguito alle riforme [del mercato del lavoro], con pericolo per la ripresa mondiale"  perché nel 2001 Blanchard diceva, come si è visto, che "the future should be brighter, and employment should eventually more than recover. Indeed, the steady decline in unemployment since 1998 may be a sign that these dynamics are now at work".

E' possibile che uno scienziato dell'economia che è nella world top 5% di IDEAS non riporti correttamente le opinioni altrui ? Sì, è possibile, lo abbiamo appena visto.

Ma la vera domanda è : perché quando il Profeta-Maestro affronta il tema delle riforme del mercato del lavoro e della flessibilità a me viene sempre in mente quello che il Maestro-Profeta scriveva nel 1997 ?

"la soluzione del problema della disoccupazione europea va cercata non tanto in politiche di espansione della domanda (le quali, tra l'altro, rischiano oltre certi limiti di confliggere con l'obiettivo di stabilità dei prezzi che costituisce uno dei cardini della costituzione econoica dettata dal trattato di Maastricht), quanto in politiche di incremento della flessibilità del mercato del lavoro".

Il Maestro-Profeta stigmatizza spesso e volentieri la mancanza di coerenza dei colleghi ma nemmeno lui , a quanto pare, è stato un gran campione in fatto di coerenza : ora fa lo splendido ma in passato anche lui è stato un paladino delle politiche di incremento della flessibilità del mercato del lavoro.


16 commenti:

  1. Un sito interamente dedicato a criticare Bagnai e le sue tesi... Era necessario? cui prodest? Puzza troppo di auto-difesa del Sistema (finanziario-europeo) e delle sue Oligarchie. Chi ti paga? (per tenere aggiornato un sito come questo occorre tempo e denaro). Ho idea che, se ho ragione, non mi pubblicherai...

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    1. Ti pubblico senza problemi.

      Era necessario ? Sì, era necessario, il perché l'ho spiegato qui :

      http://gufinomics.blogspot.it/2015/03/perche.html

      Cui prodest ?

      Discutere e criticare le opinioni altrui è un elemento fondamentale della democrazia, non ti pare ?

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    2. Tempo e denaro? Denaro zero, tempo anche se questi sono già gli interessi di chi gestisce il blog. Zero + zero = zero.

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    3. Inizio subito con il dire, caro Peter, che credo di avere convinzioni politiche diametralmente opposte alle tue. E poi mi scuso se la lunghezza del post richiede più spazio di quello previsto dal sistema e quindi va suddiviso addirittura in tre parti.

      Fatto questo ritengo che invece di fare le pulci alle analisi tecniche dell'Esimio Professore, che in quanto aleatorie rendono tali anche le loro critiche, per quanto ponderate, sarebbe forse più produttivo sottolineare i molteplici lati controversi del suo comportamento e della sua contorta psicologia, che sono davvero da manuale.
      Al riguardo ti fornisco qualche spunto anche se immagino non ve ne sia alcun bisogno, tanto sono palesi. Eppure nessuno dei suoi critici vi fa mai riferimento.
      Dopodiché ti chiedo: cosa vai a parlare di democrazia a uno che sostiene un sito in cui l'unica posizione ammessa per i commentatori è il "Grazie Prof." con annessa genuflessione, in una riedizione non so se più comica, patetica o deprimente del "Bravo! Grazie!!! di petroliniana memoria?
      E dove è giocoforza accettare che l'idea sia sempre e soltanto una sola, quella del Capo Supremo, pena la messa alla berlina, l'insulto reiterato e la riduzione a strumento per la scalata politico-sociale che così si dimostra essere la sola, vera, irrinunciabile priorità di chi di quel sito tira le fila.

      Tutto questo vale non solo per le idee in contrapposizione a quelle del Capo Supremo, che di sé stesso ha un'opinione talmente elevata da essere convinto di doversi imporre come il Kim Il Sung dell'economia nazionale. Ma sopratutto per quelle che potrebbero rischiare di apparire, anche nella più remota delle ipotesi, alternative alle sue, dato che la primadonna deve essere solo e soltanto Lui.
      Quindi, paradossalmente, si rischiano meno insulti e indicazione al ludibrio dei suoi seguaci, o meglio fedeli, contraddicendolo, piuttosto che nel fornire spunti di discussione che Egli non abbia già abbondantemente sviscerato: sia in pubblico che in privato si viene presi a male parole ancora peggiori. E pazienza se poi quegli spunti vengono confermati nella loro correttezza da studiosi di ben altra statura, in primo luogo umana, come il Prof. Guarino.

      Un'altro appunto riguarda il "fare lo splendido" che attribuisci a costui, in merito alla sua coerenza: splendido de che, per uno che prima accusa chi ci ha infilato nella disavventura dell'euro senza chiederci il parere, notissima al riguardo è la da lui pluriabusata metafora del buttare in piscina senza informarsi se si sa nuotare, quando poi pretende di fare lo stesso con l'uscita dall'euro, che deve avvenire secondo lui proprio di sotterfugio. Cioè chiudendo le banche il venerdì per riaprirle il lunedì a cose fatte, mettendo tutti di fronte al fatto compiuto.
      Uscita peraltro che preconizza e dà per certa ormai da troppi anni. Ma con l'accortezza di non indicare mai una data, pretendendo con ciò di imporsi quale profeta o meglio Messia della politica economica, malgrado in pratica è lo stesso che dire: "pioverà, ma non chiedetemi quando".

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    4. A chi gli fa notare la contraddizione riguardo alle modalità di uscita dall'euro egli risponde dandogli del grillino, attaccandosi del fatto che il M5S abbia indotto al riguardo un referendum, e non solo: giunge persino al punto di approfittare di questa sua scorrettezza per indicarlo ulteriormente al ludibrio dei suoi fedeli.
      Che però, facciamoci caso, almeno in base ai nick di chi commenta, sembrano essere caratterizzati da una rotazione molto rapida.
      Ovvio, coi presupporti fin qui elencati.
      Lui però, con la tipica scaltrezza contadina di chi è convinto di essere il solo a saper fare di conto, vorrebbe dare a vedere che i vecchi che lo hanno da tempo abbandonato e i nuovi restino un tutt'uno.

      Ciò per qualche caso può anche essere vero, ma in questo caso
      almeno un lato positivo la cosa ce l''ha: dimostra inconfutabilmente che il piddinismo, nella sua variante peggiorativa del PD-ota, non è un elemento di appartenenza politica limitato ai seguaci irriducibili del sedicente Partito Democratico, ma uno stato mentale. Del quale il Profeta approfitta, dopo aver fatto di tutto per indurlo nei suoi seguaci o sfruttandolo a fondo a proprio vantaggio qualora già presente in loro.

      In questo modo Egli non fa altro che comportarsi come una Chiromante, che poi è il soprannome che gli abbiamo affibbiato insieme con un caro "amico di penna" con cui scambio da tempo impressioni riguardo al panorama politico ed economico.
      Già, perché come la più cinica e avida delle chiromanti, il Prof. non fa altro che approfittare del profondo malessere in cui i suoi clienti sono precipitati, indicando loro una fantomatica salvezza. E così facendo si arrampica sulle loro schiene, usandoli e abusandone come strumento improprio di acquisizione di visibilità e accumulazione di denaro con le iniziative più varie.
      Di essi sfrutta proprio la credulità, tipica di chi si trova in cattive acque e ha bisogno della speranza per una possibile via di uscita per non capitolare prima di tutto moralmente.
      Modo di fare, questo, di un personaggio che definire spregevole è ancora poco: un ignobile profittatore delle disgrazie altrui, con le quali intende fermamente costruire la propria carriera di arrivista, dato che lui con l'Euro ci campa benissimo.
      Stigmatizzandolo pubblicamente giorno per giorno, ma pregando in privato affinché ciò che rappresenta il suo personalissimo Bengodi non abbia mai a terminare. Dato che sa perfettamente che altrimenti farebbe la stessa fine del Grande Travaglio, la cui esistenza e valenza mediatica è tale solo nella misura in cui possa scagliarsi contro il berlusca. E quindi ha tutto da guadagnare dalla sua permanenza in politica, magari anche solo come figura di second'ordine.

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    5. Un altro elemento della psicologia, o meglio psicosi del personaggio è l'essere forte coi deboli e debole coi forti: infatti agli insulti e al ludibrio di cui fa bersaglio chiunque dia l'idea di deragliare dalla sua personalissima ed discutibile ortodossia, contrappone il prono azzerbinarsi dinnanzi ai potenti. Tutti quelli dai quali egli ritiene che potrebbe un giorno elemosinare con successo una carica o che almeno ci mettano una buona parola.
      A tale proposito è illuminante il comportamento tenuto dal Profeta con l'ex ministro Scotti durante la presentazione del Manifesto di Solidarietà Europea, l'evento in cui la parola solidarietà non è stata usata da nessuno dei relatori neppure una volta, manco per sbaglio.
      Malgrado Scotti lo abbia pesantemente rabbuffato, il Profeta lo ha voluto rassicurare di avere opinioni del tutto consone alle sue, con un servilismo talmente smaccato da suscitare imbarazzo persino nello scarso pubblico ivi convenuto.

      L'esimio Professore, infine, sul suo sito dà continuo sfoggio delle proprie abilità di musicante, alla quale fa riferimento spesso e volentieri, intercalandone appuntamenti e resoconti alle sue analisi economiche. Forse perché convinto di ricavarne ulteriore visibilità, senza comprendere che rappresentano invece la prova della sua mediocrità sia nell'uno che nell'altro campo.

      Come se non bastasse, va sempre più emergendo il suo passato di sostenitore di UE e moneta unica nonché di collaboratore prodiano, ovvero del politico che ha capeggiato i governi più liberisti della storia della Repubblica Italiana prima della macelleria sociale di Monti.
      Per di più, malgrado egli si vanti di essere stato tra primi ad aver compreso le conseguenze negative della moneta unica, guardacaso si è deciso a denunciare pubblicamente i guasti che ha prodotto, e con tanta veemenza, solo dopo che esse hanno dimostrato di essere sostanzialmente irreversibili.
      Il che non solo induce a chiedersi da che parte stia in effetti il Profeta, ma dimostra anche che più che economista e musicante egli è un provetto ballerino.
      Date le continue e arditissime piroette che esegue con rara leggiadria, come balla lui la tarantella non la balla proprio nessuno.

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    6. Il fatto di avere convinzioni politiche diametralmente opposte oppure di avere una visione diversa della crisi dell'€ non pregiudica necessariamente la discussione tra persone con il cervello funzionante, semmai la può arricchire.

      Questo è un punto che il Profeta non riesce a focalizzare e nemmeno vuole farlo perché, gratta gratta, a lui il dibattito non interessa, a lui interessa farsi riconoscere come un guru e fare proselitismo per tenere a galla il suo piccolo business (libri, interviste, comparsate TV).

      Detto questo, ti ringrazio per il tuo intervento ricco di spunti e ti assicuro che su alcune questioncelle ( ad esempio "il prono azzerbinarsi dinnanzi ai potenti") avremo modo di tornare presto.

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    7. Grazie a te dello spazio concesso.
      Certo, la discussione da punti di vista diversi viene pure meglio. Per il resto rimango in attesa.
      Nel frattempo ti segnalo che su CDC si è scatenata una bella bagarre, in seguito alla pubblicazione di un articolo di Claudio Martini intitolato "I nazisti dell'illinois", in cui ho riproposto le parti salienti dell'intervento qui sopra, scatenando le ire dei fedeli del prof.

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  2. Alcune critiche mi sembrano ingenerose, non conosco personalmente il prof., non so voi, Fiorenzo se ho capito bene si. Il mio giudizio si basa solo sulla sua immagine pubblica e non posso che concordare con Brancaccio quando faceva notare la natura duale tra il Bagnai che parla ed il Bagnai che scrive sul suo blog. Il merito di Bagnai è stato in ogni caso di aver cercato di portare la discussione sulla moneta unica sul piano scientifico facendo a brandelli il paternalistico luogocomunismo di una certa elite politica nazionale ed internazionale, è un merito che non gli si può disconoscere.Mi sento persino di scusare il suo comportamento sul suo blog, provate a pensare di dover moderare centinaia di interventi, di cui molti provocatori o imbecilli, posso capire che una sua grande preoccupazione sia anche quella di evitare fughe in avanti di quelli che lui chiama gestoeclatantisti.In fondo quella è casa sua, se si interviene si dovrebbe fare con educazione nei confronti dell' ospite e possibilmente evitare di nascondersi dietro un nick name. Anche io sono stato duramente rimbrottato dal Vate, fa parte delle regole del gioco, ma non ci ho perso mica il sonno o sono caduto in depressione, ho sempre pensato che è molto meglio ascoltare( o leggere) che farsi prendenre dalla fregola di intervenire, ci si arricchisce di più e si imparano tante cose sugli argomenti trattati e sulla personalità degli interlocutori, poi alla fine si ragiona lucidamente con la propria testa evitando di farsi influenzare nel bene o nel male dall' umoralità del contesto.

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    1. Vedi, Ippolito, da parte mia sono convinto che le persone dotate di un minimo di maturità dovrebbero essere in grado di comprendere che se si decide di fare una qualsiasi cosa ne vanno accettati i pro ma anche i contro.
      Pertanto non puoi pensare di aprire un sito e siccome non hai la voglia o il tempo di rispondere a tutti quelli che ti gratificano della loro attenzione e usano il proprio tempo e le proprie risorse intellettive, per quali che siano, inviandoti un commento, decidi di censurarlo o di trattare il mittente a pesci in faccia se le cose che scrive non ti aggradano.
      O meglio, puoi farlo, ma in tal caso sei un immaturo e un villano. Ma soprattutto un incosciente che coi suoi modi getta fango sul movimento sovranista, che certo non lo merita. E così facendo lo pone alla mercé di chi al momento giusto potrebbe volerlo screditare sostenendo che se il suo elemento di punta si comporta in quel modo figuriamoci cosa devono essere gli altri.
      In sostanza, ciò non fa altro dal dimostrare che Bagnai è assolutamente inadatto al compito che si è attribuito, per il quale il solo saperne anche tantissimo di economia non è assolutamente sufficiente.
      Sono necessarie ben altre qualità, che lui evidentemente non possiede. E peggio non ha alcuna intenzione di acquisire, nell'altissima considerazione che ha di sé stesso.

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    2. "non puoi pensare di aprire un sito e siccome non hai la voglia o il tempo di rispondere a tutti quelli che ti gratificano della loro attenzione e usano il proprio tempo e le proprie risorse intellettive, per quali che siano, inviandoti un commento, decidi di censurarlo "
      Lei in casa sua ci fa entrare chiunque voglia, o solo le persone con cui pensa di avere qualcosa in comune? E allora dov'è la differenza con un blog? Non è che siccome qualcosa è in rete allora chiunque ha diritto di intervenire e vedersi pubblicato. Bagnai non è la RAI, un servizio PUBBLICO che ha il dovere di dare spazio all'opposizione, e se non lo facesse sarebbe un media dittatoriale.
      Io davvero non capisco questa pretesa, che nessuno avrebbe nel mondo reale, di entrare ad ogni costo in casa altrui.
      E lo dico da persona che ritiene Bagnai un servo di Salvini, e la Lega un cancro del paese, eh. Ma non per questo arriverò mai a sostenere che in casa sua ci deve entrare chiunque

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    3. @Amaryllide
      trattasi di questione di sensibilità e er ducetto de pescara notoriamente eccelle in incoerenza e villania ma non in essa.
      Se tratti un argomento di interesse molto diffuso in questo periodo, è evidente che riceverai molti contatti.
      E' poi cortesia dare spazio a chi usa le proprie risorse, temporali e intellettive, dando anche maggiore visibilità al tuo sito. Cosa che er ducetto ricerca notoriamente in maniera spasmodica, anche se quanto a cortesia diciamo che margini di miglioramento estremamente ampi.
      Direi poi che più che il non far entrare chiunque, l'idea che er ducetto dà in merito alla sua decisione di chi può e chi no è che la probabilità che conceda il permesso sia proporzionale al livello di genuflessione che il fedele esegue nei confronti della sua graziosa, si fa per dire, figura.
      Viceversa, se proponi argomenti scomodi o peggio che rischiano di mettere in ombra il suo primato ti lascia passare il post solo se ha deciso di usare la sua violenza verbale come la definisce Ippolito con grande efficacia, per difendere il ruolo di primadonna che ha deciso debba essere di sua esclusiva pertinenza..
      Inoltre, sempre riguardo alla coerenza, credo che il tuo discorso stoni parecchio con il modo e la frequenza con cui er ducetto de pescara vanta del numero di contatti ricevuti dal suo sito.
      Delle due l'una: se vuoi fare selezione all'ingresso poi non cerchi il massimo numero di visitatori e tantomeno te ne vanti.
      Se invece vuoi tanta gente, accetterai un incremento nel numero dei commenti
      Se invece vuoi l'uno e l'altro di quello che ti piace ma pretendi di non incorrere nei risvolti negativi di ciascuno, dalle mie parti si usa dire che devi fà pace cor cervello.
      E er ducetto de fà pace cor cervello ne ha tanto ma tanto bisogno.

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    4. @ Ippolito
      non credo che il sito der ducetto de pescara sia un palcoscenico ambito come dici. Certo, c'è sempre chi ama mettersi in mostra o fare a chi ce l'ha più lungo, altra specialità der ducetto. Megalomane al punto da voler far credere che in confronto a lui persino Rocco Siffredi sia un minidotato.
      Piuttosto ritengo sia l'argomento che vi si tratta, in relazione alle conseguenze spesso drammatiche che la situazione odierna determina, a renderlo sentito da molti, che quindi ritengono di dare il proprio contributo.
      Che tra l'altro ar ducetto fa molto piacere, perché gli dà visibilità, favorisce la sua opera di proselitismo, o meglio fidelizzazione e in via indiretta sfrutta anche perché gli permette anche di eccellere nella scalata alle posizioni di classifica della sua specialità, come abbiamo imparato proprio qui.

      Trovo invece il termine violenza verbale riferito alle intemperanze comportamentali der ducetto particolarmente centrato e ti faccio i complimenti al riguardo.
      Quindi colgo l'occasione per sottolineare ancora una volta che un violento della sua risma non può assolutamente essere l'elemento più in vista di un movimento e neppure di rincalzo. Tantomeno di quello sovranista, dato che presterebbe il fianco ad attacchi mediatici che di sicuro si verificherebbero al momento del bisogno, ovverosia qualora si presentasse l'occasione concreta per un recupero della sovranità o magari solo quando l'argomento acquisisse una certa popolarità.
      Sarebbe facilissimo a quel punto far passare l'idea che se l'elemento di spicco del movimento è un simile violento, oppure lo annovera semplicemente tra le sue fila, figriuamoci gli altri cosa sono.
      Ergo, er ducetto de pescara è del tutto inadatto al ruolo cui ambisce in maniera spasmodica e può solo causare danno al movimento.
      E per questo andrebbe isolato e messo nelle condizioni di non nuocere da chiunque abbia a cuore la causa della sovranità economica del nostro paese.
      Non solo, è evidente che er ducetto de pescara causa un grave danno di immagine e nuoce ancor più alla rispettabilità, all'onorabilità e al decoro della classe docente, che trova in lui un esempio deprecabile sotto ogni punto di vista.

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  3. Il blog di Bagnai è, volenti o nolenti, un palcoscenico ambito da commentatori che altrove raccolgono poca visibilità, il merito ( o la colpa) è del suo conduttore, pochi cazzi.
    Ritengo perfettamente legittima la sua conduzione, personalmente ho manifestato ferma contrarietà solo quando il blog è stato utilizzato come gogna mediatica verso qualcuno o quando ci si arroga il diritto di rappresentanza delle classi sociali più deboli senza esserne realmente investiti o l' utilizzo abbastanza strumentale di fenomeni tragici come i suicidi, anche se in verità questi volgari e spregevoli espedienti retorici non sono esclusivi dei commentatori del blog in questione.
    Certamente colpisce la violenza verbale di Bagnai allorchè rintuzza commenti non graditi, ma su questo veniale difetto ho già espresso quelle che ritengo possibili valide scusanti in un post precedente.

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  4. Nota di servizio

    Il commento di Ippolito Grimaldi del 19 aprile 2015 ore 23:16 è stato eliminato su richiesta dell'autore ed è stato sostituito dal commento del 20 aprile 2015 ore 01:17.
    Il commento di clack delle ore 2:56 si riferisce a tale commento.

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